I team 2018: BMC Racing Team
Van Avermaet solita garanzia, Porte sempre in caccia del podio del Tour. Bettiol e Teuns giovani di talento, Gerrans e Roelandts rinforzi di qualità
È una delle formazioni più vincenti del panorama internazionale. Ma il 2018 potrebbe addirittura essere l'ultima stagione in gruppo per il BMC Racing Team. Il munifico proprietario Andy Rihs ha da tempo annunciato il suo disimpegno causa gravi problemi di salute e così la dirigenza guidata da Jim Ochowicz è alla ricerca, finora infruttuosa, di un nuovo patrocinatore. Come si tramuterà questa problematica nel comportamento del roster, come sempre di livello elevatissimo? Quattro i nuovi acquisti a fronte di ben nove saluti, per una delle rose ora più ristrette del World Tour.
ROSA
Alberto Bettiol (Ita, 1993), Patrick Bevin (Nzl, 1991), Tom Bohli (Svi, 1994), Brent Bookwalter (Usa, 1984), Damiano Caruso (Ita, 1987), Alessandro De Marchi (Ita, 1986), Silvan Dillier (Svi, 1990), Jean-Pierre Drucker (Lux, 1986), Kilian Frankiny (Svi, 1994), Simon Gerrans (Aus, 1980), Stefan Küng (Svi, 1993), Richie Porte (Aus, 1985), Nicholas Roche (Irl, 1984), Jurgen Roelandts (Bel, 1985), Joseph Rosskopf (Usa, 1989), Michael Schär (Svi, 1986), Miles Scotson (Aus, 1994), Dylan Teuns (Bel, 1992), Greg Van Avermaet (Bel, 1985), Tejay van Garderen (Usa, 1988), Nathan Van Hooydonck (Bel, 1995), Francesco Ventoso Alberdi (Spa, 1982), Loïc Vliegen (Bel, 1993), Danilo Wyss (Svi, 1985)
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Le attenzioni sono tutte rivolte a Richie Porte che, dopo aver dimostrato di potenzialmente essere in grado di vincere ogni prova di una settimana, va alla ricerca del tanto atteso podio al Tour de France. E proprio nella corsa transalpina tornerà a presentarsi Tejay van Garderen, che in cuor suo punta ancora a curare la classifica in una grande corsa a tappe. Andrà al Giro con l'obiettivo di testarsi sulle tre settimane Rohan Dennis, che qualche numero interessante lo sta mostrando negli appuntamenti più brevi: per il formidabile cronoman australiano una bella sfida, non certo semplice da vincere. Votato al gregariato nei grandi giri è Damiano Caruso, che avrà le sue carte nelle prove minori. Discorso simile che vale anche per l'esperto Nicholas Roche mentre Kilian Frankiny affronta la seconda stagione tra i pro' senza grandi pressioni. Brent Bookwalter è specialista delle prove in patria, Alessandro De Marchi è il solito gregario insostituibile, curiosità invece per vedere l'evoluzione del giovane Miles Scotson.
VOLATE: Nessuna novità sostanziale in quello che è, storicamente, il punto debole dello squadrone di licenza statunitense ma di matrice svizzera. La migliore opzione risponde al nome del lussemburghese Jempy Drucker, che quel paio di affermazioni in prove minori e piazzamenti in quelle superiori le garantisce sempre. Non è uno sprinter puro ma può buttarsi nella mischia per i piazzamenti il neozelandese Patrick Bevin, abile soprattutto nelle cronometro. Piazzamenti nelle gare di secondo/terzo piano sono i massimi obiettivi per lo statunitense Joey Rosskopf e per lo svizzero Danilo Wyss mentre l'esperto spagnolo Francisco Ventoso si è ormai definitivamente orientato verso il ruolo di gregario di esperienza.
PAVÉ: Tutto ruota attorno a Greg Van Avermaet: il campione olimpico è reduce da una primavera stratosferica, con quattro vittorie (Roubaix compresa) sulle sei prove del pavé affrontate. Il Fiandre è il suo nuovo obiettivo primario, l'unica prova delle pietre che manca nel suo palmares. Il nuovo assistente di lusso risponde al nome di Jurgen Roelandts, che gli permetterà, ancora più di Oss, di avere una alternativa di lusso nei finali più concitati. Promosso al ruolo di terza forza l'elvetico Stefan Küng, dal quale però si attende un salto di qualità anche sulle pietre. Per lui che è passato tra i grandi con la nomea di nuovo Cancellara è tempo di dimostrare con i fatti le potenzialità. Pare invece destinato ad essere gregario e nulla più il belga Loïc Vliegen.
CLASSICHE: Una delle grandi sorprese della passata stagione è stata senza ombra di dubbio Dylan Teuns. A podio alla Freccia Vallone, il belga ha poi impressionato in estate, dove ha colto vittorie in serie anche in corse a tappe. Il venticinquenne promette di essere il capofila nelle prove vallonate nonché un grande protagonista per gli anni a venire. Chi in tali gare è stato maestro è uno dei neoarrivati, ossia Simon Gerrans. L'australiano, però, è alle ultimissime battute di una lunga e felice carriera e più che capitano fungerà da guida per il resto della truppa, non mancando comunque di puntare a qualche traguardo personale. Tra chi beneficerà dell'esperienza del vincitore di Sanremo e Liegi sarà sicuramente Alberto Bettiol: il toscano è probabilmente il corridore più poliedrico del ciclismo tricolore, capace di essere con i primi sulle Ardenne, sulle pietre e di rendersi utile in salita nelle corse a tappe. Ha tutto per poter lottare per la vittoria. Primi mesi tra i pro' complicati per Nathan Van Hooydonck, che però non può aver perso all'improvviso il talento.