Sacha Modolo si ritira dopo 13 anni da professionista
Il trevigiano, non rinnovato dalla Bardiani-CSF, dice basta col ciclismo pedalato. Quasi 50 vittorie in carriera, bei piazzamenti a Sanremo e Fiandre e l'apice di due successi al Giro d'Italia 2015; una bella testa oltre che un bravo ciclista
13 anni da professionista, poco meno di 50 vittorie conquistate in una carriera partita e finita coi Reverberi e con in mezzo passaggi in Lampre, UAE Emirates, EF e Alpecin. A 35 anni Sacha Modolo dice ufficialmente basta col ciclismo pedalato, un po' scottato non tanto per non aver trovato un contratto all'altezza delle sue aspettative per il 2023, quanto per essere stato tenuto in sospeso un po' troppo nei mesi scorsi dalla Bardiani-CSF con cui ha disputato quello che a questo punto è il suo ultimo anno da pro'.
Passato nel 2010 (allora la squadra si chiamava Colnago-CSF) fece subito sensazione col quarto posto alla Milano-Sanremo: “Abbiamo un signor velocista!”, pensarono i tifosi italiani. I risultati in realtà furono un po' altalenanti: prime vittorie l'anno dopo al Tour of Qinghai Lake, un bel feeling col Trittico Lombardo (Agostoni 2011, Bernocchi 2012 e 2013), un'altra semiclassica come il Memorial Pantani 2013 e svariate tappe qua e là in corse minori. Questo il suo score al termine del quadriennio in Colnago e poi Bardiani, chiuso con 25 vittorie prima del passaggio in Lampre-Merida, squadra in cui avrebbe raggiunto i migliori esiti, coi sucessi parziali al Tour de Suisse (2014) e soprattutto al Giro d'Italia (tappe di Jesolo e Lugano nel 2015).
Fu proprio il 2015 l'apice della carriera di Modolo, che poi spese un'altra stagione in Lampre prima di passare alla UAE Emirates con la cui maglia lasciò intravedere un possibile sviluppo come uomo da classiche: il sesto posto del Fiandre 2017, ottenuto con una corsa vissuta sempre nel vivo dell'azione, in qualche modo rilanciò il veneto, che nel 2018 trovò sistemazione alla EF, squadra con cui rimase per un biennio ma senza lasciare grosse tracce.
Gli ultimi fuochi di una carriera ormai nella fase discendente sono passati attraverso un biennio in Alpecin e un'ultima stagione in Bardiani, tempo speso spesso a lanciare le volate di altri corridori piuttosto che a sprintare in prima persona. Una bella testa, Sacha, brillante nei pensieri e spesso non banale nelle dichiarazioni; corridore che - come si dice di tanti - avrebbe forse potuto ottenere di più ma che comunque ha avuto una traiettoria ben dignitosa nel declinante ciclismo italiano degli anni '10. “È stato bello e mi mancherai”, la frase lasciata come commento al video con cui Modolo ha salutato i tifosi e il professionismo. Quanto al proprio futuro, Sacha non ha per il momento dato indicazioni.