Giochi Olimpici, nella MTB femminile dominio della Rissveds. In ombra Lechner
È terminata poco fa la prova femminile della MTB ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Nei 6 giri del percorso carioca la corsa si è subito animata con l'allungo nelle primissime battute della svizzera Linda Indergand che percorre tutta la prima tornata in solitaria.
Sul traguardo passano, con un distacco di 11", cinque atlete: l'eterna norvegese Gunn-Rita Dahle, la ceca Katerina Nash, l'altra svizzera Jolanda Neff, la svedese Jenny Rissveds e la polacca Maja Wloszczowska. Nel corso del secondo giro la svedese ha un momentaneo problema meccanico ma riesce prontamente a riportarsi sulle colleghe; qualche centinaio di metri dopo proprio la Rissveds accelera facendo perdere contatto a Dahle e Nash e terminando la tornata a 9" dalla battistrada.
L'avventura della Indergand termina nel giro seguente e la ventitreenne viene presto staccata dal terzetto Neff, Rissveds e Wloszczowska che continuano di comune accordo, mantenendo 15" sulle prime inseguitrici, ossia Dahle, Indergard e Nash.
La Rissveds si dimostra la più pimpante e prova un attacco a cui risponde, non senza difficoltà, la Wloszczowska. Non ce la fa invece la Neff, mentre dietro fora la danese Annika Langvad, campionessa del mondo in carica e tra le favorite per il successo. Il quarto giro vede il passaggio le due al comando transitare con 29" sulla Neff mentre a 57" stazionano la Nash e le due canadesi Emily Batty e Catharine Penderel, protagoniste di una buona seconda parte.
Non ha alcun timore la svedese che prova ad allungare nel tratto di rocce del quinto e penultimo giro; la polacca, stringendo i denti, riesce a restare con lei. Chi invece non ne ha più è la Neff che viene superata e distanziata dalle tre che la inseguivano, a cominciare dalla Penderel; e proprio lei che passa al traguardo in terza posizione a 30" mentre la Batty è a 38", la Nash a 49" e la Neff a 1'07".
L'attacco decisivo arriva nella prima parte del sesto e ultimo giro: la Rissveds si invola prima dell'arcigno settore in sassi. La Wloszczowska non può nulla e decide, saggiamente, di tirare i remi in barca preferendo gestire il podio anziché provare ad inseguire la svedese, che procede senza intoppi la sua fantastica giornata andando a raccogliere quello che è il secondo oro svedese a quest'edizione dei Giochi.
Sul secondo gradino del podio a 37" una felicissima polacca Maja Wloszczowska mentre la canadese Catherine Penderel riesce a difendere, pur con tanta difficoltà, il terzo gradino del podio con 1'26". Quarta l'altra canadese Emily Batty a 1'28", quinta la ceca Katerina Nash a 2'10", sesta la svizzera Jolanda Neff a 2'28", settima la statunitense Lea Davison a 3'12", ottava la svizzera Linda Indergand a 3'12", nona l'ucraina Yana Belomina 3'13" e decima la norvegese Gunn-Rita Dahle a 3'19".
Diverse le delusioni di giornata a cominciare da Pauline Ferrand-Prévot: la francese, che puntava al successo, si è ritirata nel corso del terzo giro. Non felice la danese Annika Langvad, undicesima a 3'33". Brutta infine la prestazione dell'unica azzurra al via, Eva Lechner: l'altoatesina, mai nel vivo dell'azione, è diciottesima a 8'30" dalla vincitrice.