Jan Christen dedica la vittoria al connazionale scomparso © Giro d'Italia
Ciclismo Giovanile

Christen vittoria con dedica, Staune-Mittet blinda la maglia rosa

Lo svizzero arriva da solo a Pian del Cansiglio puntando il dito al cielo: la dedica è allo scomparso Gino Mäder. Staune-Mittet stacca i rivali ed è 2°: maglia rosa blindata. Gelders è 3°, poi Cretti. Domani ultima tappa a Trieste

17.06.2023 16:37

Chissà quali emozioni ha provato Jan Christen oggi a Pian del Cansiglio, quando tagliando il traguardo per primo ha dedicato la vittoria al suo connazionale Gino Mäder, scomparso ieri. Un successo di classe quello del diciottenne elvetico dal talento smisurato, che l'anno prossimo passerà dalla Hagens Berman Axeon alla UAE Team Emirates. Dopo aver attaccato sulla penultima salita di giornata insieme a Luca Cretti (Team Colpack Ballan), poi 4° all'arrivo, Christen è stato l'unico a resistere al rientro di uno scatenato Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma Development Team), che grazie al 2° posto di tappa ha blindato la maglia rosa.

Nessuno si è potuto nascondere nella frazione di oggi, quella decisiva, partita da Possagno in direzione Pian del Cansiglio. Una tappa di 177 chilometri con un finale molto impegnativo, in cui i corridori hanno affrontato in successione Passo San Boldo (6.4 chilometri al 7.3%), Nevegal (7.1 chilometri all'8.2%), Malga Cate (7.6 chilometri al 7.3%) e Campon (10.1 chilometri al 6.4%), prima del breve falsopiano verso il traguardo. Cospicua, come prevedibile, la fuga di giornata, formata da dodici elementi: Roman Ermakov (Cycling Team Friuli), Enzo Leijnse, Max Van der Meulen (Development Team DSM), Kasper Andersen (Hagens Berman Axeon), Lorenz Van De Wynkele (Lotto Dstny Development Team), Gil Gelders, Pepijn Reinderink (Soudal-QuickStep Devo Team), Luca Cretti (Team Colpack Ballan) e Max Walker (Trinity Racing). Su di loro hanno provato a riportarsi Tim Torn Teutenberg (Leopard TOGT Pro Cycling) e Gianluca Pollefliet (Lotto Dstny Development Team), ma la loro azione si è esaurita poco prima del Passo San Boldo, quando il gruppo ha aumentato l'andatura.

Dopo la prima salita di giornata in fuga sono rimasti solo sette atleti, tra cui anche Cretti e Gelders, mentre il gruppo principale si è portato a 2'20" di ritardo. Sul Nevegal sono entrati in azione i temibili gregari di Staune-Mittet, che hanno imposto un ritmo forsennato neutralizzando la fuga. In discesa, un attivissimo Gelders ha provato ancora a prendere il largo, imitato da Cretti, Francesco Busatto (Circus-ReUz-Technord) e Christen. Durante la scalata a Malga Cate, Christen e Cretti si sono riportati su Gelders formando un terzetto interessante, mentre Busatto è stato riassorbito dal gruppo, distanziato sempre di circa 2'. La corsa si è così portata sotto l'ultima ascesa di giornata, la salita di Campon.

Gelders, Cretti e Christen hanno mostrato una buona intesa mentre alle loro spalle Santiago Umba (GW Shimano-Sidermec) ha aperto le danze tra i big con un attacco a cui hanno resistito, oltre alla maglia rosa, solo altri cinque corridori - Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team U23), Germán Dario Gómez (GW Shimano-Sidermec), Darren Rafferty (Hagens Berman Axeon), Alexy Faure-Prost (Circus-ReUz-Technord) e William Lecerf (Soudal-Quick Step Devo Team). A 8 chilometri dal termine, Staune-Mittet ha messo la freccia e ha staccato i rivali di classifica nel tentativo di rientrare sui tre fuggitivi, distanti ancora poiù di 2'. Con il norvegese sempre più vicino, Christen ha rotto gli indugi tra i tre battistrada e ha staccato Gelders e Cretti quando mancavano 4 chilometri all'arrivo. La sua azione gli ha permesso di conservare un margine minimo ma sufficiente su Staune-Mittet: l'elvetico è arrivato da solo al traguardo, centrando la prima vittoria in carriera tra gli under 23. Staune-Mittet è giunto 2°, mentre Gelders ha chiuso al 3° posto davanti a un ottimo Cretti, 4° dopo una lunga giornata in fuga. Top 10 di giornata anche per Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 10° all'arrivo.

Domani è in programma l'ultima tappa. Si parte da Tavagnacco per arrivare a Trieste dopo 136 chilometri. Una tappa non scontata - nel finale ci sono le ascese a Monte San Michele (3.5 chilometri al 6.5%) e una breve salita a Santa Croce -, ma per il resto solo tanta pianura: Staune-Mittet partirà con 47" su Rafferty e 2'02" su Wilksch, e sembra avere già il Giro Next Gen 2023 in tasca.

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