L'urlo liberatorio di Pablo Castrillo sul traguardo della quindicesima tappa della Vuelta a España 2024 © Sprintcycling via X
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L'uomo mercato del momento? È Pablo Castrillo, conteso da INEOS e Movistar

Alla scoperta del 23enne ciclista aragonese che ha vinto due tappe della Vuelta a España e che a breve dovrà scegliere la sua destinazione per l'esordio nel World Tour

05.09.2024 14:54

Diverse sono le sorprese a cui abbiamo assistito durante questa Vuelta a España 2024. Tra le rivelazioni ritroviamo, senza alcun dubbio, Pablo Castrillo, giovane corridore spagnolo che si sta facendo notare ai massimi livelli del ciclismo su strada, dopo aver vinto due tappe nella corsa iberica che si chiuderà domenica 8 settembre a Madrid.

Pablo Castrillo tra vittorie e ciclomercato

La sua prima vittoria tra i professionisti nella dodicesima frazione a Manzaneda lo ha fatto diventare il secondo aragonese a vincere una tappa in una Vuelta, dopo Ángel Ibáñez nel lontano 1967. Ma il 23enne corridore di Jaca è riuscito addirittura a superare questo storico risultato, ripetendosi nella quindicesima tappa, dove è arrivato primo in cima al Cuitu Negru, salita situata nella regione delle Asturie.

Le prestazioni dello scalatore classe 2001 hanno, così, attirato su di lui l’interesse di diverse squadre, dato che il suo contratto con la Kern Pharma ha una clausola di uscita in caso di arrivo di una squadra World Tour, dietro il pagamento di una determinata cifra. Tra di esse, quella più determinata ad accaparrarsi le prestazioni del corridore aragonese è parsa la INEOS Grenadiers, che era in trattativa con lo spagnolo già da diversi mesi.

Pablo Castrillo a ruota di Jonas Vingegaad © O Gran Camiño-SprintCycling
Pablo Castrillo a ruota di Jonas Vingegaad © O Gran Camiño-SprintCycling

Tuttavia, sembra che Castrillo non abbia ancora firmato un contratto con la INEOS. Il corridore vuole attendere la fine della Vuelta per decidere quale sarà il suo futuro. Una condizione che ha permesso così ad altre squadre di inserirsi nella trattativa per aggiudicarsi le prestazioni del corridore. In prima fila la Movistar, che ha chiesto al fratello Jaime di convincere Pablo a firmare, provando perciò a sfruttare i buoni rapporti con il suo ex ciclista.

Di fatto, il 28enne Jaime Castrillo è stato corridore proprio della Movistar di Unzué tra il 2018 e il 2019, prima di firmare anche lui con Equipo Kern Pharma dal 2020 al 2022. Attualmente, invece, il maggiore dei Castrillo corre con la squadra portoghese della Sabgal Anicolor, dopo essersi preso una pausa di un anno e mezzo, durante la quale ha cercato di promuovere il ciclismo attraverso il suo club locale, il Mayencos Cycling Club, come ha riportato su El Diario de Huesca.

Proprio quel Mayencos di cui la madre, anche essa ex ciclista, è attualmente presidente. Una famiglia di sportivi, quella di Pablo, il quale inizialmente ha praticato l’hockey sul ghiaccio, che è visto quasi come una religione a Jaca, dove esiste una pista di pattinaggio professionale.

Il percorso dell'aragonese, dall'hockey al ciclismo

Dopo aver capito però che il suo era un hobby senza futuro, Castrillo ha deciso all’età di 14 anni di cimentarsi nel ciclismo. Ad ammetterlo, è stato lo stesso atleta aragonese durante un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca: “Mi sono appassionato al ciclismo grazie a mia madre e mio fratello, ma quello che facevo da piccolo era il pattinaggio e l'hockey”.

Castrillo ha cominciato, così, da ragazzino con la maglia dell’Oscense Cycling Club, al meeting Ejea Cycling is Life nel 2014. Campione d’Aragona nelle giovanili, una cronometro individuale di 21 chilometri in cui ha conquistato la vittoria assoluta e il titolo di Campione U23. In seguito, da under, ha corso per la Lizarte (filiale di Kern Pharma) dal 2020 al 2022, anno in cui si è laureato campione spagnolo di categoria nella prova contro il tempo: segno che anche sul passo il ragazzo prometteva parecchio.

Uno dei primi a notarlo è stato il direttore sportivo della Kern Pharma, Juanjo Oroz, che sulle pagine di El Pais ha spiegato: “Lo abbiamo sostenuto e gli abbiamo fatto correre Vuelta a la Montaña Central da Juniores, e lui l’ha vinta. Il suo carattere ha attirato la nostra attenzione. Sono convinto che il periodo trascorso nel campus U23 della Finisher – la squadra B della Kern Pharma – lo abbia reso il corridore che è”, ha concluso Oroz.

La sua è stata una crescita graduale, non essendo esploso a 18 anni, ma avendo sempre cercato il miglior adattamento, categoria dopo categoria, fino a diventare un professionista - come ha ammesso lo stesso Castrillo. Un percorso che gli ha dato, pian piano, la maturità necessaria, per consentirgli poi di vincere gare importanti. E questo anche per merito della Kern Pharma, che non solo ha scommesso sul ragazzo, ma ha avuto anche pazienza nell'aspettarlo.

Pazienza che adesso sta venendo ripagata con i dovuti interessi. Del resto, al suo secondo anno da professionista, il ciclista aragonese sta venendo paragonato già al primo Valverde. Un parallelismo importante o, piuttosto, ingombrante: il buon Castrillo non avrà necessariamente bisogno di ripercorrere la carriera del murciano (programma piuttosto impegnativo), per essere un professionista a suo modo vincente.

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