Una Jumbo-Visma quasi perfetta
Le pagelle delle squadre, seconda parte: ai gialloneri manca solo il Tour de France per raggiungere il 10 pieno, il Team Ineos raddrizza in extremis una stagione flop
LOTTO SOUDAL - 6.5
Vittorie stagionali: 12, di cui 8 nel World Tour
La squadra belga ha costruito un gruppo attorno a Caleb Ewan e l’australiano anche quest’anno non ha deluso: sette vittorie, dal Down Under alla Scheldeprijs, passando per due tappe al Tour de France. L’altro leader, Tim Wellens, ha raddrizzato in extremis una stagione mediocre, riuscendo ad alzare le braccia per ben due volte alla Vuelta a España. Tra i nuovi arrivi, in questo caso d’esperienza, Philippe Gilbert non è mai entrato nei 5 durante il 2020, pagando anche un ritiro dal Tour de France dopo solo una tappa. John Degenkolb, invece, ha ottenuto qualche buon piazzamento ed una vittoria in Lussemburgo ma chiaramente non è più stato quello del 2015 dopo il terribile incidente. Thomas De Gendt ci ha provato con tanta generosità sia al Tour che al Giro, ma non è riuscito ad ottenere più di un terzo posto di tappa. La delusione dell’anno è sicuramente Carl Fredrik Hagen, ottavo alla Vuelta l’anno scorso ma totalmente invisibile nel 2020. Tra i neoprofessionisti, Stefano Oldani ha ottenuto qualche piazzamento buttandosi in volata mentre Matthew Holmes si è affermato come primo uomo a battere Richie Porte sull’arrivo di Willunga Hill. Per chiudere, il ciclocrossista 22enne Gerben Thijssen ha dimostrato di cavarsela bene allo sprint (secondo di tappa alla Vuelta).
MITCHELTON-SCOTT - 6
Vittorie stagionali: 16, di cui 5 nel World Tour
Stagione non eccelsa e anche sfortunata per la compagine australiana: Simon Yates si è portato a casa la Tirreno-Adriatico staccando tutti a Sassotetto ma il suo ritiro dal Giro d’Italia, che pochi giorni dopo ha portato all’abbandono di tutta la squadra causa Covid, pesa tantissimo in negativo. Il gemello Adam Yates, invece, ha distrutto la concorrenza a Jebel Hafeet, conquistando l’UAE Tour. Al Tour de France ha ottenuto un nono posto, senza particolari acuti in salita, ma con la soddisfazione di aver indossato la maglia gialla per 4 giorni. Esteban Chaves ha evidenziato ancora una volta le sue difficoltà di recupero in corsa, naufragando in classifica sia al Tour che alla Vuelta. Lucas Hamilton ha vissuto un’altra stagione in parziale appoggio a Simon Yates: ne esce con una tappa alla Tirreno ma è necessario che dal prossimo anno la squadra gli dia il ruolo di leader anche in corse importanti, per capire se può sbocciare definitivamente. Chi sicuramente non sboccerà in questa squadra è Jack Haig, secondo alla Valenciana e in Andalucia, che per tre anni si accaserà al Team Bahrain. Tra i giovani, Robert Stannard sta pian piano mostrando le sue ottime doti nelle classiche, mentre il velocista Kaden Groves si è subito sbloccato tra i pro’ con due vittorie all’Herald Sun Tour.
MOVISTAR TEAM - 4.5
Vittorie stagionali: 2, di cui 1 nel World Tour
È evidente che rimpiazzare Quintana, Landa e Carapaz fosse un compito forse troppo arduo per la squadra di Unzué, ma due sole vittorie, ottenute da Soler alla Vuelta e al Trofeo Pollença - Andratx, sono un bottino troppo magro per pensare di dare una sufficienza. Il migliore della squadra è stato senza dubbio Enric Mas, capace di concludere al quinto posto sia il Tour che la Vuelta. Alejandro Valverde, invece, ha dato forse la sensazione di essere sul viale del tramonto, non trovando mai quel colpo di pedalata che lo aveva contraddistinto nella seconda parte del 2019; il prossimo anno potrebbe essere l’ultimo in gruppo per lui. Marc Soler, al netto delle due vittorie, ha mostrato tutti i suoi limiti nelle corse di tre settimane, che non sembrano fare per lui. Tolti i tre leader, rimane pochissimo di cui parlare: Einer Augusto Rubio ha fatto vedere buone cose al Giro d’Italia, mentre Juan Diego Alba non ha dato particolari segnali positivi.
NTT PRO CYCLING - 5
Vittorie stagionali: 8, di cui 3 nel World Tour
La rosa della squadra di matrice sudafricana non prometteva faville fin dal principio ed infatti il rendimento è stato piuttosto scarso. Chi ha vissuto una delle migliori stagioni della carriera è senz’altro Giacomo Nizzolo, a segno al Down Under, alla Parigi-Nizza, ma soprattutto al campionato italiano ed europeo. Dopo una stagione mediocre, Ben O’Connor ha ritrovato lo spunto in salita durante il Giro d’Italia, alzando le braccia a Madonna di Campiglio. Il gigante Max Walscheid, dopo due vittorie allo sprint in Malesia, sembra avere trovato la sua dimensione più come passista che come velocista. Domenico Pozzovivo ha combattuto con tutta la grinta che ha in corpo, e forse anche di più, ma il problema al braccio, acutizzatosi dopo la caduta al Tour, non gli ha consentito di concludere il Giro nelle prime dieci posizioni. Victor Campenaerts è stato come solito protagonista delle prove contro il tempo ma termina la stagione senza alcun successo, così come Michael Valgren, Edvald Boasson Hagen, Roman Kreuziger e Louis Meintjes, tutti bocciati. Il 23enne svizzero Gino Mäder si è messo in mostra alla Vuelta con il secondo posto alla Covatilla.
TEAM INEOS GRENADIERS - 7
Vittorie stagionali: 19, di cui 11 nel World Tour
Quella che sembrava essere una stagione catastrofica è stata raddrizzata in extremis tra il Giro e la Vuelta, ma andiamo per gradi: Egan Bernal, inutile negarlo, è stata una delle delusioni più cocenti di questa annata, complice un problema alla schiena che si porta dietro da anni ma che, a sua detta, si è acutizzato dopo il lockdown. L’errore della squadra di Brailsford è stato quello di non portare alla Grande Boucle una seconda punta come Thomas, visti i problemi del colombiano. L’unica gioia in Francia è stata la tappa vinta da Michał Kwiatkowski davanti al compagno Carapaz. Il Giro d’Italia, invece, è stato letteralmente un terreno di conquista per i Grenadiers: nonostante il ritiro di Geraint Thomas sono arrivate 7 vittorie di tappa e la classifica generale con l’outsider Tao Geoghegan Hart, che oltre alla rosa ha conquistato anche la maglia bianca. Alla Vuelta a España, Richard Carapaz ha lottato fino agli ultimi metri dell’ultima salita, dovendosi però accontentare di un prestigioso secondo posto, a 24 secondi da Primož Roglič. In casa Italia, Filippo Ganna ha avuto la sua consacrazione come stella del ciclismo, affermandosi come campione del mondo a cronometro e conquistando tre prove contro il tempo più una tappa in linea al Giro d’Italia (con 2 giorni in rosa); è possibile che l’anno prossimo possa provare a fare classifica in una breve corsa a tappe. Gianni Moscon invece ha vissuto l’ennesima stagione incolore e questo mette non poca preoccupazione sul futuro ciclistico del trentino. Infine, Chris Froome saluta il team britannico dopo undici stagioni piene di successi: non è chiaro se potrà ancora lottare per i grandi giri.
TEAM JUMBO VISMA - 9.5
Vittorie stagionali: 23, di cui 15 nel World Tour
Il 10 ci sarebbe stato solamente con la vittoria al Tour de France, sfumata all’ultima cronometro dopo la prestazione monstre di Tadej Pogačar. La Jumbo ha controllato a piacere il gruppo, arrivando alla crono decisiva con un vantaggio teoricamente sufficiente, anche se così non è stato. Primož Roglič, però, non ha avuto un contraccolpo psicologico dopo questa sconfitta bruciante e ha arricchito il suo palmarès con la Liège-Bastogne-Liège e la sua seconda Vuelta a España. Chi non è stato da meno è senz’altro Wout Van Aert, vincitore di Strade Bianche e Sanremo, più due tappe al Tour, dove ha svolto egregiamente il ruolo di gregario, con prestazioni paurose anche in salita. Il belga poi, si è dovuto accontentare della seconda piazza al Mondiale (crono e linea) e al Fiandre. Sepp Kuss si sta affermando come uno dei gregari più preziosi al mondo, e non è da escludere che il prossimo anno possa anche avere qualche occasione da capitano. Altro gregario importante è stato George Bennett, il quale si è anche tolto la soddisfazione di vincere il Gran Piemonte e fare secondo a Il Lombardia. Tra le delusioni abbiamo sicuramente Tom Dumoulin, che dopo il lungo stop non riesce ancora a ritrovare le sue prestazioni del 2017/18 e Steven Kruijswijk, protagonista di una stagione molto travagliata. Dylan Groenewegen dovrà invece scontare una squalifica fino a maggio 2021 per l’incidente causato a Jakobsen al Tour de Pologne.
TEAM SUNWEB - 8
Vittorie stagionali: 16, di cui 9 nel World Tour
Non era facile per la compagine tedesca affrontare il post Dumoulin ma va dato loro atto di averlo fatto in modo egregio. Partiamo da Marc Hirschi, ex campione del mondo Under-23, che già al secondo anno da professionista ha messo in chiaro le sue doti da corridore da classiche vincendo la Freccia Vallone e salendo sul podio della Liège e del Mondiale. Difficilmente sarà un corridore da grandi giri ma potrà essere un gran cacciatore di tappe come dimostrato al Tour de France. Al Giro d’Italia, la Sunweb è stata protagonista assoluta occupando ben due gradini del podio con Jai Hindley e Wilco Kelderman. Avrebbero potuto portarsi a casa la maglia rosa proteggendo maggiormente un Kelderman che a quattro tappe dalla fine aveva 2 minuti e 42 su Geoghegan Hart? È possibile, perché un vantaggio così andrebbe difeso fino all’ultimo, però non lo si può dire con certezza. Søren Kragh Andersen, dopo una stagione non eccelsa, ha ritrovato il suo livello vincendo due tappe al Tour de France, facendo secondo al BinckBank Tour e terzo alla Omloop. Michael Matthews e Tiesj Benoot non hanno fatto vedere grandi cose e si devono “accontentare” rispettivamente di vittoria a Plouay e terzo alla Sanremo per il primo, tappa e podio generale alla Paris-Nice per il secondo. Da segnalare, la vittoria di Casper Pedersen alla Paris-Tours (con Nieuwenhuis terzo) e i numerosi piazzamenti in volata di Cees Bol e Alberto Dainese.
TREK-SEGAFREDO - 6.5
Vittorie stagionali: 10, di cui 6 nel World Tour
La più grande sorpresa in positivo riguardante il 2020 è il podio di Richie Porte al Tour de France, un traguardo che sembrava ormai fuori tempo massimo e che chiude il cerchio della sua carriera. A gennaio il tasmaniano si era tolto anche la soddisfazione di vincere una tappa e la generale del Tour Down Under. L’exploit di Porte va parzialmente a rimediare al flop di Vincenzo Nibali al Giro d’Italia: visti i risultati a cui ci aveva abituato, un settimo posto non può che essere una delusione ma questa stagione così particolare potrebbe avere influito. Sul fronte classiche di un giorno ci sono state due vittorie di grande rilievo: Mads Pedersen, dopo una corsa spettacolare e caotica, si è portato a casa la Gent-Wevelgem, mentre Jasper Stuyven ha alzato le braccia sul traguardo della Omloop Het Nieuwsblad. Giulio Ciccone, vincitore a Laigueglia, e Bauke Mollema non hanno potuto dare il meglio a causa di cadute e/o problemi fisici ed anche Matteo Moschetti, dopo due vittorie a Maiorca davanti ad Ackermann, sta cercando di recuperare a pieno dalla rottura del femore.
UAE TEAM EMIRATES - 8
Vittorie stagionali: 33, di cui 11 nel World Tour
Trentatré vittorie sono tante, ma soprattutto, tra queste troviamo la corsa più importante del mondo, ovvero il Tour de France, durante il quale, va detto, Tadej Pogačar non ha goduto del supporto sperato. Lo sloveno si è quindi dovuto “inventare” un numero pazzesco nella crono de La Planche des Belles Filles per salire sul gradino più alto a Parigi. Prima di chiudere la stagione, però, Pogačar si è tolto anche la soddisfazione di salire sul podio della Liège. Come detto, né Fabio Aru né Davide Formolo hanno potuto aiutare a pieno lo sloveno: il primo ha vissuto l’ennesima stagione travagliata mentre il secondo, dopo il podio alla Strade Bianche e la tappa al Delfinato, si è rotto la clavicola in una caduta durante la decima tappa del Tour. Alexander Kristoff ha vinto una sola corsa nel 2020, ma gli è valsa la maglia gialla in quanto prima tappa del Tour de France. Il norvegese ha poi chiuso l’anno con il “consueto” podio alla Ronde van Vlaanderen. Rimanendo nel settore ruote veloci: Fernando Gaviria sta faticando enormemente a ritrovare lo spunto dei giorni migliori, infatti, nessuna delle sue sei vittorie viene da corse World Tour. Juan Sebastián Molano è stato straripante al Tour Colombia 2.1 con tre vittorie, salvo poi ottenere solo un quarto di tappa al Giro d’Italia nel resto della stagione. Il 22enne Jasper Philipsen ha invece rotto il ghiaccio nei grandi giri con la vittoria alla Vuelta a España. Diego Ulissi ha confermato la sua dimensione di cacciatore di tappe con le splendide vittorie di Agrigento e Monselice al Giro d’Italia, alle quali vanno aggiunte due tappe e la generale al Tour de Luxembourg. Per chiudere, Brandon McNulty sta continuando il suo percorso di crescita nelle corse a tappe ed ha debuttato al Giro con un secondo posto a Tortoreto ed un terzo a cronometro a Valdobbiadene.