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Il Parlamento Europeo all'UCI: "Stop ai Mondiali di ciclismo in Ruanda"
L'organo governativo ha chiesto la cancellazione dei Mondiali di ciclismo e delle sanzioni contro il Ruanda
L'Unione Europea è stata sollecitata dal Parlamento Europeo (con un voto a larghissima maggioranza) a prendere posizione e sospendere ogni aiuto al Ruanda a seguito della crisi con il Congo e delle azioni dei ribelli M23 nella regione del Kivu, che hanno già provocato 3.000 morti.
I Mondiali di ciclismo in Ruanda, i primi assegnati all'Africa, sono in programma dal 21 al 28 settembre nella capitale, Kigali.
La possibile cancellazione dei Mondiali e le sanzioni al Ruanda
Dallo scorso gennaio gli attacchi dei ribelli M23 nell'area del Kivu (Congo), al confine con il Ruanda, hanno causato oltre 500.000 sfollati. I ribelli, il cui obiettivo sono le ricche risorse minerarie del Congo (che è stata una colonia del Belgio), sono sostenuti dal governo ruandese.
Per questo motivo il Parlamento Europeo a Bruxelles, con 443 voti favorevoli e solo 4 contrari, ha chiesto all'Unione Europea di annullare i Mondiali di ciclismo e imporre sanzioni al Ruanda.
Giovedì scorso il Parlamento Europeo ha chiesto alla Commissione e al Consiglio dell’UE di sospendere il memorandum d’intesa con il Ruanda sulle materie prime fino a quando il Paese non ritirerà le sue truppe dal Congo, cesserà il sostegno ai ribelli M23 e interromperà l’esportazione di minerali estratti dalle aree controllate dai ribelli.
Il Parlamento ha adottato 30 risoluzioni sulla situazione, e la numero 29 è proprio quella di annullare i Mondiali di ciclismo. L'eurodeputata belga Hilde Vautmans ha sottolineato in una nota diramata alla stampa: “Il Parlamento chiede il blocco dell'assistenza militare e di sicurezza alle forze armate ruandesi, il congelamento completo di tutti gli aiuti europei al Ruanda e l’annullamento dei Mondiali di ciclismo su strada previsti a settembre a Kigali”.
Mercoledì si terrà una riunione virtuale dell’UCI con le Federazioni nazionali per discutere questi temi. A Kigali sarà presente anche il presidente dell’UCI, il francese David Lappartient, attualmente candidato alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), per valutare personalmente la situazione e le condizioni di sicurezza.

A complicare ulteriormente il quadro è stata la decisione della squadra belga Soudal-Quick Step di rinunciare al Tour del Ruanda. La decisione della Soudal-Quick Step è legata alla raccomandazione del Ministero degli Affari Esteri del Belgio, che ha sconsigliato i viaggi nel Paese per motivi di sicurezza.
Oltre a questo, da settimane ci sono dubbi da parte delle Federazioni nazionali sui costi della trasferta e sulle questioni sanitarie, come i vaccini, tanto che i team potrebbero partecipare con squadre ridotte.
Tailleu ha vinto la prima tappa del Tour del Ruanda
La prima tappa del Tour del Ruanda è stata vinta proprio da un corridore belga, il 19enne Aldo Tailleu, che corre con la squadra di sviluppo della Lotto.
Nonostante la vittoria, i genitori dei ragazzi della Lotto vorrebbero ora che i loro figli tornassero a casa, evitando di avvicinarsi al confine con il Congo.
“Abbiamo fiducia nella squadra e nell'UCI, ma speriamo che non sia stata una decisione sbagliata”, ha detto alla Gazzetta di Anversa il padre del vincitore, Jo Tailleu.