Del Trio colombiano oggi è López il solista
Volta a Catalunya, a La Molina il leader dell'Astana attacca due volte e vince, prendendosi la vetta della generale
Arrivo in salita, la fuga tarda a partire
La seconda tappa con arrivo salita dell'edizione 2019 della Volta a Catalunya è la più difficile dell'intera settimana: la Llanars-La Molina di 150.3 km prevede quasi 3600 metri di dislivello positivo con quattro gpm, compresa la doppia scalata verso la nota località sciistica. Non è da sottovalutare, comunque, la lunga ascesa a metà frazione verso il Port de la Creueta a quasi 2000 metri di quota. Un non partente, il belga Xandro Meurisse (Wanty-Gobert), per una tappa che prende il via poco prima di mezzogiorno.
Nei primi km si muovono l'australiano William Clarke (Trek-Segafredo), il belga Sander Armée (Lotto Soudal), il polacco Lukasz Owsian (CCC Team) e il francese Brice Feillu (Team Arkéa-Samsic), ma il gruppo non lascia fare e va a riprendere i quattro. L'attacco buono non parte neppure sul Coll de Coubet, alla cui vetta (km 39.1) è il solito Thomas De Gendt (Lotto Soudal) a transitare per primo, prendendosi i 10 punti in palio e aumentando il margine nella graduatoria dedicata agli scalatori.
In 24 nell'azione buona, ci sono anche Caruso, Ciccone e Villella
È però in discesa che si forma la fuga buona, composta da ben ventiquattro elementi con nomi di un certo spessore. Questi i nomi degli attaccanti: James Knox (Deceuninck-Quick Step), Damiano Caruso e Antonio Nibali (Bahrain Merida), Davide Villella (Astana Pro Team), Patrick Bevin (CCC Team), Michael Matthews e Michael Storer (Team Sunweb), Tony Gallopin (AG2R La Mondiale), Giulio Ciccone e Niklas Eg (Trek-Segafredo), Marc Soler e Carlos Verona (Movistar Team), Hugh Carthy e Joe Dombrowski (EF Education First), Gregor Mülhberger e Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe), Daniel Navarro (Team Katusha Alpecin), Tsgabu Grmay e Daryl Impey (Mitchelton-Scott), Sébastian Reichenbach (Groupama-FDJ), Guillame Martin (Wanty-Gobert), Jesús Herrada (Cofidis, Solutions Crédits), Amaël Moinard (Team Arkéa-Samsic) e Mikel Bizkarra (Euskadi-Murias).
Stavolta il plotone lascia fare, consentendo ai battistrada di transitare al traguardo volante di Ripoll (km 57.9, dove Matthews anticipa Schachmann) con 3'15" di margine. Il meglio posizionato in classifica è il britannico Knox, diciassettesimo a 2'14" da De Gendt. Mentre giungono le notizie dei ritiri di Rémy Mertz (Lotto Soudal), Gonzalo Serrano (Caja Rural-Seguros RGA) e Simon Spilak (Team Katusha Alpecin), la corsa si approssima ai piedi del Port de la Crueuta, ascesa Hors Catégorie di 19.9 km al 4.7% di pendenza media.
In tre si avvantaggiano, Froome tira il plotone
Sulle lunghe rampe della salita il folto drappello si sfilaccia e solo una decina di unità rimangono davanti; poi, poco prima dello scollinamento, si avvantaggiano Verona e Mühlberger, che in quest'ordine transitano al gpm (km 92.6). Su di loro, subito dopo, rientra anche Bevin, andando così a formare un terzetto ben variegato. Nel frattempo in gruppo sono due le formazioni interessati a tirare sono il Team Sky, con Chris Froome incaricato di tenere un buon ritmo, e la UAE Team Emirates di Dan Martin, che a La Molina vinse nel 2016.
Il trio di testa prosegue la sua azione e a 35 km dal termine transita con 1'15" sugli ex compagni di fuga e con quasi 3'40" sul plotone principale, sempre trainato dai gregari della compagine emiratina. Sulle rampe iniziali della prima salita di La Molina, dal gruppo a bagnomaria si avvantaggiano in cinque, vale a dire Ciccone, Gallopin, Martin, Schachmann e Soler, che ai meno 30 km si riportano sui tre al comando, venendo imitati poco dopo da Bizkarra, Dombrowski, Grmay, Knox e Navarro.
Soler e Mühlberger se ne vanno, dietro poca collaborazione
Una volta rientrato, Soler subito parte e se ne va, riagguantato dal solo Mühlberger; nel gruppo, intanto, è il Team Sky che prende in mano le redini con Jhonatan Narvaez. L'ecuadoriano impone un ritmo sostenuto e dà tutto prima di spostarsi; ma le sue trenate consentono di far scendere il disavanzo sui due nuovi leader a 2'40" a 25 km dal termine. La mancata collaborazione del gruppo Ciccone mostra i suoi effetti allo scollinamento (km 125.7, con il gpm vinto da ), quando l'abruzzese e i suoi compagni di (s)ventura pagano 1'20" - per il gruppo, dove pedala ancora De Gendt, il disavanzo è di 2'30".
La veloce e filante discesa non muta la situazione, se non per l'arrivo in testa al gruppo del Team Jumbo-Visma, interessato a prendere la salita finale di 11.9 km (in località Alp, dove è posto il secondo traguardo volante) nella miglior posizione. La coppia al comando, con Mühlberger che lascia totalmente il lavoro sulle spalle del catalano Soler, approccia l'asperità con 2'30" su alcuni inseguitori superstiti come Caruso, Gallopin e Martin mentre il plotone viaggia a 2'45".
De Gendt cede, l'andatura di Sivakov è concreta. López prova con coraggio
Il ritmo, dietro, lo detta Sebastián Henao, la cui velocità provoca subito la perdita di contatto di diversi atleti fra cui Thomas De Gendt che, come da previsioni, deve abbandonare la sua maglia di leader. Dopo che il colombiano termina le energie, il nuovo vagoncino del trenino Sky è Pavel Sivakov: il russo-francese impone una nuova sgasata riducendo a poco meno di venti elementi il gruppo dei favoriti. Tra i nobili assenti Thibaut Pinot e Ilnur Zakarin, oltre a Richard Carapaz e Merhawi Kudus.
Sorprende, considerato il ruolino non certo da cuore impavido, l'attacco a 9 km dalla fine di Miguel Ángel López; l'aumento di velocità dovuto alla fiondata del capitano dell'Astana Pro Team fa cedere Enric Mas, decisamente deludente in questi due giorni, Richie Porte e Wilco Kelderman. Quando Iván Ramiro Sosa termina il proprio lavoro, entra in azione capitan Egan Bernal; con una sparata delle sue, il leader del Team Sky si riporta sul connazionale assieme a Nairo Quintana e Adam Yates.
López ci riprova e va in testa, Simon Yates in versione gregarione per il gemello
La morsa dei tre colombiani non spaventa il britannico, che procede col suo ritmo piuttosto che procedere a strappi. Ancora una volta, all'uscita di un tornante, López attacca e stavolta fa la differenza; complice, va detto, l'attendismo fra gli altri tre, che consentono a Steven Kruijswijk e Simon Yates di rientrare su di loro. E il gemello subito si spende in versione gregario, cercando di andare a riacciuffare l'insolitamente aggressivo López. Il quale ai meno 6.5 km riprende Guillaume Martin, portandoselo sul groppone sino ai meno 4.8 km.
Con una nuova accelerata il leader dell'Astana va sulla testa della corsa a 4.4 km dall'arrivo, mantenendo una ventina di secondi sui rivali per la generale. Dai quali, a 3.8 km dall'arrivo sull'ultimo tratto prima di un falsopiano, si lancia Adam Yates; il solo Bernal riesce, dopo un breve inseguimento, a riportarsi su di lui. Ma il trio di testa è sempre in possesso di un discreto margine, con cui approccia il breve tratto di discesa fino all'ultimo km, quando la strada torna a salire.
Il capitano Astana stacca tutti e vince, niente abbuono per Bernal e Yates
Mühlberger, pur stringendo i denti, deve procedere del suo passo perdendo qualche metro prima dell'arco gonfiabile; l'austriaco viene suo malgrado imitato da Soler, che sul principio della rampa finale a 600 metri dall'arrivo alza bandiera bianca, vedendo sfumare un successo che sarebbe stato strameritato. Proprio nel medesimo punto, pochi secondi più tardi, si assiste al rientro di Quintana e Kruijswijk su Bernal e Yates, colpevoli di non aver collaborato per provare ad allontanare il pericoloso rivale.
Miguel Ángel López spinge senza cedimenti anche negli ultimi metri, andando così a conquistare la seconda vittoria del suo 2019; è invece la ventesima per un'Astana Pro Team che continua a far man bassa nelle corse a tappe. Per il nativo di Pesca una dedica speciale al suo prossimo erede, che dovrebbe renderlo papà nelle prossime settimane.
Con un colpo di coda finale, Gregor Mühlberger (Bora Hansgrohe) riesce a prendersi il secondo posto a 16", anticipando Marc Soler (Movistar Team); su di loro rientrano, ma troppo tardi per giocarsi l'abbuono, sia Egan Bernal (Team Sky) che Adam Yates (Mitchelton-Scott). Un minibuchetto c'è alle loro spalle, così Nairo Quintana (Movistar Team) e Steven Kruijswijk (Team Jumbo-Visma) vengono accreditati di 19" di ritardo. Guillaume Martin (Wanty-Gobert) è buon ottavo a 32", Michael Woods (EF Education First) è nono a 34" e Rafal Majka (Bora Hansgrohe) è decimo a 42".
López è anche leader, domani possibile arrivo per velocisti
La classifica vede ora al comando Miguel Ángel López che vanta 14" su Adam Yates, 17" su Egan Bernal, 25" su Nairo Quintana, 46" su Daniel Martin, 56" su Steven Kruijswijk e via a seguire tutti gli altri.
Domani tornano di scena le poche ruote veloci presenti in questa edizione della Volta a Catalunya: la Puigcerdà-Sant Cugat del Vallès di 189 km presenta subito una lunga salita che, con ogni probabilità, darà il là alla fuga di giornata ma il resto del percorso, per quanto ondulato, permette alle squadre di organizzarsi e portare i rispettivi sprinter a giocarsi il successo.