Giro Next Gen 2024 - Analisi del percorso
Tappe un po' per tutti i gusti: si parte con una crono di 9 km, poi 3 arrivi in salita (nessuno dei quali terribile), due frazioni ondulate ed un paio di volate
Il percorso del Giro Next Gen 2024 ha conosciuto ancora qualche modifica negli ultimi giorni che ha comportato un ulteriore allungamento di alcune tappe e l'inserimento di un'altra salita nella tappa di Pian della Mussa che adesso si preannuncia durissima.
In ogni caso non cambia la sostanza: la formula non appare tanto diversa dal 2023, con una cronometro in apertura ad Aosta e il resto del tracciato variamente definito per accontentare tutti dal velocista allo scalatore, ma al contempo fornendo molteplici occasioni di riscrivere la classifica. Rispetto all'anno scorso mancano giornate campali come quella dello Stelvio o lo pseudo-tappone del Cansiglio, ma le tappe di Pian della Mussa e Fosse sono sicuramente in grado di assolvere a questo compito visto il disegno molto cattivo messo in campo dagli organizzatori. Si conferma unipuerto la frazione di Zocca mentre è relativamente morbido il tracciato del gran finale romagnolo (Cesena-Forlimpopoli), tappa molto insidiosa che rimane però distante dall'Appennino.
Le tappe nel dettaglio
Domenica 9 giugno - 1a tappa: Aosta - Aosta (Cronometro individuale - 8.8 km)
La cronometro di apertura non avrà un tracciato del tutto pianeggiante e comprenderà la breve salita di Beauregard, quantificabile in 1.2 km al 6.1%, aperta da un impegnativo muro in località Bret (400 metri al 12.5%). Un tratto ondulato e tortuoso riporta a valle, prima degli ultimi 2.3 km molto veloci.
Lunedì 10 giugno - 2a tappa: Aymavilles - Saint-Vincent (107 km)
La seconda tappa è subito piuttosto impegnativa, anche se priva di asperità davvero dure, nonostante il contesto. La tappa parte praticamente in salita percorrendo il fondovalle; dopo una decina di km si incontra il duro strappo di La Salle (2.1 km al 7.9%), quindi un altro strappo dopo Morgex (circa 1 km al 5%) infine l'ascesa a Courmayeur dov'è posto il traguardo volante (circa 5 km al 4%). Si torna indietro e si affronta un lungo tratto di solo fondovalle a scendere fino ad Arvier dove si sale alla Crete de Ville (2.2 km al 6.6% con punte in doppia cifra); con la successiva discesa termina la prima fase impegnativa della tappa, cui seguono 25 km di fondovalle lievemente ondulato. Nel centro di Fenis si ritrova un primo strappo più tosto (circa 1 km al 5%) seguito da quello veramente impegnativo di Margnier (quasi 2 km al 7.5%). Si torna a valle con una discesa insidiosa di 3.5 km, quindi si sale dolcemente a Chatillon lungo la statale (circa 1.5 km al 4%). A Saint-Vincent si affronta uno strappo di 1.3 km al 6.2%, seguito poco dopo da quello verso il GPM della Cote de Champ de Vigne (2 km al 6% con punte in doppia cifra). Una discesa tecnica di 3 km riporta sulla statale, per percorrere gli ultimi 4.6 km che portano al traguardo, esso stesso in lieve ascesa.
Martedì 11 giugno - 3a tappa: Verrès - Pian della Mussa (131 km)
Si esce dalla Valle d'Aosta per raggiungere il primo arrivo in salita di questo Giro, non tremendo, ma comunque nobile, essendo anche la Cima Coppi di questa edizione a 1761 metri. Inoltre in 131 km di pianura se ne trova poca e soprattutto pensando alla categoria in questione, questa tappa risulta veramente tosta, con oltre 3000 metri di dislivello sommati in poco più di 100 km. Sono pianeggianti i primi 25 km, poi inizia la prima inforcata di salite abbinate a discese tecniche: Alice Superiore (quasi 6 km al 5.6%), Castelnuovo Nigra (6.2 km al 6.4%; molto irregolare con un tratto di quasi 3 km al 9.5%, max 14%), Cuorgnè (1 km al 3.5%), Prascorsano (2.4 km al 5.3%, max 9%) e Corio (strappo di 1.8 km al 6.1%, preceduto da 5.5 km irregolari al 2.7% di media). A Grosso (40 km dal traguardo) termina questa fase di 65 km nervosissimi, ma dopo appena 7 km di falsopiano si incontra la salita a Sant'Ignazio (in tutto 6.7 km al 6.1%, ma con gli ultimi 4 km all'8.1%, max 14%); seguono 4 km di discesa tecnica per tornare a valle, dove nel giro di poco la strada inizia a salire lentamente verso Pian della Mussa. Il falsopiano si fa salita poco prima di Ceres, quando mancano più o meno 21 km all'arrivo (ufficialmente la salita inizia quando ne mancano 19.4), che avranno una pendenza media del 5.3%, falsata da qualche tratto di respiro; attenzione però al tratto duro che inizia dopo Balme di quasi 4 km all'8.5% (max 12%) che termina a circa 500 mt dal traguardo.
Mercoledì 12 giugno - 4a tappa: Petrusio - Borgomanero (139 km)
È senz'altro una tappa molto più semplice delle precedenti che dovrebbe chiudersi in volata, tuttavia non del tutto pianeggiante. Dopo una ventina di km di incontra la salitella di Silva (1 km al 5.5%) e poco dopo quelle di Caravino (1 km al 5%) e Cossano Canavese (1.5 km al 5%). Seguono 55 km quasi completamente pianeggianti, prima del finale ondulato, aperto dalla salita della Traversagna (quasi 3 km al 4.5%, media falsata da un tratto in lieve discesa) posta a 34 km dal traguardo. Si scende su Borgomanero, dove si entra nel circuito finale di 11.2 km da ripetere due volte: ad inizio si incrociano uno strappo di 400 metri al 7%, un altro pedalabile di 700 metri al 3% e poi quello più tosto di Maggiora, di 800 metri al 6.5%. Da qui la strada torna velocissima al traguardo in 6.8 km.
Giovedì 13 giugno - 5a tappa: Bergamo (Kilometro Rosso) - Cremona (138 km)
Senza ombra di dubbio è la tappa più semplice di questo Giro, un biliardo interrotto solo da due brevi strappi a centro tappa che consentono di collocare un GPM sulla Salita di Belfuggito (800 metri all'8%). Inutile dire che si preannuncia come una tappa da volata, che in molti non vorranno farsi sfuggire, visto che le occasioni per i velocisti sono già terminate.
Venerdì 16 giugno - 6a tappa: Borgo Virgilio - Fosse (172 km)
Si torna a salire, con una tappa che da Mantova si dirige nel veronese, dove si svolgerà buona parte del tracciato. Insiema a quella di Pian della Mussa, questa è la tappa più dura di questo Giro essendo piuttosto lunga e presentando molte salite in successione, nonché un traguardo molto impegnativo. Dopo circa 50 km iniziano le prime asperità e in 110 km si accumulano oltre 2500 metri di dislivello. Apre le danze lo strappo di Colle Masua (2 km al 6.3%) e dopo un solo km di discesa inzia la salita al GPM di Fane (in tutto 10.3 km al 4.9%, ma irregolare, con gli ultimi 3 km al 7% di media). Con una discesa tecnica di 7 km si arriva subito ai piedi della dura salita di Righi (4 km all'8.5%); quindi si resta in quota 4 km prima di un'altra discesa insidiosa di 5 km e 9 km di respiro. A questo punto in successione si incontrano le salite al traguardo volante di Marano di Valpolicella (2.8 km al 7.1% complessivi; il traguardo volante è posto dopo il tratto più duro di 1.7 km all'8.2%) e al GPM di Cavalo (8.3 km al 5.5%, ultimi 2 km al 7%). Con la successiva discesa si entra in un tratto più semplice di circa 20 km che porta ai piedi della salita finale, pressoché pianeggiante e con un solo zampellotto di 1 km al 5%. Rimane quindi l'asperità conclusiva (forse decisiva) verso il traguardo di Fosse, quantificabile in 9 km all'8.7% di media, forse la salita più dura di tutto il Giro.
Sabato 17 giugno - 7a tappa: Montegrotto Terme - Zocca (180 km)
È la tappa più lunga del Giro e si chiuderà anche questa in salita, ma dovrebbe risultare meno determinante di altre. Salvo qualche minima ondulazione nei primi 20 km lambendo i Colli Euganei, la tappa procede in pianura attraverso il Polesine fino alla provincia di Modena. Le cose cambiano nel finale per salire al traguardo di Zocca dopo Ponte Samone: in tutto sono 12.1 km al 4.4%, composti da un primo tratto di 4.3 km al 7%, un tratto quasi pianeggiante di circa 2.5 km e un'ulteriore risalita di circa 4 km al 5.6% (max 12%); l'ultimo km invece è pressoché pianeggiante.
Domenica 18 giugno - 8a tappa: Cesena - Forlimpopoli (137 km)
Tappa finale e potenzialmente decisiva se ancora la classifica lasciasse margine per essere ribaltata. Pur senza inoltrarsi nell'Appennino alla ricerca di salite vere, è comunque una tappa zeppa di asperità difficile da controllare, con un dislivello complessivo di oltre 1500 metri. Si inizia con la salita a Longiano (2.8 km al 4.5%) seguita senza scendere da quella di Cento (1.2 km al 5%); dopo la discesa inizia il muro verso Borghi (1.8 km al 10%), seguito non da discesa, ma da una dozzina di km ondulati (media 2%) che portano al GPM di Strigara, dove inizia una discesa molto tecnica di 7 km. Poco dopo si sale a Formignano (2.6 km all'7.8%, primo km all'11%), quindi a Lizzano (1.6 km al 5.6%, primo tratto in doppia cifra), strappo dopo il quale la strada procede in falsopiano fino a Bertinoro dove si entra nel circuito finale. Transitati dal traguardo di Forlimpopoli iniziano 4 giri completi di 16.8 km, nei quali si torna ogni volta a Bertinoro: in tutto sono circa 2.5 km di salita al 6.5%, ma spicca una rampa centrale di circa 1 km al 9% con punte sopra il 10%. L'ultimo passaggio avviene a soli 6.9 km dalla conclusione.