È Van Anrooij la regina delle under 23
Dominio della strafavorita nella penultima gara del Mondiale di Hoogerheide, oro meritatissimo. Argento per una Backstedt in gran spolvero, Zemanová regala il bronzo alla Repubblica Ceca
Nel giorno del suo ventunesimo compleanno Shirin van Anrooij si è regalata una soddisfazione che difficilmente si scorderà, anche se la sua carriera, lo si può già intuire, sarà costellata di tanti altri grandi e prestigiosi successi. La favorita della gara under 23 è riuscita a rispettare i pronostici che la vedevano vincente con margine e ha infilato un altro importante tassello nella sua rincorsa al completamento delle maglie iridate in ogni categoria, ora le manca “solamente” il titolo élite (vinse tra le juniores nel 2020 a Dübendorf). Alle sue spalle una straordinaria Zoe Backstedt, sempre più matura e ogni giorno più forte, capace di tenerla a tiro per oltre metà gara. L'ultima posizione del podio è stata occupata dalla sorpresa, relativa, di giornata, la ceca Kristyna Zemanová, che ha battuto le più quotate Line Burquier e Marie Schreiber, entrambe rallentata dalla sfortuna che si è materializzata in una caduta per la francese e in una foratura per la lussemburghese.
L'avvio di Van Anrooij è risultato modesto, d'altronde il suo tallone d'Achille è proprio lo start, ma non ci è voluto molto prima che la portacolori dei Paesi Bassi facesse capolino davanti, ben marcata da un'attenta Backstedt. Le due hanno subito preso un buon vantaggio sulle avversarie e già dopo un giro potevano contare su un discreto margine nei confronti di Schreiber, Burquier e Zemanová, le tre ragazze in lotta per il bronzo. Shirin è riuscita a staccare la gallese nel corso della seconda tornata ma la figlia di Magnus Backstedt, vincitore della Roubaix nel 2004, le è rimasta molto vicina per altri due giri e mezzo, costringendo la favorita a dare il massimo. Solo nel quarto round ha un po' mollato la presa, permettendo all'atleta in forze alla Baloise d'inverno e d'estate alla Trek di godersi la propria cavalcata.
Nella lotta per il podio nel frattempo emergeva la ceca Zemanová, complici la caduta di Burquier nel secondo giro e la foratura di Schreiber nel terzo; per entrambe le atlete coinvolte in queste battute d'arresto la gara non si sarebbe più risollevata nei round seguenti e il bronzo sarebbe stato un miraggio. Va comunque dato atto all'atleta dell'Est di aver girato fortissimo per tutta la corsa e di aver tenuto un ritmo di assoluta qualità. Dietro di lei emergeva bene con il passare dei minuti l'altra transalpina, Amandine Fouquenet.
Riepilogando il risultato finale, Van Anrooij è andata a prendersi la maglia arcobaleno con una gara d'eccellenza che le avrebbe permesso probabilmente di sfidare la connazionale Van Empel nella giornata di ieri (i tempi sul giro di Shirin sono più bassi, ma il circuito è diventato via via più scorrevole). Backstedt può esser soddisfatta della seconda piazza a 33" anche perché l'anno prossimo a Tabor sarà proprio lei la favoritissima di categoria. Zemanová come detto terza a 1'32", Fouquenet quarta a 1'53". Solamente quinta e sesta le due perdenti di giornata Schreiber (+2'05") e Burquier (+2'16"). Leonie Bentveld, neerlandese, non si è superata rispetto a quelle che erano le aspettative e ha chiuso settima, davanti alla tedesca Judith Krahl, alla francese Laurianne Duraffourg e alla belga Julie Browers.
Le due italiane in gara, Asia Zontone e Carlotta Borello, sono giunte rispettivamente in diciassettesima posizione a 4'42" e in venticinquesima a 6'23".
Alla chiusura dei Mondiali di Hoogerheide 2023 manca solo la prova élite maschile.