Se la Jumbo-Visma fa numeri anche col Development Team...
Tijmen Graat ha vinto l'Istrian Spring Trophy, a podio anche il compagno Darren van Bekkum. Alla scoperta del mondo di Miguel Heidemann, corridore e ingegnere, e del "resistente" Team Coop-Repsol
Sesto appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: Istarsko Proljeće, Rhodes GP, Dorpenomloop Rucphen, il ritorno di Miguel Heidemann e il Team Coop-Repsol, dal rischio chiusura alle vittorie
Le corse della settimana
Istarsko Proljeće - Istrian Spring Trophy
Dopo Trofej Umag e Trofej Poreč, il trittico di gare croate del mese di marzo si è concluso con l’Istarsko Proljeće, corsa a tappe di quattro giorni nota anche con la più internazionale denominazione di Istrian Spring Trophy. Come ad Umag e Poreč, al via erano presenti ben 30 squadre, ma con due sostituzioni: la EOLO-Kometa ha preso il posto del Team Corratec e la Gallina Ecotek è stata rimpiazzata da una formazione dilettantistica austriaca. La gara si è aperta con un cronoprologo di soli 1500 metri: ad imporsi è stato il crossista Jan Sommer (Nazionale Svizzera), che ha preceduto Thibaud Gruel (Groupama-FDJ Continental) e Oded Kogut (Israel Premier Tech Academy) per questione di centesimi, mentre il migliore italiano è stato Davide Persico (Colpack Ballan), sesto a 2”. Prima di questa vittoria il corridore svizzero aveva come miglior risultato su strada un sesto posto, curiosamente ottenuto lo scorso anno sullo stesso percorso.
La prima tappa prevedeva un percorso di 153 km senza troppe difficoltà altimetriche, ma due corridori sono riusciti a beffare il gruppo. Il giovanissimo Artem Shmidt (Hagens Berman Axeon) ha battuto il compagno di fuga Moritz Kretschy (Rad-Net Oßwald), andando a conquistare anche la maglia di leader. Il vincitore del Trofej Poreč Patryk Stosz (Voster ATS) ha regolato il plotone, giunto a soli 3”. Due italiani hanno chiuso in top ten: Dario Igor Belletta (Jumbo-Visma Development), settimo, e Francesco Della Lunga (Colpack Ballan), nono.
La seconda frazione, lunga 173 km, era la più difficile della corsa, con la conclusione in cima ad una salita di 3 km e il finale in lastricato. La Jumbo-Visma Development ha fatto la voce grossa, con Tijmen Graat che è andato a vincere la tappa e a conquistare la maglia di leader, e Darren van Bekkum terzo sul traguardo a 3”. In mezzo a loro si è piazzato il vincitore del Trofej Umag Adam Ťoupalík (Elkov-Kasper), anch’egli a 3”. Anche in questa tappa gli italiani si sono fatti valere: Alessio Martinelli (Green Project Bardiani) è giunto quarto a 7”, Alessandro Monaco (Technipes #inEmiliaRomagna) ha chiuso quinto a 12”, mentre Davide Piganzoli è arrivato nono a 15”.
L’ultima tappa, la più semplice altimetricamente, non è sfuggita al copione già scritto della volata di gruppo: si è imposto il pistard sloveno Tilen Finkšt (Adria Mobil), al primo successo UCI su strada, abile a superare Persico e Arnaud Tendon (Tudor U23). La classifica generale ha ricalcato l’ordine d’arrivo della tappa più impegnativa, con Graat che ha preceduto di 4” Ťoupalík e di 8” Van Bekkum. Buoni piazzamenti per i colori azzurri, con Martinelli quarto a 19”, Piganzoli sesto a 29” e Monaco settimo a 30”. Oltre al successo nella generale, la Jumbo-Visma Development si è portata a casa anche la graduatoria riservata ai giovani con lo stesso Graat, quella degli scalatori con Menno Huising e quella a squadre. L’israeliano Oded Kogut ha impedito l’en-plein alla formazione neerlandese aggiudicandosi la classifica a punti.
Rhodes GP by Culture & Sports Organization
Se in Croazia il trittico di marzo si è concluso, in Grecia bisognerà attendere domenica prossima. Lo scorso weekend si è disputato il Rhodes GP by Culture & Sports Organization, giunto alla settima edizione. Il percorso, di 186 km, è rimasto invariato rispetto agli anni scorsi, con le principali asperità concentrate nei primi 60 km. Alle ventitré squadre che avevano partecipano al Visit South Aegean Islands si sono aggiunte la Felbermayr-Simplon Wels, la Hagens Berman Axeon e una selezione nazionale cipriota. Nelle prime sei edizioni, la gara si è sempre conclusa con una volata di un gruppo abbastanza numeroso, ma non del tutto compatto e anche quest’anno la tradizione si è rinnovata. Dopo i successi di Tord Gudmestad nel 2021 e André Drege nel 2022, il Team Coop-Repsol ha potuto festeggiare per la terza volta consecutiva in una gara in cui i norvegesi hanno sempre piazzato almeno un corridore nella top ten.
Ad imporsi è stato il ventitreenne Eirik Lunder, bravo a precedere in uno sprint di circa sessanta unità il danese Rasmus Bøgh Wallin (Restaurant Suri-Carl Ras), già protagonista al Visit South Aegean Islands, e il biker austriaco Daniel Federspiel (Felbermayr-Simplon Wels). I due italiani in gara, Matteo Bertrand (X Speed United) e Antonio Polga (Novo Nordisk Development), hanno chiuso staccati dal primo gruppo. Un po’ di Italia si è comunque vista nelle prime posizioni, dato che Matúš Štoček (ATT Investments), giunto quarto, ha vestito per due anni la maglia della Beltrami TSA. Il calendario di corse in Grecia proseguirà con l’International Tour of Rhodes, corsa a tappe di quattro giorni in programma da giovedì a domenica.
Dorpenomloop Rucphen
Nel weekend si è disputata anche la Dorpenomloop Rucphen, corsa neerlandese entrata nel calendario UCI nel 2011, ma la cui prima edizione risale al 1974. Al via si sono schierate quindici compagini di terza divisione, accompagnate da sette formazioni dilettantistiche e da un ProTeam (il Team Flanders-Baloise). L’inspiegabile contemporaneità con un’altra corsa neerlandese, la più importante Ronde Van Drenthe, ha abbassato la qualità della start list, portando le Continental con roster numericamente più attrezzato a schierare le seconde linee e spingendo quelle con meno uomini a disposizione, come BEAT e TDT-Unibet, a disertare la gara.
Nonostante un percorso privo di difficoltà altimetriche, come già accaduto spesso in passato la Dorpenomloop non si è conclusa con una volata di gruppo: tre uomini, tutti appartenenti a formazioni di sviluppo di Team WorldTour, hanno attaccato a circa 20 km dal traguardo e sono riusciti a resistere al rientro del plotone. A vincere è stato Laurenz Rex, corridore della Intermarché-Circus-Wanty per l’occasione in gara con la Circus-ReUz, che ha preceduto Gianluca Pollefliet (Lotto Dstny Development) e l’italiano Andrea Raccagni Noviero (Soudal-Quick Step Devo). La volata del gruppo principale, giunto a soli 6”, ha visto il pistard belga Jules Hesters (Flanders-Baloise), arrabbiatissimo per l’occasione sfumata, superare Daan Van Sintmaartensdijk (VolkerWessels) e Axel Huens (Circus-ReUz). Il mondo del ciclismo tornerà nei Paesi Bassi la prossima settimana per l’Olympia’s Tour.
Le Continental tra i big
Come detto, nei Paesi Bassi si è disputata la Ronde Van Drenthe (o come si chiama ora Albert Achterhes Profonde van Drenthe), che ha visto al via sette compagini di terza divisione: la danese Leopard-TOGT e le locali ABLOC, Allinq, BEAT, Metec-SOLARWATT, TDT-Unibet e VolkerWessels. Il miglior esponente del mondo Continental è stato Victor Broex (Metec-SOLARWATT), quindicesimo, che ha preceduto di poco Mārtiņš Pluto (ABLOC), diciassettesimo, e Nick Van Der Meet (VolkerWessels), diciannovesimo. In realtà il miglior corridore di categoria è stato Per Strand Hagenes, vincitore della corsa, ma il diciannovenne ha disputato la gara con la maglia della Jumbo-Visma WorldTour e non con la formazione di sviluppo. Il giovane norvegese, campione del mondo tra gli juniores nel 2021, ha già in tasca un contratto nella massima divisione per le prossime tre stagioni.
Il corridore della settimana: Miguel Heidemann
Quando, nel mese di dicembre, la B&B Hotels ha ufficialmente chiuso i battenti, quasi trenta corridori si sono ritrovati a piedi. Nei mesi successivi qualcuno ha trovato una squadra professionistica, qualcuno è stato costretto a tornare tra i dilettanti e altri hanno appeso la bicicletta al chiodo. Solo un corridore non aveva ancora svelato i piani per il futuro: Miguel Heidemann. La situazione è cambiata nell’ultima settimana, quando la Continental danese Leopard TOGT ha annunciato di aver ingaggiato il venticinquenne. In occasione della Dorpenomloop Rucphen, il corridore tedesco ha avuto modo di esordire con la nuova maglia, chiudendo la corsa al ventiseiesimo posto, a 6” dal vincitore.
Cresciuto in una famiglia con la passione per il ciclismo, Miguel Heidemann deve il suo nome di battesimo a Miguel Indurain. Nelle categorie giovanili si dedicò principalmente alla mountain bike e si spostò su strada solo alla fine del suo percorso da junior.
Nel 2017, per la stagione d’esordio tra gli under 23 fu ingaggiato dalla Opelit-Fachklinik Dr.Herzog e conquistò la prima vittoria nella categoria. In più si iscrisse alla facoltà di ingegneria all’Università di Darmstadt, riuscendo con buon profitto ad alternare gli impegni ciclistici con lo studio. L’anno successivo passò all’Herrmann Radteam, con la quale si aggiudicò, insieme ad alcuni compagni, il titolo nazionale nella cronometro a squadre. Nel 2019 la sua squadra prese la licenza Continental e il corridore tedesco fece un importante salto di qualità, anche grazie ad un calendario più internazionale. Partì subito forte, vincendo la classifica degli scalatori all’Istrian Spring Trophy, e poi disputò alcune corse in Italia, ottenendo un buon decimo posto al Palio del Recioto. In seguito si guadagnò la convocazione in nazionale per l’Orlen Nations GP e per la Course de la Paix, gare valide per la Coppa delle Nazioni under 23. La sua stagione proseguì con un exploit ai campionati nazionali: alla conferma del titolo della cronosquadre, aggiunse il successo nella cronometro individuale under 23. Nel finale di stagione disputò con la maglia della nazionale anche il Tour de l’Avenir e i Campionati del Mondo di categoria, in cui disputò sia la prova a cronometro che quella in linea.
A fine stagione l’Herrmann Radteam chiuse, ma, dati gli ottimi risultati ottenuti, Heidemann non ebbe problemi a trovare una nuova squadra e si accasò alla lussemburghese Leopard per disputare l’ultimo anno da under 23. L’inizio di stagione fu incoraggiante, con il decimo posto finale al Tour of Antalya, ma poco dopo la pandemia bloccò tutto. Al rientro alle competizioni, il tedesco si fece trovare subito pronto e, nel mese di agosto, si laureò campione europeo nella staffetta mista insieme a Michel Hessmann, Justin Wolf, Lisa Brennauer, Lisa Klein e Mieke Kröger. In seguito si confermò campione tedesco a cronometro under 23, ma non riuscì a passare professionista. Nel 2021 non ottenne alcuna vittoria, ma riuscì a terminare con successo il suo percorso di studi da ingegnere. Anche in campo ciclistico, comunque, arrivarono alcuni risultati di spessore come i secondi posti nel campionato nazionale a cronometro (battuto solo da Tony Martin) e nella staffetta mista dei Campionati Europei. La stagione fu resa ancora migliore dalla firma del contratto con la B&B Hotels per l’anno successivo.
Il primo anno tra i professionisti non è stato particolarmente ricco di soddisfazioni per il corridore tedesco, che ha avuto comunque l’onore di vestire la maglia della nazionale ai Campionati del Mondo nella staffetta mista a squadre (chiusa al quarto posto), nella cronometro individuale e nella prova in linea. Si poteva presumere che i risultati sarebbero migliorati dopo una prima stagione di ambientamento, ma il fallimento della formazione francese ha rischiato di mandare all’aria i sogni ciclistici di Miguel Heidemann. Ad intervenire in suo soccorso è stato Markus Zingen, uno dei direttori sportivi della Leopard TOGT, Continental danese nata dalla fusione tra la Riwal e la formazione lussemburghese che aveva già avuto il venticinquenne nei propri ranghi nel biennio 2020-2021. Pur essendo stata una soluzione di emergenza, Heidemann ha trovato una situazione ideale: la squadra è forte, garantisce un buon calendario e, soprattutto, ha l’ambizione di diventare ProTeam nel 2024.
La squadra del mese: Team Coop-Repsol
L’inizio di stagione del Team Coop-Repsol è stato travolgente: nei primi tre giorni di corsa, la formazione norvegese ha già conquistato due vittorie, nonostante la partenza di tre corridori chiave come Louis Bendixen, Andreas Stokbro ed Embret Svestad-Bardseng nell’ultima sessione di ciclomercato. I risultati assumono ancora più valenza se si considera che fino a pochi mesi fa la squadra sembrava destinata alla chiusura. Nel mese di agosto i vertici del team avevano comunicato che sarebbe stato necessario un nuovo sponsor per portare avanti il progetto anche nel 2023, informando che tutte le trattative portate avanti fino a quel momento non avevano dato i risultati sperati.
Dopo alcuni mesi di silenzio, che avevano fatto temere il peggio, a novembre è arrivato il tanto sperato annuncio dell’arrivo di un co-sponsor, Repsol, che ha permesso alla squadra di andare avanti. Una buona notizia per una formazione attiva a livello UCI sin dal 2004, ma che deve aprire gli occhi su una situazione del ciclismo in Norvegia che è abbastanza paradossale: se la presenza di tanti buoni corridori e di una squadra come la Uno-X, che quest’anno parteciperà al Tour de France, sono sintomi di un movimento in salute, il fatto che il vivaio di quest’ultima e il Team Coop siano le uniche Continental dimostra che la situazione generale non è particolarmente rosea. Il confronto con il 2014, anno in cui le formazioni di terza divisione registrate nel paese scandinavo erano sette, è abbastanza impietoso.
In questa stagione il Team Coop-Repsol (che ha anche una sezione femminile denominata Team Coop-Hitec Products) può contare su dieci corridori, tutti norvegesi. Il più noto è sicuramente Eirik Lunder, fresco vincitore del Rhodes GP. Il ventitreenne, che a livello UCI si è imposto anche in una tappa e nella classifica generale della Dookoła Mazowsza 2021, era riuscito anche a passare professionista lo scorso anno con la Gazprom-Rusvelo, ma l’esclusione di tutte le squadre russe a causa della guerra in Ucraina lo aveva lasciato a piedi. Dopo solo un mese, però, è stato accolto nuovamente dal Team Coop, con cui aveva corso nei tre anni precedenti e di cui quest’anno è uno dei leader.
Il corridore più esperto del gruppo è Håkon Lunder Aalrust, tornato in squadra nel 2022 dopo avervi già corso dal 2017 al 2019. Il venticinquenne è ancora a caccia della prima vittoria, ma è reduce da un’ottima stagione, in cui ha ottenuto sei top ten.
Ci si aspetta molto anche da André Drege, che ha iniziato bene la stagione conquistando la classifica degli scalatori al Visit South Aegean Islands. Il ventitreenne ha fatto molto bene nella scorsa stagione, la sua prima in una formazione UCI: si è infatti imposto sia nel Rhodes GP che nel Gylne Gutuer GP, dimostrandosi corridore di valore.
L’altro corridore in squadra a non essere under 23 è Amund Haakonsen. Il classe 2000 è reduce da una stagione in cui ha corso pochissimo, ma è riuscito comunque a raccogliere un decimo posto al Lillehammer GP, mentre quest’anno non ha ancora esordito. Sono stati confermati in squadra anche i giovanissimi Karsten Larsen Feldmann e Johan Ravnøy. Il primo, ancora in attesa dell’esordio stagionale, è reduce da un 2022 difficile, in cui ha portato a termine pochissime corse. Il secondo, invece, ha già disputato le corse greche ed è reduce da un’annata in cui ha potuto fare esperienza anche in corse di alto livello come l’Arctic Race of Norway.
Fra i nuovi arrivi ha già lasciato il segno Cedrik Bakke Christophersen, vincitore di una tappa e secondo in classifica generale al Visit South Aegean Islands. Il ventunenne era alla prima corsa UCI fuori dalla Norvegia e ha dimostrato subito di poter fare cose importanti. Hanno fatto bene anche gli altri corridori arrivati in squadra quest’anno: Kalle Kvam, Anton Stensby e Magnus Wæhre sono stati tutti schierati nelle corse greche e al Rhodes GP sono riusciti a chiudere tutti nel primo gruppo e a dare una mano a Lunder, poi vincitore della corsa. Fra questi il più interessante sembra essere Stensby, settimo nell’ultimo campionato norvegese a cronometro e vincitore di diverse corse dilettantistiche nel 2022.
Il Team Coop-Repsol proseguirà l’attività con l’International Tour of Rhodes, ultima corsa greca del mese di marzo, nella speranza di continuare la striscia vincente delle altre prove elleniche.