Mathieu van der Poel al mondiale di Glasgow dello scorso anno, poi vinto ©MVDP via IG
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Van der Poel, il silenzio prima del grande giorno: "Sta bene e non vede l'ora delle Olimpiadi"

Secondo il suo allenatore è uscito dal Tour ancora più fresco dell'anno scorso: il Campione del Mondo punta tutto sulla prova di sabato

L'avvicinamento alla prova si sabato 3 agosto che assegnerà la medaglia d'oro nella specialità di ciclismo su strada delle Olimpiadi di Parigi 2024 sembra quasi un eremitaggio per Mathieu van der Poel: le selezioni del Team NL per strada, pista, MTB e BMX hanno scelto come campo-base per la spedizione olimpica l'hotel Centre Port-Royal, nella valle di Chevreuse, a 45 minuti di auto dal centro di Parigi, lontano da un villaggio olimpico che secondo il selezionatore della nazionale neerlandese, Koos Moerenhout, sarebbe stato troppo caotico e logisticamente improponibile per gli allenamenti (e al riparo da adolescenti moleste, potremmo aggiungere malignamente, pensando ai fatti di Wollogong 2022).

Più fresco di Glasgow, ma nel caldo di Parigi

Per quanto concerne la condizione di VDP, Moerenhout, in un'intervista a  Wielerfliets, non riporta di lui che lpochi feedback, per quanto positivi. “Come sempre, è molto breve e conciso. Ha già inviato un pollice in su e fortunatamente nessun pollice verso. Dice che si sente bene e non vede l’ora che arrivino i Giochi Olimpici". Il Campione del Mondo di Glasgow ha poi detto in un'intervista di essere uscito dal Tour de France ancora più fresco di quanto non si sentisse lo scorso anno, quando vinse il di Glasgow con una prova di forza straordinaria.

La differenza più evidente con lo scorso anno però saranno le condizioni climatiche, visto il caldo che il 3 agosto ci si può aspettare a Parigi: "Non è facile a queste temperature." ha detto  Moerenhout" Le salite intorno a Montmartre sono molto diverse a 30 gradi rispetto a quelle a 24 gradi. Questo può avere una grande influenza sulla difficoltà della gara”"

Niente MTB per dare il massimo su strada

L'appuntamento di sabato per Mathieu van der Poel si prefigura quasi come irripetibile: arriva infatti all'apice della sua carriera su strada, in un momento in cui è campione del mondo e da una primavera in cui ha centrato quattro vittorie e due podi in sette corse totali disputate. VDP ha deciso poi che il la miglior preparazione all'Olimpiade fosse nuovamente il Tour de France, corsa in cui ha lesinato i fuorigiri ancora più di quanto non lo avesse fatto l'anno scorso, spendendosi soprattutto come apripista per il velocista di punta del suo team, Jasper Philipsen.

A differenza di Tokyo 2020, quando si concentrò sulla prova di cross country in MTB, dove cadde malamente dopo pochi minuti riportando una botta alla schiena che lo condizionò anche nei mesi a venire, questa volta il fenomeno di Kapellen non ha voluto ritentare la sorte sulle ruote grasse (sulle quali fu bronzo mondiale nel 2018 e campione europeo nel 2019). Troppo difficile preparare entrambi gli appuntamenti, a maggior ragione avendo scelto di correre il Tour: vincere la prova su strada nella capitale francese, patria della madre Corinne Poulidor e del nonno Raymond, sarebbe il coronamento di una carriera già strabiliante.

L'infelice ricordo delle Olimpiadi di Tokyo di Mathieu van der Poel, finite con una rovinosa caduta nella prima tornata dell'MTB Cross-Country ©MVDP via IG
L'infelice ricordo delle Olimpiadi di Tokyo di Mathieu van der Poel, finite con una rovinosa caduta nella prima tornata dell'MTB Cross-Country ©MVDP via IG

Van Baarle e Hoole ad aiutare VDP

Il numero ridotto di partecipanti alla prova su strada (90 partenti per gli uomini e altrettanti per le donne) ha riservato ala selezione maschile dei Paesi Bassi solo tre posti per i loro atleti, costringendo il selezionatore a scelte drastiche: nessuno spazio per seconde punte o comprimari. Olav Kooij, Mike Teunissen, o addirittura un velocista puro come Dylan Groenewegen, erano tutti nomi opzionabili nel caso si fosse pensato ad una squadra che potesse essere presente in più azioni con altri corridori in grado di fare il risultato. La scelta è stata invece quella di affiancare a Van der Poel un gregario puro come Dan Hoole (Lidl-Trek), passista in grado lavorare per tenere cucita la corsa da lontano, e un uomo da classiche come Dylan van Baarle (Visma-Lease a Bike), sicuramente non nella miglior condizione possibile, dopo essersi ritirato dall'ultima corsa disputata, il Giro del Delfinato, con una frattura alla clavicola rimediata nella maxi-caduta della quinta tappa. Squadra senza altre soluzioni vere se non quella di puntare tutto sulle qualità esagerate del Campione del Mondo in carica, che da due anni è nettamente il più forte su questo tipo di percorsi, e si prepara a dare nuovamente spettacolo sulle strade di Parigi.

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