Biermans fa gioire l'Arkéa in Lussemburgo, sua la seconda tappa
Il belga vince la volata di Mamer battendo Kragh Andersen e Van Dijke, quinto Andrea Bagioli. Giornata corsa sotto la pioggia, la EF prova ad evitare l'arrivo allo sprint mandando all'attacco Healy e Carapaz
Questa seconda tappa del Tour de Luxembourg è anche la più semplice guardando il profilo altimetrico, escludendo ovviamente la cronometro della quarta giornata. I 184 km con partenza da Mondorf les Bains ed arrivo a Mamer sembrano infatti presentare il terreno favorevole ad un arrivo in volata: troppo brevi ed agevoli le salitelle poste lungo il percorso per spaventare i velocisti al via, tutti dotati di buona resistenza su tracciati del genere. Viste le premesse, la fuga di giornata si presenta poco numerosa e senza troppe speranze di arrivare fino in fondo. Dopo alcuni tentativi ripresi, all’attacco ci sono 3 uomini: Luca Van Boven (Bingoal-WB), Bastien Tronchon (AG2R Citroën) e Mats Wenzels (Leopard TOGT).
Il loro vantaggio si mantiene sempre piuttosto limitato, mentre si pedala sotto qualche goccia di pioggia sulle strade lussemburghesi. Il gruppo procede invece a ritmo blando, trainato dalla Bora-Hansgrohe di Jordi Meeus, lo sprinter più quotato al via. La calma viene bruscamente interrotta a 54 km dal traguardo, quando in un tratto di saliscendi scatta Ben Healy (EF Education-EasyPost), raggiunto presto da Ewen Costiou (Arkéa Samsic) ed Alexis Guerin (Bingoal-WB). Poco dopo, però, Healy e Costiou decidono di non proseguire nell’azione, mentre Guerin si lancia in solitaria all’inseguimento dei 3 di testa. Si forma quindi in quartetto al comando, con un vantaggio inferiore al minuto sul plotone.
Rialzatosi anche Wenzels, si ritrovano nuovamente in 3 in fuga, mentre la Bora-Hansgrohe comincia ad alzare un po’ il ritmo dell’inseguimento. Avvicinandoci al traguardo la pioggia si fa sempre più intensa, e ripresi i fuggitivi a 15 km dalla conclusione, iniziano le manovre di preparazione della volata, con la Tudor di Alexander Kamp a gestire le operazioni. In una fase di incertezza provano a muoversi Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën) e Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) senza successo, con la Alpecin-Deceuninck che interviene in blocco per portare tutti allo sprint, mentre dopo aver controllato tutta la tappa sembra essere scomparsa la Bora. Inizia dunque la volata, lanciata lunghissima e senza apparente motivo da Victor Campenaerts (Lotto-Dstny). Attende invece il momento giusto Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) che sembra lanciato verso la vittoria, salvo essere superato negli ultimissimi metri da Jenthe Biermans (Arkéa Samsic), che vince davanti al danese, terzo Tim Van Dijke (Jumbo-Visma).
Domani si alza l’asticella con la terza tappa, la Mertert-Vianden di 168 km, caratterizzata dal duro strappo della Montée de Niklosbierg (3,6 km al 7,8%) da ripetere tre volte nel finale, con l’arrivo posto sulle prime rampe della stessa.