Pogacar stappa il suo 2022 ed è leader dell'UAE Tour. Ganna gran difesa, è secondo in classifica
L'effendi spende e spande e nei giorni di raccolto i suoi investimenti trovano senso: quando il campione della squadra di casa vince una tappa della corsa di casa e va pure al comando della classifica, c'è di che farsi belli agli occhi degli altri emiri (ci sarà una competizione tra tutti i big man della zona, no?). Tadej Pogacar, è lui il campione in questione, stappa il 2022 con la prima vittoria, giunta appena al suo quarto giorno di gara, il primo su un terreno a lui favorevole. Nella Al Fijairah-Jebel Jais, 181 km di quarta tappa dell'UAE Tour, lo sloveno dell'UAE Team non ha spaccato gli avversari come è solito fare, si è limitato a vincere la volata in salita che ha deciso la tappa e tanto gli è bastato per prendersi pure la maglia di leader che avrà l'occasione di sostanziare nel secondo arrivo in salita della corsa, sabato.
Ma oggi ci piace sottolineare la corsa di Filippo Ganna, a cui la cronometro di ieri aveva lasciato in eredità una sconfitta patita da Stefan Bissegger e il conseguente secondo posto della generale. Chi si aspettava un Ganna a spasso (magari dopo aver lavorato per Adam Yates) sarà stato sorpreso dal vedere che il piemontese si è difeso alla grande e fino alla fine ha provato a salvare il primo posto in classifica, diventato per lui un'opzione nel momento in cui l'elvetico in maglia rossa si è staccato dai migliori. Purtroppo per Pippo la sparata di Pogacar (ma diremmo più che altro un improvvido, velleitario, inutile e anzi dannoso allungo del suo compagno - di Ganna! - Luke Plapp all'ultimo chilometro, che ha messo in croce l'azzurro) ha determinato un buco di 3" risultato di troppo per il progetto di prendere la maglia. Ciò non toglie che il portato di questa giornata sia un rinfocolarsi della già dibattuta questione: potrà un giorno Filippo lottare per un grande giro?
Nell'attesa di scoprirlo, torniamo alla quarta tappa odierna. Al km 0 son partiti in due, Jacob Egholm (Trek-Segafredo) e Luca Rastelli (Bardiani-CSF), così pochi perché con quel finale in salita preceduto da un lungo prefinale tutto tirante all'insù non era preventivabile che la fuga avesse una pur minima chance di andare in porto. Ai due coraggiosi sono stati lasciati fino a oltre 8' di margine dopo 50 km, poi è iniziata la rincorsa coronata ai -16 dal raggiungimento dei due, col gruppo tirato dalla EF Education-EasyPost della maglia rossa Stefan Bissegger.
A questo punto ci si è messa la UAE Emirates di Tadej Pogacar ad andare full gas, con Mikkel Bjerg, poi con George Bennett, poi per un attimo con Rafal Majka quindi col primo colpetto di Tadej Pogacar ai -8, costato caro tra gli altri a Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) e Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), staccati da un drappello ridotto a una trentina di uomini. È stata la stura a una fase di lotta con una serie di scatti interlocutori sui quali Majka è stato particolarmente attivo, prima con Rein Taaramäe (Intermarché-Wanty), Thymen Arensman (DSM) e Luke Plapp (INEOS Grenadiers), poi ai -6 di nuovo con Taaramäe e con Chris Harper (Jumbo-Visma), Ruben Guerreiro (EF), Andreas Leknessund (DSM) e Gino Mäder (Bahrain-Victorious).
In mezzo a queste schermaglie abbiamo assistito alla resa di Bissegger, staccatosi dal gruppo dei big ai -7.5. Ai 4 km il sestetto di Majka è stato ripreso (il gruppo era tirato dalla INEOS nelle cui fila Filippo Ganna si rendeva protagonista di un'ottima corsa difensiva), ai -3 Taaramäe ha fatto un'ultima trenata per lanciare un attacco di Jan Hirt, e intanto il gruppo continuava a perdere pezzi; l'attacco di Hirt c'è stato ma è durato due secondi, un po' meglio ha fatto Adam Yates (INEOS) che ha allungato con Vlasov, Plapp, Hirt stesso, Pello Bilbao (Bahrain), Romain Bardet (DSM) e ovviamente anche Pogacar.
Ma ancora una volta l'azione non è risultata decisiva e da dietro son di nuovo rientrati ai 2 km, quindi il tratto più duro (che andava dai -4 ai -2 sostanzialmente) è finito, per cui ci si è predisposti a uno sprint in salita. All'ultimo chilometro Plapp ha accennato un anticipo che non ha fatto benissimo al suo compagno Ganna, il quale era maglia rossa in pectore, e che sulla scorta di quell'azione dell'australiano ha praticamente preso un buco. Ai 100 metri Pogacar ha preso la testa ed è andato a chiudere la questione, vincendo nettamente su Yates e Vlasov.
Al quarto posto ha chiuso Guerreiro, cronometrato a 3" e con a ruota Damien Howson (BikeExchange-Jayco), Bardet, Jai Hindley (Bora), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), Hirt e Bilbao. Ganna era nel gruppetto a 3" e questo è stato per lui garanzia di non prendere la maglia, dato che Tadej gli pagava in classifica 11", colmati abbondantemente dall'abbuono di 10" oltre che dal citato buco. Per cui la classifica vede lo sloveno al comando con 2" sul marcantonio verbanese, seguono a 13" Vlasov, a 15" Yates, a 23" Neilson Powless (EF), a 28" João Almeida (Quick-Step Alpha Vinyl), a 35" Bilbao, a 38" Óscar Rodríguez (Movistar), a 40" Guerreiro e a 41" Bouchard.
Dopo due giorni buoni per la classifica tornano due frazioni dedicate ai tanti sprinter presenti all'UAE Tour 2022. Domani sarà la volta della Ras al Khaimah Corniche-Al Marjan Island, 182 km completamente pianeggianti. Chissà se interverrà qualcosa a modificare uno standard già scritto.