Freire, esci dal corpo di Arnaud Démare!
Alla partenza della Parigi-Nizza è successo di tutto: ventagli, la squalifica di Bardet e la prestazione monstre dell'ultimo vincitore a Sanremo
Sulla carta poteva sembrare una banalissima frazione per velocisti con solo uno strappetto nel finale a rendere un po' meno scontato l'epilogo finale, e invece in questa prima tappa della Parigi-Nizza a Bois-d'Arcy è successo letteralmente di tutto: il protagonista principale è stato il vento che ha offerto ai corridori lo scenario ideale per darsi battaglia già a più di 100 chilometri dal traguardo e che alla fine ha portato a distacchi anche importanti tra gli uomini di classifica. Ma guai a far passare sotto traccia la vittoria di Arnaud Démare: il francese della FDJ ha fatto un numero favoloso nel finale per vincere la sua terza corsa del 2017 e alla Milano-Sanremo sarà un cliente scomodossimo per tutti spinto dalla voglia di fare il bis sul traguardo di Via Roma.
Fuga di giornata con Chavanel, poi esplode la bagarre
Pioggia battente e vento forte hanno accolto i corridori fin dal raduno di partenza, e così una volta partita ufficialmente la tappa c'è stata un po' di prudenza nel plotone: dopo appena cinque chilometri è partita una fuga con Kristijan Koren (Cannondale), Sylain Chavanel (Direct Energie), Romain Hardy (Fortuneo) e Gatis Smukulis (Delko-Marseille) che in poco tempo è arrivata a toccare addirittura i sei minuti di vantaggio mentre dietro la FDJ teneva sotto controllo la situazione. Al chilometro 42, proprio mentre i fuggitivi toccavano il loro vantaggio massimo, nel gruppo è esplosa la bagarre: una violenta accelerazione di Quick-Step Floors e FDJ ha fatto esplodere il plotone in mille pezzi. In quel momento l'arrivo era distante esattamente 106 chilometri, ma questo numero non ha spaventato nessuno.
La parte anteriore del gruppo s'è rotta più volte e alla fine solo 26 uomini sono rimasti davanti: la Quick-Step era presente con Daniel Martin, Alaphilippe, Bauer, Gilbert, Kittel e Lampaert, la FDJ ha risposto pareggiando nei numeri con Démare, Le Gac, Molard, Sarreau e gli italiani Cimolai e Guarnieri; ma nel davanti era ben messa anche la Lotto Soudal, in gara come Lotto-FixAll, con Gallopin, Greipel, Van der Sande e Wallays, mentre il quadro completo era completato da Kristoff e Haller della Katusha, Ion Izagirre e Bole del Bahrain, Sergio Henao e Luke Rowe della Sky, Coquard e Tulik della Direct Energie e poi ancora Gorka Izagirre (Movistar) e Cyril Lemoine (Cofidis). Tanti i corridori di spicco rimasti nelle retrovie, Contador e Porte su tutti ma anche Bardet, Fuglsang, Ulissi, Yates e Zakarin.
Fuga subito annullata, è braccio di ferro tra i 2 gruppi
A quel punto il destino della la fuga di Chavanel, Hardy, Koren e Smukulis era segnato ed infatti i quattro sono stati raggiunti a 64 chilometri dal traguardo: ma tutta l'attenzione si è spostata sul braccio di ferro tra i primi due gruppi con il distacco che è rimasto incredibile stabile attorno al minuto per svariati chilometri. Davanti hanno continuato a spingere a tutta anche quando hanno dovuto fare a meno del supporto delle ammiraglie per diverso tempo: in quel frangente il gap oscillava tra 55" e 1'05" e la giuria non ha lasciato passare nessuno finché non si è arrivati a 1'10" ed i battistrada hanno potuto finalmente avere supporto, consigli e rifornimenti dai loro direttori sportivi.
Bardet squalificato per traino col meccanico
A 25 chilometri il vento è tornato ad essere forte e trasversale e davanti si sono di nuovo messi in formazione di ventaglio perdendo per strada qualche pezzo tra gli uomini più stanchi e che avevano lavorato di più in precedenza. Il colpo di scena più grande avviene invece nel secondo gruppo proprio in questo tratto: il gruppo inseguitore si è spezzato a causa una caduta che ha coinvolto Steven Kruijswijk e Romain Bardet. Il francese dell'AG2R La Mondiale è ripartito un po' dolorante ad un braccio e, come spesso si fa in questi casi, l'ammiraglia è intervenuta ad aiutarlo per riprendere la scia del suo gruppetto: l'azione con il meccanico appeso fuori dal finestrino ad oliare una lubrificatissima catena è durata a lungo e, come accaduto per Nibali alla Vuelta, la giuria non ha voluto chiudere un occhio. Bardet ha concluso regolarmente la tappa, ma poco dopo è arrivato in verdetto dei giudici: squalifica per il leader dell'AG2R costretto ad andare a casa dopo appena una tappa.
Tony Martin salva la classifica di Zakarin
Se chi è rimasto staccato oggi può avere ancora qualche ambizione di alta classifica, il merito è tutto di Tony Martin che negli ultimi 20 chilometri ha fatto una vera e propria cronometro per portare il suo compagno di squadra Ilnur Zakarin più vicino possibile agli uomini di testa: il ricongiungimento è sempre stato fuori dalla portata del secondo gruppo ma, in una giornata in cui 130 corridori hanno perso dai 10 minuti in su, anche un distacco quantificabile in secondi può essere considerato un mezzo successo per come si erano messe le cose.
Saltano quasi tutti i velocisti
I velocisti che erano riusciti ad inserirsi nel primo ventaglio hanno iniziato a saltare quando mancavano cinque chilometri all'arrivo: il primo ad alzare bandiera bianca è stato il francese Bryan Coquard, poi si è arreso Kittel ed infine sul breve strappo a due chilometri dall'arrivo è uscito di scena anche il tedesco André Greipel che ha lavorato più per i compagni che per se stesso. L'unico a resistere davanti è stato Arnaud Démare che, incredibilmente, è stato anche l'unico a riuscire a rispondere al violento attacco di Julian Alaphilippe quando mancavano circa 1800 metri al traguardo: il francesino della Quick-Step Floors è partito bene con le mani basse sul manubrio e sia Gallopin che Henao hanno presto desistito, non invece l'uomo della FDJ che si è messo in caccia ed ha chiuso il buco a 900 metri dal traguardo.
L'incredibile freschezza di Démare
A quel punto Arnaud Démare non è messo in scia a rifiatare ma, anzi, si è subito portato davanti a tenere alta l'andatura per impedire la rimonta da dietro agli ex compagni di fuga: Alaphilippe ha aspettato fino ai 180 metri e poi ha lanciato la volata, ma al massimo è riuscito ad affiancare Démare nei primi metri di sprint e quando quest'ultimo ha spalancato il gas non c'è stata storia. La FDJ ha conquistato così la sesta vittoria di squadra del 2017 e la prima maglia di leader di questa Parigi-Nizza. I primi due sono riusciti a fare il vuoto alle loro spalle: sono passati 9" prima che Alexander Kristoff vincesse la volata per la terza posizione davanti a Philippe Gilbert, Romain Hardy, Daniel Martin, Tony Gallopin, Marco Haller, Sergio Henao e Rudy Molard.
I distacchi degli uomini di classifica dopo una giornata tremenda
Tra gli uomini di classifica, Richie Porte e Ilnur Zakarin sono stati coloro che più di tutti sono riusciti a limitare i danni perdendo 47" dalla coppia Démare-Alaphilippe e "solo" 38" da Martin, Gallopin e Henao. Più indietro invece Alberto Contador che ha perso 1'04" come Davide Formolo, Ion Izagirre e Simon Yates, 2'28" invece il ritardo di Steven Kruijswijk mentre Diego Ulissi e Pierre Rolland sono usciti di scena perdendo più di un quarto d'ora. Domani sulla carta c'è una giornata tranquilla, 195 chilometri da Rochefort-en-Yvelines ad Amilly, ma chi se la sente di fare previsioni dopo quanto abbiamo visto oggi?