L'ultima sfida di Bussi: cercherà il record nell'inseguimento individuale
Dopo il successo nel record dell'ora, proverà di nuovo di scrivere la storia sui 3 km
Vittoria Bussi tenterà una nuova impresa: dopo aver portato il 13 ottobre scorso la miglior prestazione umana sull'ora oltre il muro dei 50 chilometri orari (50,267 km/h), la trentaseienne romana si è posta un nuovo obiettivo, ovvero conquistare il primato mondiale dell'inseguimento individuale femminile.
Il 3'16"937 di Dygert è l'asticella da superare
Il record attuale, 3'16"937, appartiene alla statunitense Chloe Dygert, in forze alla Canyon/SRAM, ed è stato stabilito il 29 febbraio 2020, esattamente quattro anni fa, durante la rassegna iridata di Berlino. La distanza da percorrere è attualmente di 3 km: nel 2025 la lunghezza verrà però portata a 4 km, uniformandosi così agli uomini. Se Bussi realizzasse il proprio intento, potrebbe essere l'ultima a marcare il primato mondiale su questa distanza. Il tentativo avverrà infatti nella prima parte di settembre, quando, terminati i mondiali e le olimpiadi, difficilmente qualche altra atleta migliorerebbe la prestazione prima della fine dell'anno. Sempre se questo dovrebbe verificarsi, l'atleta romana pareggerebbe il doppio record (ora e inseguimento individuale) che gli azzurri hanno già in campo maschile grazie a Filippo Ganna.
Il luogo designato sarà lo stesso dei due precedenti record dell'ora, ovvero il velodromo di Aguascalientes, in Messico, posto a circa 2800 metri di quota. La motivazione della scelta non è però data dai possibili benefici della quota, bensì da necessità economiche: il budget necessario per l'impresa sembra ancora superiore a quello che è servito per l'ultimo record, ed è stimato tra i 45.000 e i 50.000 euro.
Atleta indipendente
Attualmente la primatista dell'ora, che nel 2014 ha conseguito il dottorato di ricerca in matematica ad Oxford, è riuscita coprire circa due terzi dei fondi necessari a mettere in atto il tentativo. Bussi ha da alcuni anni creato un proprio team indipendente, per non essere costretta ad utilizzare forniture derivanti dagli sponsor di eventuali team per cui fosse tesserata o della Nazionale, per cui non corre più da due anni: parte integrante del suo metodo è la ricerca certosina dei materiale più conveniente, oltre ad un modo tutto suo di allenarsi e di lavorare su respirazione e postura. Terminate le proprie imprese, si è presa l'impegno di far fruttare in ambito scientifico le proprie ricerche validando il metodo che ha finora coltivato in modo indipendente. Queste scelte radicali le hanno anche letteralmente chiuso alcune porte: il suo luogo di allenamento prediletto è attualmente il velodromo di Aigle, in Svizzera, essendo Montichiari aperto solo per gli atleti della Nazionale. Per sua stessa constatazione, il clamore mediatico nei giorni successivi all'ultimo record è stato forte, ma non tanto da permetterle di coprire i costi della nuova impresa: nessuna piattaforma televisiva, ad esempio, ha voluto sobbarcarsi il costo della diretta dell'evento del 13 ottobre, per cui l'UCI chiedeva decine di migliaia di euro.