Le squadre 2022: Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux
Obiettivo salvezza! La squadra belga dovrà ottenere i risultati necessari per la conferma nel World Tour. L'arrivo di Kristoff moltiplica le chance nelle classiche; all'ultimo minuto ingaggiato anche Pozzovivo
Con la stagione ciclistica appena avviata, ci occupiamo di presentarvi gli organici delle squadre World Tour 2022, questo è il turno dell'Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux. La compagine belga, fondata nel 2007 da Jean-François Bourlat e che annovera fra i propri direttori sportivi due dirigenti di lungo corso come l'italiano Valerio Piva e il belga Hilaire Van Der Schueren (il boss del team), si appresta a vivere il secondo anno della propria storia all'interno del World Tour, dopo aver acquistato la licenza dalla CCC, ex BMC, tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.
In seguito a una prima stagione di assestamento, la squadra si è resa protagonista di una frizzante sessione di mercato con lo scopo di garantirsi le risorse necessarie per rimanere parte integrante del World Tour anche dopo la riassegnazione delle licenze che avverrà nel 2023. La Intermarché è infatti una delle compagini a rischio retrocessione e saranno necessari grandi risultati per garantirsi la permanenza nella "serie A" del ciclismo. L'organico rimane comunque fra i più deboli del WT, ma un cambio di passo rispetto all'anno scorso è imperativo.
Nel 2021 piazzamenti e vittorie di rilievo sono scarseggiati. Tra i successi da ricordare spiccano quelli del neerlandese Taco van der Hoorn nella terza tappa del Giro d'Italia (Biella-Canale) e nella terza del Benelux Tour e l'acuto ancora una volta dalla fuga di Rein Taaramäe nella frazione numero tre della Vuelta a España, valsagli anche la maglia rossa, indossata per un paio di giornate (nel prosieguo della corsa spagnola anche il norvegese Odd Christian Eiking si è guadagnato le insegne del leader).
Dal 2020, inoltre, è affiliata con il Tormans CX Team, squadra di ciclocross gestita da Jan Tormans che ha fornito al team su strada corridori del calibro di Corné van Kessel e soprattutto Quinten Hermans (già una partecipazione al Giro). Nella selezione giovanile risaltano i nomi di Emiel Verstrynge (campione belga U23), Joran Wyseure (campione del mondo U23) e Zoe Backstedt (campionessa del mondo juniores, anche su strada). Tuttavia, a causa di una mossa azzardata del patron Tormans, che ha l'intenzione di interrompere la collaborazione con l'Intermarché a fine 2022 per avviarne una con la Quick-Step Alpha Vinyl, la compagine di Bourlat perderà con ogni probabilità i talenti del fuoristrada, i quali si accaseranno secondo le ultime notizie alla Alpecin-Fenix.
IL MERCATO
La necessità di competere ad alti livelli ha spinto la dirigenza ad un netto miglioramento del roster, rinnovato per soli due terzi (19 corridori in totale). 11 le partenze o i ritiri, tra cui quello di Riccardo Minali, e 11 gli acquisti. La perdita più pesante è rappresentata da Danny van Poppel, passato alla Bora-Hansgrohe. Il velocista resistente neerlandese, adatto anche alle classiche fiamminghe, e nel 2021 miglior ciclista del team belga, è stato degnamente rimpiazzato dal colosso norvegese Alexander Kristoff, già vincitore di Fiandre e Sanremo, accompagnato nella nuova esperienza dal fido scudiero Sven Erik Bystrøm. Colpo dell'ultimissima ora, poi, l'esperto Domenico Pozzovivo, che era rimasto alla ricerca di un ingaggio e che sarà un'utile pedina per le gare a tappe. Altri arrivi degni di nota quelli del talentuosissimo pistard e cronoman danese Julius Johansen, dei belgi ex-Lotto Soudal Kobe Goossens e Gerben Thijssen, del francese Adrien Petit, già nella fase calante della propria carriera e alla ricerca di una nuova scossa, e dell'altro fiammingo Dimitri Claeys. Il colpo migliore, però, è stato assestato nell'estate del 2021, con la firma dell'eritreo Biniam Girmay, secondo al Mondiale U23 di Leuven e al Trofeo Laigueglia del 2020, una stella pronta ad emergere e brillare (già un acuto in questo primissimo scorcio di stagione).
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Jan Bakelants (Bel, 1986)
Sven Erik Bystrøm (Nor, 1992)
Dimitri Claeys (Bel, 1987)
Aimé De Gendt (Bel, 1994)
Théo Delacroix (Fra, 1999)
Tom Devriendt (Bel, 1991)
Biniam Girmay (Eri, 2000)
Kobe Goossens (Bel, 1996)
Quinten Hermans (Bel, 1995)
Jan Hirt (Cze, 1991)
Taco van der Hoorn (Ned, 1993)
Laurens Huys (Bel, 1998)
Julius Johansen (Dan, 1999)
Corné van Kessel (Ned, 1991)
Alexander Kristoff (Nor, 1987)
Louis Meintjes (Saf, 1992)
Hugo Page (Fra, 2001)
Andrea Pasqualon (Ita, 1988)
Barnabás Peák (Ung, 1998)
Simone Petilli (Ita, 1993)
Adrien Petit (Fra, 1990)
Baptiste Planckaert (Bel, 1988)
Boy van Poppel (Ned, 1988)
Domenico Pozzovivo (Ita, 1982)
Lorenzo Rota (Ita, 1995)
Rein Taaramäe (Est, 1987)
Gerben Thijssen (Bel, 1998)
Kévin van Melsen (Bel, 1987)
Loïc Vliegen (Bel, 1993)
Georg Zimmermann (Ger, 1997)
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L'ANALISI
CORSE A TAPPE: La nota dolente della compagine belga sono proprio le brevi e grandi corse a tappe. L'uomo di punta è Louis Meintjes (l'obiettivo per il sudafricano è la Vuelta a España) e già questo basta a far comprendere il livello della formazione in quest'ambito, anche se l'ingaggio last minute (il 14 febbraio) di Domenico Pozzovivo rende più solido il gruppetto destinato ai grandi giri. Le altre possibili speranze, esclusivamente per gare di secondo piano però, provengono dal ceco Jan Hirt, che ha iniziato bene la stagione vincendo il Tour of Oman, dall'estone Rein Taaramäe, dal tedesco Georg Zimmermann e dalla coppia italiana Simone Petilli-Lorenzo Rota. Infine una breve citazione per Kobe Goossens, discreto scalatore belga che deve ancora trovare i propri limiti.
VOLATE: Un comparto che, nonostante i saluti di Van Poppel e in misura molto minore di Minali, si è rafforzato è proprio quello degli uomini jet. Durante i ritiri invernali la squadra ha selezionato gli elementi che comporranno i treni dei velocisti, lavorando con particolare attenzione sulle dinamiche interne durante gli sprint: i risultati si sono visti nelle prime corse, dove spesso e volentieri il corridore lanciato meglio era proprio Kristoff. Il fiore all'occhiello del reparto, oltre al norvegese che ha nel mirino il ritorno con successo al Tour, a distanza di due anni dall'ultima volta, è Biniam Girmay. L'eritreo farà il proprio esordio in una corsa di tre settimane al Giro e il debutto potrebbe coincidere con la prima vittoria, considerato che l'arrivo in leggera pendenza della frazione numero uno stuzzica un atleta con le sue caratteristiche, in grado di reggere senza problemi anche salite di media categoria. In assenza dei due leader, a farne le veci saranno Andrea Pasqualon, anch'egli adatto a disegni altimetrici non banali, ma ad ora focalizzato nell'aiutare Kristoff, Hugo Page (20enne che ha raccolto piazzamenti in Oman) e i due belgi Baptiste Planckaert e Gerben Thijssen. Quest'ultimo in particolare è da annoverare nella lista degli sprinter più puri del gruppo, ma guai a lasciargli spazio in un finale a ranghi compatti.
CLASSICHE: Chiaramente il capitano in tutte le classiche tra Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix sarà Alexander Kristoff. Per il norvegese la sfida è tornare competitivo anche in contesti di primo piano, dopo un 2021 in cui è parso ben lontano dal livello dei migliori. Nelle corse fiamminghe verrà spalleggiato da buoni outsider che nell'arco della carriera hanno conquistato qualche piazzamento importante o si sono fatti notare per buone azioni di gregariato, come Dimitri Claeys (in primis), Aimé De Gendt, lo stesso Adrien Petit, Boy van Poppel e Taco van der Hoorn. Taco, passista formidabile, andrà tenuto d'occhio anche per le fughe nei grandi giri o in qualche prova di un giorno di secondo piano. Nelle classiche vallonate gli uomini di punta saranno Girmay, poliedrico e perciò buono in qualsiasi situazione, e, magari in contesti meno prestigiosi, il vecchio Jan Bakelants, Lorenzo Rota, Loïc Vliegen e il crossista Quinten Hermans, dotato peraltro di un discreto spunto veloce, che male non fa.