Giro d'Italia, la panoramica sui principali velocisti al via
Analizziamo tutti gli sprinter che saranno protagonisti sulle strade del Giro. Pochi i velocisti puri, molti di più quelli atipici: Pedersen sfida gli agguerriti Groves, Gaviria e Ackermann, speranze italiane su Dainese
Manca davvero una manciata di ore al via della 106esima edizione del Giro d’Italia, ed ormai quasi tutte le squadre hanno annunciato le rispettive selezioni. Dopo aver analizzato nel dettaglio i favoriti per la classifica generale ci apprestiamo ora a conoscere più da vicino tutti i velocisti che vedremo in azione nelle tre settimane che stanno per cominciare. Rispetto allo scorso anno, gli sprinter puri non abbondano, anche a causa di un percorso che offre poche opportunità di volata sicura, ma molte frazioni mosse che potrebbero concludersi in diversi modi. Andiamo quindi a vedere chi saranno le ruote veloci che caratterizzeranno gli sprint dell’imminente Corsa Rosa.
Mads Pedersen
Con l'assenza di Ciccone, il danese della Trek-Segafredo avrà sulle proprie spalle ancora più responsabilità, ma sembra in grado di garantire alla propria squadra prestazioni e risultati di altissimo livello. Dopo una primavera eccellente il suo sogno sarebbe quello di replicare la Vuelta corsa lo scorso settembre, quando vinse 3 tappe e la classifica a punti, competendo con i velocisti puri negli sprint di gruppo e dominando nelle tappe più mosse. A sua disposizione avrà uomini fidati come Alex Kirsch, Toms Skuijns e Daan Hoole. Il favorito principale per portare la Ciclamino a Roma è proprio lui.
Kaden Groves
La Alpecin-Deceuninck sembra aver trovato un degno sostituto per Tim Merlier. L'australiano in arrivo dalla Jayco-AlUla e già vincente alla scorsa Vuelta si sta infatti dimostrando solido e continuo nelle volatone di gruppo, potendo contare su caratteristiche da sprinter puro. Dalla sua parte Groves avrà anche un treno di grande esperienza, con i pesci pilota Sinkeldam e Krieger, che potrebbe aiutarlo a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel periodo di transizione dei velocisti che stiamo attraversano. Più lontano invece appare il sogno di vestire la Maglia Ciclamino: Roma arriverà dopo tantissime montagne.
Fernando Gaviria
Il colombiano guida una Movistar che crede molto in lui, ed il recente successo al Romandia è stata un'importante iniezione di fiducia in vista del Giro. Gaviria gioca a carte scoperte, dichiarando di voler vincere almeno una tappa e di puntare alla Maglia Ciclamino, ma anche se recentemente sembra essersi ritrovato, Fernando non è più il cannibale del biennio 2017/2018 e dovrà faticare non poco per raggiungere gli ambiziosi obiettivi. In ogni caso le motivazioni saranno alte, e potrebbe essere prezioso il supporto di un ultimo uomo molto veloce (e potenziale vice-sprinter) come il tedesco Max Kanter.
Mark Cavendish
Il velocista più celebre del ciclismo moderno è probabilmente una delle più grandi incognite del prossimo Giro. Se le due stagioni passate ci hanno restituito un Cavendish ritrovato e di nuovo vincente, l'età sembra tornata a farsi sentire e le sue recenti prestazioni non sono positive. Se aggiungiamo a ciò l'assenza di un treno a lui dedicato nella sua Astana Qazaqstan, ecco che i dubbi sulla possibilità di vederlo competitivo per la vittoria diminuiscono, anche se vista la carenza di sprinter puri non ci stupiremmo di vederlo a combattere nelle volate a ranghi compatti.
Michael Matthews
La presenza di Bling è stata la grande novità dell'ultimo mese. Le caratteristiche del capitano della Jayco-AlUla sono ormai ben note, trattandosi di un corridore ormai 32enne e competitivo praticamente su ogni terreno ad eccezione di salite e cronometro. Con il forfait di Matteo Sobrero, Matthews avrà una squadra con diversi passisti a propria disposizione, strizzando l'occhio alla classifica a punti e alle volate ristrette, ma la concorrenza è numerosa. Sarà lui il principale sfidante di Pedersen?
Pascal Ackermann
Il tedesco della UAE Emirates ha voluto fortemente essere al via della Corsa Rosa dopo 4 anni da quel superlativo 2019 in cui conquistò 2 tappe e la Ciclamino. Nel frattempo il motore del 29enne di Kandel sembra essersi un po' ingolfato, e i numerosi piazzamenti non si accompagnano alle vittorie che sono il pane per velocisti di prima fascia come lui. Un fattore di speranza può essere la presenza, in una selezione fortissima, di un ultimo uomo di spessore come Ryan Gibbons, che potrebbe anche fungere da velocista "di riserva" nelle tappe più mosse. Non ci resta che aspettare di capire se Ackermann tornerà ad essere un vincente o rischierà di passare alla storia come eterno piazzato.
Alberto Dainese
Il veneto ha fortunatamente ottenuto una convocazione tutt’altro che scontata nella sua DSM, squadra che ad inizio anno aveva lasciato intendere di preferirgli altre ruote veloci (senza sufficienti spiegazioni). Archiviata questa parentesi poco chiara il vincitore della tappa di Reggio Emilia lo scorso anno punterà sicuramente a ripetersi, ma sulla carta le occasioni buone per lui potrebbero essere un po’ poche, ma Alberto ha già dimostrato che, quando è in giornata, riesce a competere davvero con chiunque.
Jonathan Milan
Anche il friulano della Bahrain-Victorious non era sicuro di ottenere un posto tra gli 8 della propria formazione, ma nelle ultime ore è rientrato nei piani di squadra ed avrà quindi la possibilità di curare le volate al suo esordio in un grande giro. Finora Milan ha ottenuto buoni risultati e diverse vittorie negli sprint delle corse minori, potendo contare anche su buone doti di resistenza per un corridore della sua stazza, ma eccellere in una grande corsa a tappe è tutt’altra cosa. La speranza è di vederlo già a battagliare con i migliori, magari contando sull’appoggio di un uomo di grandissima esperienza come Andrea Pasqualon, che lo scorterà nei finali più complicati e potrebbe prendere subentrare come primo sprinter all’occorrenza.
Simone Consonni
Il bergamasco sa invece alla perfezione interpretare il ruolo che anche quest’anno gli sarà riservato dalla sua Cofidis, che spedisce al Giro una formazione non proprio irresistibile. Contando sull’appoggio del fidato Davide Cimolai, Simone dovrà portare a casa il maggior numero possibile di piazzamenti, sperando che possa arrivare quella vittoria già sfiorata in più occasioni e che sarebbe ampiamente meritata per la costanza di rendimento mostrata negli anni.
Altri velocisti presenti
Per ragioni di spazio, scegliamo di raggruppare in questa categoria tutti quei corridori che possono contare su un buono spunto veloce, ma sulla carta sembrano un passo indietro agli atleti già citati, ma non ci stupiremo di certo se li dovessimo trovare spesso piazzati nei primi 10 di tappa. Tra tutti spicca il nome di Vincenzo Albanese, sprinter atipico della Eolo-Kometa, che ormai è una certezza in quanto a prestazioni, anche se la vittoria sembra sfuggirgli troppo spesso. La speranza è che, magari con una fuga, possa arrivare il tanto atteso colpaccio. Caratteristiche simili poi per il siciliano Filippo Fiorelli, punta della GreenProject-Bardiani-CSF-Faizanè, anche se al momento il suo livello sembra essere leggermente inferiore a quello di Albanese. Per concludere il giro delle Professional italiane citiamo l’argentino della Corratec German Nicolás Tivani, piacevole sorpresa di questo 2023 ma all’esordio in un grande giro, così come in tutte le corse di alto livello.
Nelle formazioni WorldTour troviamo poi altri velocisti come Niccolò Bonifazio, che guiderà gli sprint della Intermarché-Circus-Wanty sperando di trovare quella continuità che sin qui gli è mancata, ma le sue doti di velocità non si discutono, presente in squadra anche lo sprinter belga Arne Marit. Spera di ritrovare buone sensazioni anche il neerlandese David Dekker (Arkéa Samsic), che fino ad un paio di stagioni fa sembrava destinato a diventare un protagonista assoluto delle volate ma sembra essersi un po’ perso per strada. Attenzione infine a uomini da classiche come Magnus Cort (EF Education-EasyPost), Jake Stewart (Groupama-FDJ), Davide Ballerini (Soudal-Quick Step) e Marius Mayrhoffer (DSM), che potrebbero eccellere in caso di corsa particolarmente dura e selettiva.