Chiara Consonni e Vittoria Guazzini vincono la Madison alle ultime Olimpiadi estive ©swpix_cycling
Pista

Spostare la pista e il ciclocross ai Giochi invernali: perché non è così semplice

La proposta di trasferire sport come la pista e il ciclocross dalle Olimpiadi estive a quelle invernali ha molti sostenitori, ma pone anche sfide logistiche e regolamentari

L'idea è stata lanciata alla fine dello scorso anno da Sebastian Coe, uno dei principali candidati alla successione di Thomas Bach alla guida del CIO: trasferire alcuni sport dalle Olimpiadi estive a quelle invernali, per alleggerire le edizioni estive dei Giochi che ospitano sempre più discipline e si vedono costrette a formati sempre più compromessi, lontani dalla loro natura originaria e pensati più per adattarsi alle esigenze televisive che per rispettare l'integrità sportiva (pensiamo a come sia stato trasformato l'Omnium su pista o al formato ridotto della prova su strada, che ha visto al via solo 90 atleti per ciascuno dei due generi).

Questo spostamento potrebbe offrire non solo un'opportunità per ridistribuire l'attenzione mediatica, ma anche per rilanciare i Giochi Invernali, che spesso faticano a competere in termini di audience e rilevanza, oltre a essere meno ambiti dai potenziali Paesi ospitanti.

La proposta di Cookson e il problema del regolamento

Tra le voci favorevoli a una riorganizzazione, quella di Brian Cookson, ex presidente di British Cycling (1996-2013) e dell'UCI (2013-2017), il quale in una lettera al 'The Guardian', dove rispondeva alla proposta di ridurre a due anni la distanza tra le Olimpiadi, ha espresso la sua opinione di spostare alcuni o tutti gli sport indoor dai Giochi Olimpici estivi a quelli invernali

“Un'altra opzione, dice Cookson,” sarebbe quella di togliere alcuni o tutti gli sport indoor dalle Olimpiadi estive e inserirli nei Giochi invernali, insieme agli sport attuali che, secondo gli statuti del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), richiedono che la neve o il ghiaccio siano una caratteristica essenziale e intrinseca.

Oltre a massimizzare la visibilità delle Olimpiadi ogni due anni, ciò ridurrebbe gli oneri finanziari e logistici derivanti dall'organizzazione dei Giochi estivi, diffondendo al contempo l'entusiasmo e l'interesse per i Giochi invernali al di là del numero ridotto di paesi in grado di ospitarli."

Il ciclocross è da tempo in lizza, potrebbe avere una chance anche la pista?

Tra le discipline ciclistiche, la pista sarebbe la più adatta a uno spostamento. Questo eviterebbe anche sovrapposizioni con la strada, collocando le Olimpiadi su pista in un momento della stagione più lontano dal Tour de France maschile e femminile. Questa deroga alla regola della neve e del ghiaccio inoltre, potrebbe favorire l'ingresso del ciclocross, una vecchia richiesta di tutto il mondo del ciclismo, sostenuta dall'attuale presidente dell'UCI e candidato alla presidenza del CIO, David Lappartient.

Brian Cookson vincitore di categoria ai campionati britannici master 2022 ©Brian Cookson via X
Brian Cookson vincitore di categoria ai campionati britannici master 2022 ©Brian Cookson via X

“Nel 2014” – conclude Cookson – “come presidente appena eletto di una federazione internazionale affiliata al CIO "- il riferimento, ovviamente, è all'UCI- " ho suggerito questa idea in un'intervista con i media. Inutile dire che non mi ha reso popolare, né al CIO né tra i miei contemporanei in altri sport. Ma resta comunque una buona idea".

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