Una Red Bull pasticciona ha fretta di rimontare, Van Aert ringrazia e fa doppietta
La squadra di Roglič cerca subito di correre ai ripari, ma l'unico a cedere secondi è il co-capitano Lipowitz, che cede la bianca a Tiberi. Nel finale Vlasov confeziona un lead-out per la seconda affermazione del belga in questa Vuelta
Wout Van Aert trova la seconda vittoria della sua Vuelta a España 2024 nella 7a tappa. Il vice campione del mondo belga si è imposto sul traguardo di Córdoba in una tappa dove la Red Bull-Bora-Hansgrohe ha provato subito a mettere una pezza al pasticcio fatto ieri, nella tappa dove Ben O'Connor è riuscito a guadagnare più di 5' su Roglič sottraendogli la maglia rossa. La formazione tedesca ha provato a fare il forcing sull'unica salita di giornata scremando un gruppetto di trenta che poi Van Aert ha facilmente regolato in volata, fatti salvi un paio di tentativi della UAE di anticipare la volata. L'azione della Red Bull ha però solo avuto come effetto quella di far perdere qualche secondo al suo secondo corridore meglio piazzato in classifica, Florian Lipowitz, che stamattina era quarto in generale e maglia bianca, e ora è ottavo dovendo cedere la maglia ad Antonio Tiberi. Nel finale Vlasov si è anche impegnato per chiudere sull'azione di Sivakov, favorendo la volata del vincitore di tappa.
Vuelta a España 2024, la cronaca della settima tappa
La 7a tappa della Vuelta a España 2024 partiva da Archidona per arrivare a Córdoba dopo 180.5 km. L'unica vera asperità era l'Alto del 14% (dove 14% è la pendenza massima, mentre suo 7.4 km totali è 5.6%, con gli ultimi 1200 metri all'11%). L'Alto del 14% scollinava a 25.5 km dall'arrivo, ma poi non cominciava ancora la discesa, visto che c'erano altri 8.5 km ondulati, con l'ultima pendenza impegnativa a 17 km dal traguardo, prima di 7 km di discesa e di 10 km sono pianeggianti e lineari fino ad un finale con due rotonde negli ultimi 3 km come uniche difficoltà planimetriche.
Prima della partenza hanno comunicato le loro defezioni Andreas Kron (Lotto Dstny) e Damiano Caruso (Bahrain Victorious), quest'ultimo dopo un malessere notturno.
Le temperature alla partenza erano tra i 25° e i 26°, ma all'arrivo erano previsti più di 38°
Dopo tre chilometri Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi) ha iniziato un'azione solitaria senza che nessuno venisse a dargli manforte. Tra i 35 e i 45 chilometri dopo il via il suo vantaggio è arrivato a 8'30". A inseguirlo, come al solito in questa Vuelta a España, la Visma-Lease a Bike della maglia verde Wout Van Aert e la Alpecin-Deceuninck di Kaden Groves.
Ai -50 Isasa aveva ancora quasi 3' di vantaggio, che il gruppo gli ha divorato in soli 12 km, in quanto il basco si è rialzato dopo aver conquistato il traguardo intermedio di Córdoba (il gruppo passava due volte in città, con un circuito di 40 km che comprendeva l'Alto del 14%). Dietro di lui Kaden Groves ha battuto Wout Van Aert.
Il gruppo ha poi iniziato l'ascesa all'Alto del 14%, in cui la Red-Bull-Bora-Hansgrohe ha imposto un ritmo duro, dopo che già la Visma-Lease a bike aveva spinto nella prima parte per mettere in difficoltà i velocisti puri. Qui hanno perso contatto sia Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) che Cian Uijtdebroeks (Visma- Lease a Bike)
Appena arrivati sul tratto più duro, anche Alexander Vlasov (Red-Bull-Bora-Hansgrohe) si è spostato, lasciando solo Primož Roglič (Red-Bull-Bora-Hansgrohe). Lo sloveno ha poi provato un'accelerazione non troppo convinta, per poi lasciar tornare in testa Vlasov e sprintare sul Gpm incassando i 6" di bonus davanti a Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike), che ne ha presi 4, e Richard Carapaz (EF Education-Easy Post) a cui sono i rimasti i 2" rimanenti.
L'unico dei corridori di classifica a perdere contatto è stato che è rimasto nel gruppetto inseguitore è stato proprio un uomo della Bora, la maglia bianca Florian Lipowitz, che era quarto in classifica a 5'18" dalla maglia rossa Ben O'Connor (Decathlon Ag2R La Mondiale). Anche Kaden Groves è rimasto attardato nello stesso gruppetto inseguitore, ma nel transitare sul Gpm si è distratto arrotandosi con Nairo Quintana (Movistar) e cadendo malamente. L'australiano è riuscito a ripartire pur con una vistosa ferita al ginocchio, ma è rimasto fuori dai giochi per la vittoria di tappa, aggiungasi che nello stesso gruppo in cui era rimasto è caduto qualche minuto dopo anche l'unico suo compagno Edward Plankaert.
Appena scollinato dal Gpm il gruppo dei migliori, comprendente una trentina di corridori, dei quali il più veloce era decisamente Wout Van Aert, Marc Soler (UAE Emirates) è scattato senza che nessuno potesse seguirlo. Dietro gli unici a tenerlo a portata sono stati i Visma-Lease a Bike, ovvero Sepp Kuss, che era l'unico compagno rimasto a Van Aert, aiutati a tratti dai Decathlon Clément Berthet e Felix Gall.
Iniziato il tratto pianeggiante, ai -11, Wout Van Aert stesso ha provato ad andarsene in prima persona, subito rintuzzato. Grazie al lavoro di Kuss però il gap è stato chiuso ai -3.5. David Gaudu (Groupama-FDJ) prima e Pavel Sivakov (UAE Emirates) poi hanno provato il contrattacco: il secondo è arrivato in testa all'ultimo chilometro, ma gli inseguitori l'avevano nel mirino: la cosa più strana è stato il lavoro di Alexander Vlasov che ha di fatto ripreso il russo naturalizzato francese e lanciato Wout Van Aert.
Il belga ha così vinto una volata senza storia mettendo un margine importante (203 punti) su Kaden Groves (162) nella lotta per la maglia verde. Dietro di lui Mathias Vacek (Lidl-Trek) ha colto la seconda piazza e Pau Miquel (Kern Pharma) la terza. Settimo Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty).
Tiberi nuova maglia bianca, domani nuovo arrivo in salita
La classifica generale resta invariata, con Primož Roglič che rosicchia 6" a Ben O'Connor portandosi a 4'45" di ritardo. Terzo sempre João Almeida (UAE Emirates) a 4'59", quarto Enric Mas (Movistar) a 5'23" mentre Florian Lipowitz scivola in ottava posizione perdendo la maglia bianca in favore di Antonio Tiberi (Barhain Victorious). Sylvain Moniquet (Lotto Dstny) resta primo nella classifica scalatori con una lunghezza su Roglič. Domani l'ottava tappa proporrà un nuovo arrivo in salita, sulla rampa finale di Cazorla.