Merlier re delle volate al Giro del Belgio, Wærenskjold vince la classifica generale
Il belga vince il derby con Philipsen, il norvegese della Uno-X rintuzza l'assalto alla maglia viola di Vacek
Un successo netto e inequivocabile: Tim Merlier sbaraglia il lotto dei velocisti nella quinta e ultima tappa del Giro del Belgio con una volata di prepotenza che lascia di sasso Jasper Philipsen. La sfida per la classifica generale si decide al Golden KM in favore di Søren Wærenskjold, che blinda la maglia viola con 2" di abbuono nonostante l'azzardo finale di Mathias Vacek, che ha partecipato allo sprint finale, piazzandosi 4°.
Una fuga a 7 tenuta sotto controllo dal gruppo
L'epilogo del Giro del Belgio si sviluppa tra la zona nord e i dintorni di Bruxelles: 186,2 km su un circuito di 37,5 km da ripetere per cinque volte, punteggiato da continui saliscendi ma avaro di difficoltà altimetriche. Gli uomini di classifica e le squadre dei velocisti concedono qualche scampolo di gloria a 7 fuggitivi: i belgi Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), Ceriel Desal (Bingoal WB), Sébastien Grignard (Lotto Dstny), Olivier Godfroid (Baloise Trek Lions) , Tristan Scherpenbergh (Philippe Wagner-Bazin) e Thimo Willems (VolkerWessels) e l'olandese Stjin Appel (BEAT). Soudal Quick-Step e Lidl-Trek mettono ben presto la sordina alle ambizioni degli attaccanti, che guadagneranno non più di 44" prima di consegnarsi lentamente al gruppo, tornato compatto a metà del penultimo giro, giusto in tempo per il tris di traguardi con abbuoni. Il primo sprint è favorevole al leader della generale, il norge Søren Wærenskjold (Uno-X Mobility), che guadagna 1" sullo spagnolo Alex Aranburu (Movistar, 3° in classifica) e 2" sul ceco Mathias Vacek (Lidl-Trek), cui servirebbe un acuto in volata per scalzare l'ex campione del mondo a cronometro tra gli Under 23. Poco più avanti, finiscono a terra in cinque: il più malconcio è lo spagnolo Gonzalo Serrano (Movistar), che sarà infatti costretto al ritiro.
Kooij cade in vista dell'ultimo km
Assegnati gli abbuoni al chilometro d'oro, la corsa vive di improvvise accelerazioni e momenti di stallo: provano a rompere la monotonia il belga Liam Slock (Lotto) e lo slovacco Martin Svrcek (Soudal-Quick Step), ma la loro azione rifluisce in fretta. Nel corso dell'ultimo giro, tornano di moda gli attacchi solitari: ci provano prima il francese Matis Louvel (Arkéa-B&B Hotels), poi il belga Michiel Coppens (BEAT), infine l'altro francese Gwen Leclainche (Philippe Wagner), tutti respinti con perdite. Ai -22 dall'arrivo si decide anche la classifica del più combattivo: il belga Jago Willems riesce a difendere il primato, piazzandosi alle spalle del connazionale Linsday De Vylder (Baloise-Flanders), cui non è bastato aggiudicarsi il checkpoint per sorpassare il rivale.
Ripreso anche l'ultimo dei contrattaccanti ai -3500 dal traguardo, è tempo di grandi manovre in testa al gruppo: Uno-X, Soudal e Visma-Lease a Bike pilotano il gruppo verso il traguardo. Tuttavia, la squadra olandese esce dalla contesa appena prima dell'ultimo chilometro: l'olandese Mich Van Djike (Visma-Lease a Bike) perde il controllo della bici in curva e trascina a terra il connazionale Olav Kooij (Visma). Con un grande sforzo, gli Alpecin-Deceuninck riportano nella mischia il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), lanciato ai 200 metri dall'altro corridore di casa Robbe Ghys (Alpecin). Lo sforzo è tuttavia vano: il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step), oltretutto rallentato dallo stesso Ghys, scavalca con irrisoria facilità il vincitore dell'ultima Milano-Sanremo e vince per distacco, replicando così il successo ottenuto a Knokke-Heist. Tom van Asbroeck (Free Palestine) sale sul podio di giornata, anticipando Vacek, a cui non sarebbe comunque bastato l'abbuono per scavalcare Wærenskjold in classifica: a parità di tempi, infatti, il capitano della Uno-X sarebbe stato comunque avvantaggiato dalla somma dei piazzamenti.
Podio per Aranburu
Il 24enne scandinavo diventa così il primo norvegese di sempre a vincere il Giro del Belgio, mettendo in fila Vacek (a 4") e Aranburu (a 7"). Il corridore della Lidl-Trek può consolarsi con la maglia di miglior giovane. Philipsen ha difeso il primato nella graduatoria a punti. Alla Movistar, infine, il successo nella classifica a squadre.