Lippert torna ad esultare al Giro Women, Longo Borghini risponde a Kopecky
La tedesca si aggiudica la tappa di Chieti, la sua prima vittoria in stagione dopo tanti problemi fisici, battendo Edwards e Magnaldi. Tutto invariato per la maglia rosa
La sua ultima vittoria era arrivata proprio in Italia, alla Tre Valli Varesine dello scorso ottobre. Da lì in avanti, dei problemi fisici molto fastidiosi, che l'hanno costretta a saltare tutta la primavera, per poi rientrare solo a maggio alla Vuelta e crescere lentamente di condizione. Liane Lippert è tornata ufficialmente oggi a Chieti, vincendo la sesta tappa del Giro d'Italia Women, battendo in volata ristretta le compagne di fuga Ruth Edwards ed Erica Magnaldi.
Per la tedesca della Movistar è la decima vittoria in carriera, ma con un significato che va decisamente oltre la simbolica doppia cifra. Dietro nessun distacco tra le migliori di classifica, anche se non è mancata la battaglia sulla salita finale e nei chilometri precedenti, con Lotte Kopecky che ha tentato di andarsene più volte per attaccare la maglia rosa, ma ha trovato ancora una volta la risposta immediata di Elisa Longo Borghini, che ha fatto vedere ancora una volta di avere un passo diverso.
Giro d'Italia Women, la cronaca della sesta tappa
Tanto saliscendi nella prima ora di gara, corsa oltre i 35 di media, ma nessuna fuga fino al traguardo volante di Teramo, dove passa per prima Arlenis Sierra (Movistar). Il gruppo maglia rosa si riduce ma resta ancora compatto anche sulla salita di Cermignano (9.5 km al 4%), dove Justine Ghekiere (AG Insurance-Soudal) passa per prima al GPM. La belga sale al secondo posto nella classifica scalatrici, ancora comandata da Clara Emond, che prende 4 punti anche a questo traguardo.
Il primo tentativo di fuga significativo arriva dopo metà tappa, con Alessia Vigilia (FDJ-Suez) e Femke Gerritse (Team SD Worx-Protime). Un segno che la squadra di Kopecky non vuole tutto il peso della corsa, pur avendo la possibilità di arrivare alla maglia rosa. Alle due si accodano anche Claire Steels (Movistar) e Magdeleine Vallieres (EF-Oatly-Cannondale), ma il gruppo è a pochi secondi e va a chiudere. Sulla salita di Penne (6.8 km al 4.3%) fa il ritmo il Team dsm-firmenich PostNL, con solo una trentina di atlete rimaste davanti.
Durante la successiva discesa, una scivolata taglia fuori Alice Maria Arzuffi (Ceratizit-WNT) ed Elise Chabbey (Canyon//SRAM Racing), mentre si sgancia un quartetto che prende subito un buon vantaggio. All'attacco Liane Lippert (Movistar), Ruth Edwards (Human Powered Health), Erica Magnaldi (UAE Team ADQ) e Ane Santesteban (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi). Dietro la situazione non si placa, con Kopecky che prova addirittura in prima persona a proporre uno scatto, nel terreno vallonato che precede la salita finale. Longo Borghini non si fa cogliere impreparata e neutralizza subito lo scatto, e a quel punto la maglia rossa desiste.
Mancano ancora oltre trenta chilometri per arrivare al traguardo, ma a quel punto nessuna squadra prende la situazione in mano. Solo la FDJ-Suez mette davanti Grace Brown, ma senza particolare convinzione. La questione per la vittoria di tappa si riduce alle quattro testa, che arrivano ai piedi della salita che porta a Chieti con 2'40" di vantaggio. Un'ascesa di 6.5 chilometri al 4.2%, con il tratto più duro nella parte iniziale e un finale in falsopiano fino al traguardo.
Liane Lippert è tornata
Santesteban è la prima a staccarsi dal gruppetto di testa, sul ritmo imposto da Magnaldi, che può solo cercare di forzare in salita per mettere in difficoltà le altre, sulla carta più esplosive. Dietro la Lidl-Trek ha ridotto notevolmente il distacco nell'avvicinamento allo strappo finale, dove si mette a tirare anche la maglia bianca Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing).
Mancano poco meno di tre chilometri quando Kopecky prova un'altra rasoiata, l'ultima di giornata, prima che la strada torni a spianare. Come successo a Urbino due giorni fa, la maglia rosa non solo risponde immediatamente, ma allunga nuovamente per testare la resistenza della rivale, dando l'ennesima prova di estrema brillantezza. Le due si fermano quando finisce il tratto più duro, permettendo anche alle altre di ricongiungersi, e alle tre davanti di giocarsi la vittoria, dopo che le accelerazioni le avevano riportate a venti secondi.
Magnaldi mantiene la testa del terzetto fino ai 300 metri, con Lippert alla sua ruota che attende il momento giusto per lanciare lo sprint, in cui è favoritissima. La tedesca parte in uscita dall'ultima curva, ai 150 metri, con Edwards che inizialmente sembra non averne e si accoda, poi riesce ad alzarsi di nuovo sui pedali e ad affiancarsi per un attimo, ma non ha abbastanza spunto per resistere fino al traguardo, e Lippert può esultare per il tanto atteso ritorno alla vittoria.
Dietro Longo Borghini vince anche la volata per il quarto posto, battendo Neve Bradbury (Canyon//SRAM) e Kopecky, che alla fine non raccoglie nulla e rimane al secondo posto. Nel gruppetto maglia rosa non c'è nemmeno Niamh Fisher-Black, che arriva a ventidue secondi, mantenendo comunque il settimo posto a 1'29" da Longo Borghini, mentre Kim Le Court Pienaar (AG Insurance-Soudal) paga quasi minuto e perde la quinta posizione. Saranno sicuramente di più i movimenti di classifica domani, al termine della tappa regina con arrivo su Blockhaus, in una corsa che ha ancora molto da dire.