Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2024 - Analisi del percorso
Cinque giornate con percorsi mossi in vario modo che potrebbero risultare altamente spettacolari; spiccano un paio di toccate sul percorso del prossimo Tour de France
Sta per partire la Settimana Internazionale Coppi e Bartali 2024, che torna ad essere priva di prove contro il tempo e composta da sole tappe di media montagna modulate tra loro in modo differente, che consentiranno finali spettacolari quasi ogni giorno. In vista dell'imminente Grand Depart del Tour de France 2024 si percorrono anche un lungo tratto della 1a tappa della Grande Boucle nella seconda frazione, nonché il Monticino (che sarà invece salito nella 2a tappa del Tour).
Le tappe nel dettaglio
Martedì 19 marzo - 1a tappa: Pesaro - Pesaro (109.7 km)
Si comincia con una frazione molto mossa, ma non tremenda, con tante ascese relativamente pedalabili e un tracciato molto tortuoso che lasciano aperte le possibilità di molti corridori, anche alle ruote veloci. Dopo oltre 20 km sostanzialmente pianeggianti si inizia a salire a gradoni verso il primo GPM: prima la salita della Pantiera (2.6 km al 7%), poi lo strappo di Pallino (1.5 km al 9%, max 15%), quello di Urbino (1 km al 5%) e infine l'ultimo tratto verso il GPM di Monte della Cesana (ufficialmente 3 km al 4.5%, ma un po' più lunga, con un primo tratto all'8/9%). Quasi 10 km di discesa insidiosa portano a Gallo e ad un ulteriore tratto pianeggiante di una quindicina di km. Si entra quindi negli ultimi 45 in cui si susseguono le salite conclusive: aprono la serie quelle a Tavullia (circa 3.5 km al 3.3%, max 6%) e al bivio per Monteluro (circa 2.5 km al 5%, con un primo strappo di 500 metri al 9%); poi si raggiunge Gabicce Mare e si imbocca la panoramica che porta a Pesaro - già vista più volte anche al Giro d'Italia - tutta ondulata e tortuosa e aperta dalle due salite a Gabicce Monte (GPM; 1.7 km al 6%) e Casteldimezzo (2.3 km al 4.6%). La discesa finale è veloce e fatta di ampi tornanti, non particolarmente tecnica ma abbastanza vicina al traguardo (termina a meno di 2 km dalla fine) da risultare un passaggio fondamentale.
Mercoledì 20 marzo - 2a tappa: Riccione - Sogliano al Rubicone (140.0 km)
La seconda tappa è la prima veramente importante per la classifica e si giocherà su un grande classico della Coppi e Bartali: il circuito con la salita di Ville Monte Tiffi da ripetere 4 volte. La tappa parte praticamente in salita, inforcando fin dai primi km strappi e salitelle in successione: si segnalano lo strappo di Coriano (700 mt all'8%), la salita del Fienile (circa 1.5 km al 5.5%) e i 12 km a gradoni che portano fino a Verucchio. Dopo un breve tratto di fondovalle (l'unico più semplice altimetricamente) arriva la prima vera salita al Passo delle Siepi (4.2 km al 5.2%) e dopo una discesa insidiosa si entra nel circuito finale, salendo subito l'asperità decisiva misurata ufficialmente in 4.5 km al 7.3% con scollinamento a 8.8 km dall'arrivo. La discesa (interrotta a metà da uno strappo di quasi 1 km) termina a 800 metri dalla fine e il traguardo si raggiunge con un'ulteriore rampa di 300 metri (max 18%) nel centro di Sogliano). A questo punto si percorrono 3 giri completi da 22.2 km scendendo a Ponte Uso e risalendo al GPM. Senz'altro è la tappa più adatta agli scalatori vista la durezza della salita, ripetuta 4 volte a ridosso del traguardo.
Giovedì 21 marzo - 3a tappa: Riccione - Riccione (134.5 km)
Tappa tosta, quella che più di tutte si avvicina alle montagne, ma con le salite relativamente lontane dal traguardo, quindi forse meno determinante della precedente. È una tappa importante anche perché ripercorre un lungo tratto della 1a tappa del prossimo Tour de France, salendone le ultime 3 salite. Anche in questo caso la partenza è praticamente in salita fino a San Clemente, poi un lungo fondovalle consente di approcciarsi in lieve ascesa alla salita vera e propria del Passo San Marco: da Monte Cerignone sono circa 12 km al 4.5%, mentre ufficialmente la salita corrisponde all'ultimo troncone di 3.7 km al 6.1%. Con una lunga discesa si arriva a Novafeltria dove si entra sul percorso della Grande Boucle per andare ad affrontare le salite di San Leo (4.6 km al 7.7%, max 12%), Montemaggio (4.2 km al 6.6%, max 10%) e San Marino (7.1 km al 4.8%, max 7%). A metà della successiva discesa si esce dal percorso del Tour per affrontare un'ulteriore ascesa verso Albereto (circa 2.5 km al 9.5%, primi 1500 metri al 10.7%) con scollinamento a 31 km dal traguardo, senz'altro il punto decisivo anche se un po' distante per poter intentare azioni solitarie in grado di decidere la classifica in modo netto. Dopo una lunga discesa divisa in due tronconi si arriva ai piedi dell'ultima asperità, la salita di Via Ca' di Bacchino (circa 1.5 km al 7%), ultimo trampolino a 17 km dal traguardo; l'ultimo tratto di discesa è invece a circa 7 km dall'arrivo.
Venerdì 22 marzo - 4a tappa: Brisighella - Brisighella (150.7 km)
Si torna a correre in circuito, con una frazione dal dislivello complessivo più contenuto, ma comunque esigente e pericolosa. Si comincia con 3 giri ampi di 36.9 km, aperti dalla salita del Monticino - si parte in salita anche oggi, con il km0 spostato un po' dopo l'inizio della salita - anche questa da percorrere al prossimo Tour de France (2.7 km al 6%, primi 2 km al 7.5%). Nel finale si percorrono invece due giri molto più brevi di 20.6 km che oltre al Monticino (17.6 km dal traguardo) prevedono anche il Valico Rio Chiè (1.5 km al 6.5%, ultimi 500 metri all'11%) a soli 5.5 km dall'arrivo. Ai -1800 metri la strada è già in lieve ascesa, poi impenna negli ultimi 350 metri ripidi (media 9%) e tortuosi (2 tornanti secchi, ultimo a 150 metri dall'arrivo); da segnalare che questo tratto nel centro di Brisighella si percorre ad ogni passaggio complicando ulteriormente il tracciato. Il finale in poco più di 40 km concentra in successione 3 passaggi dal traguardo e due su Monticino e Rio Chiè, risultando estremamente nervoso anche se più favorevole a corridori molto esplosivi rispetto alle due tappe precedenti.
Sabato 23 marzo - 5a tappa: Forlì - Forlì (157.9 km)
L'ultima tappa si corre in circuito a poca distanza da Forlì, sede di partenza e arrivo; è la più lunga delle 5 e forse anche quella che lascia meno spazio per respirare, pur non presentando salite lunghissime. In avvio si sale alla Rocca delle Caminate (7 km al 4.1% di media, divisa in due tronconi al 5/6% da una breve discesa), poi si entra nel circuito per affrontare 5 volte la salita a Polenta (3.9 km al 5.6%, con un tratto di 1.7 km all'8.5%, max 13%) e lo strappo di Via Gualdo (1.3 km al 9.5%) verso Bertinoro. Le salite si seguono senza soluzione di continuità e l'ultima discesa termina un attimo prima di uscire dal circuito quando ormai mancano solo 10 km all'arrivo, gli unici pianeggianti della tappa.