Mads Pedersen batte Mathieu van der Poel alla Gand 2024 © Lidl-Trek
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E alla fine Mathieu trovò uno che gli fece il Mads...

Un Pedersen sontuoso batte Van der Poel nella volata a due che decide una Gent-Wevelgem bella e battagliata. Podio per Jordi Meeus, Jonathan Milan quinto dopo aver corso da protagonista

24.03.2024 17:30

Mathieu van der Poel ha perso, e ciò ci stupisce. Mads Pedersen ha vinto, e ciò non ci stupisce. Da diversi anni la Gand-Wevelgem è una delle gare più spettacolari del ciclismo, e anche stavolta ci siamo divertiti abbastanza. Da italiani, abbiamo pure visto Jonathan Milan correre da protagonista, all'interno di una buonissima tattica di squadra della Lidl-Trek che ha letteralmente circondato l'iridato (e ci sarebbe stato anche Jasper Stuyven, se una foratura non l'avesse fatto saltare a un certo punto).

Milan a fare l'apripista, Pedersen a tenersi per i decisivi passaggi sul Kemmelberg, dove ha messo sinceramente alla frusta Van der Poel, perché quando gli scatti in faccia e quello non ti riscatta in contropiede, limitandosi a tenerti (magari sbuffando), è segno che lo stai mettendo alle corde. E il danese - che al contrario di Mathieu questa corsa l'aveva già conquistata (nel 2020) - l'ha capito subito che oggi c'era da fare il colpo grosso.

Colpo grosso, esatto: perché battere l'irresistibile vincitore di Sanremo, Roubaix e Mondiale 2023 non è cosa che si possa fare ogni giorno. Ancora venerdì il Fenomeno faceva appunto il fenomeno, sbaragliando la concorrenza sui muri della E3 (che poi saranno anche quelli del Fiandre, fra sette giorni). Ma abbiamo l'impressione che a Mathieu manchi quell'1% per raggiungere il se stesso di 12 mesi fa: alla Sanremo è stato fortissimo, abile nel lavorare per Jasper Philipsen, ma bisogna anche dire che Tadej Pogacar gli ha messo su un piatto d'argento la possibilità di rivincere la Classicissima, e lui invece ha tirato indietro la gamba, tanto sul Poggio quanto sulla successiva discesa.

Un Van der Poel al completo servizio di un compagno, quando potrebbe vincere in prima persona, è un concetto che dà da pensare. Praticamente un inedito in una corsa di quel livello. Poi la citata classica di Harelbeke ha temporaneamente spazzato i dubbi, facendoci ritrovare il Wonderpoel che conoscevamo. Ma la sconfitta di oggi allora, come si spiega?

Si spiega con quell'1% (che Mathieu conta comunque di ritrovare entro la Ronde, e chissà che non decida all'ultimo momento di concedersi una rifinitura alla Dwars door Vlaanderen mercoledì). Ma si spiega anche - e oggi soprattutto - con un Pedersen sontuoso. E permetteteci la digressione, bene che abbia vinto Mads, corridore di consistenza assoluta, uno che oggi ha disputato il suo 19esimo giorno di gara stagionale, in un anno in cui vince dal 2 febbraio, inanella con questa la sesta affermazione (comprese due classifiche generali a Bessèges e Provence) e dimostra che si può anche correre per preparare le gare successive.

Ogni riferimento al Mathieu entrato in corsa alla Sanremo e arrivato oggi al terzo giorno di gara; o al Wout che salta a pie' pari Sanremo e Gand, è puramente voluto. Perché d'accordo che il cross ritarda l'avvio della stagione per chi lo pratica, ma per corridori del genere non presentarsi al via di corse come Strade Bianche (entrambi), Classicissima e GW (segnatamente Van Aert) suona veramente fuori luogo.

È il ciclismo dei ritiri in altura a dominare la scena, e va bene, quando quella scena si realizza siamo tutti gratificati dallo spettacolo. Ma se a volte vince il ciclismo che si allena un po' di meno e corre un po' di più, possiamo solo essere contenti.

Gent-Wevelgem 2024, la cronaca della corsa

Jordi Meeus impegnato sul Kemmelberg. Poi sarà terzo al traguardo © BORA-Hansgrohe - SprintCycling
Jordi Meeus impegnato sul Kemmelberg. Poi sarà terzo al traguardo © BORA-Hansgrohe - SprintCycling

Gent-Wevelgem 2024, 253.1 km da Ieper a Wevelgem, giornata serena ma fredda e attacchi sin dal chilometro 0. I primi a prendere un margine credibile, ai -236, sono stati Michael Mørkøv (Astana Qazaqstan), Johan Jacobs (Movistar), Kelland O'Brien (Jayco AlUla), Hugo Houle (Free Palestine), William Blume Levy (Uno-X Mobility) e Cyrus Monk (Q36); a questi sei si sono poi aggiunti ai -210 Dries de Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale) e Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels).

L'azione a 8 è decollata fino a raggiungere un vantaggio massimo di 5'30" ai -185; dal gruppo si segnalava qualche caduta: Jan Tratnik (Visma-Lease a Bike), andato giù con Gil Gelders (Soudal Quick-Step) e Daniel McLay (Arkéa) è stato costretto al ritiro ai -160, subito prima che la corsa approdasse sul tratto di De Moeren, dove puntualmente il gruppo, soggetto a una forte accelerazione, si è frazionato.

I ventagli hanno preso corpo poco più avanti, con un drappellone di una trentina di unità (precisamente 29) ad avvantaggiarsi sul resto del plotone. Al suo interno nomi fortissimi, presenti Mathieu van der Poel e Jasper Philipsen con Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Olav Kooij con Tim Van Dijke e Tosh van der Sande (Visma), Laurenz Rex con tre compagni come Madis Mihkles, Adrien Petit e Mike Teunissen (Intermarché-Wanty), tutto solo Tim Merlier (Soudal), Jordi Meeus con Danny van Poppel (BORA-Hansgrohe), Stefan Küng con Lewis Askey (Groupama-FDJ), Luca Mozzato (Arkéa), Alexis Renard (Cofidis), Mads Pedersen con Jasper Stuyven e Jonathan Milan (Lidl-Trek), Fernando Gaviria con Davide Cimolai (Movistar), Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), Ben Turner (INEOS Grenadiers), John Degenkolb con Nils Eekhoff (DSM-Firmenich PostNL), Max Walscheid (Jayco), Juan Sebastián Molano (UAE Emirates) e Matteo Trentin (Tudor).

Ai -120 questo bel gruppone ha raggiunto i primi, e col resto del plotone già a oltre 2' la corsa pareva bella che indirizzata. Pareva. Nell'avvicinamento ai muri da segnalare una foratura di Rex e lo staccarsi di Petit, mentre nel gruppo inseguitore un furioso tirare di Lotto Dstny e Bahrain-Victorious, rimaste fuori dalla megasortita, ha permesso di ridurre rapidamente il gap rispetto ai battistrada.

Mathieu Van der Poel subito protagonista sul Kemmelberg

Col gruppone in avvicinamento son cominciati gli attacchi davanti: ai -102 Van Poppel, ai -101 Jacobs, ai -97 Trentin sullo Scherpenberg (primo muro di giornata), ai -96 Walscheid, che sul Baneberg ai -93 è stato raggiunto da Jacobs, nello stesso momento in cui il grosso del gruppo riprendeva il drappello Van der Poel. Tutto da rifare, tantopiù che ai -92 anche Walscheid e Jacobs sono stati raggiunti. Nel frangente, una caduta ha messo fuori causa Jhonatan Narváez (INEOS), che ha battuto forte la testa e una gamba.

Ai -85 il primo passaggio sul Kemmelberg ha visto l'attesa, immancabile, accelerazione di Van der Poel. Alle calcagna del Campione del Mondo si son subito messi Pedersen e Milan, e anche Tim Van Dijke, Stuyven, Lawrence Pithie (Groupama) e Rasmus Tiller (Uno-X) sono riusciti a chiudere il buco subito dopo lo scollinamento: avevamo un gruppetto di 7 al comando.

La Lidl ha immediatamente provato a far valere la propria superiorità numerica sganciando Milan ai -83 (Pithie avrebbe voluto unirsi al friulano ma è rimbalzato). Jonathan ha avuto fino a 25", vantaggio con cui ha preso il primo dei tre sterrati ai -72. Qui ai -71 Mathieu ha piazzato un'altra accelerazione che ha fatto malissimo a Van Dijke e Tiller, ingloriosamente staccati mentre gli altri a fatica tenevano lo scatenato iridato.

Ai -69 una foratura ha messo fuori causa Stuyven poco prima del secondo sterrato, ai -63 Van der Poel, Pithie e Pedersen ripiombavano su Milan, e subito Pedersen provava a partire in contropiede, chiuso da MVDP. A un minuto quel che restava del gruppo (una cinquantina di unità) aveva ripreso i vari intercalati e procedeva a strappi sulla spinta di Tudor e Soudal, senza riuscire a essere particolarmente efficace nell'ottica di riprendere i primi.

Però un percorso come quello della Gand permette solitamente ampi rientri, difatti diversi gregari son riusciti a riportarsi nel plotone dando nuovo impulso all'inseguimento (BORA e Visma impegnate in questa fase). Sicché i battistrada hanno raggiunto il nuovo giro di muri, aperto dal Monteberg ai -55, con meno di mezzo minuto di vantaggio.

Milan, Stuyven ma soprattutto Pedersen: Lidl-Trek padrona della scena

Jonathan Milan in fuga alla Gand-Wevelgem © Lidl-Trek
Jonathan Milan in fuga alla Gand-Wevelgem © Lidl-Trek

Sul muro Milan ha avuto un momento di appannamento, ha perso metri, si è salvato, è rientrato sugli altri tre in cima e subito è partito per un nuovo assalto: prevedendo di pagare dazio sul successivo Kemmelberg, il 23enne di Buja ha ben pensato di anticipare, ma ugualmente è stato ripreso non appena arrivati sulla salita simbolo della corsa (secondo passaggio) ai -52.

Sul punto più duro del Kemmel è stato Pedersen a mollare una botta a cui Mathieu non ha reagito con la consueta veemenza; comunque Mads non ha fatto troppa differenza e lui, Vedepé e il sempre più convincente Pithie hanno scollinato insieme. Milan è stato ripreso dal gruppo - a 20" dai primi - nel quale si segnalava l'attivismo di Trentin e la presenza in prima linea di gente come Turner, Biniam Girmay (Intermarché), ancora Küng e Stuyven, Magnus Sheffield (INEOS).

Altre cadute: Alex Kirsch (Lidl) ai -51, appena cominciata la discesa del Kemmelberg; Aimé De Gendt (Cofidis) e Tiller ai -48. Intanto, dài e dài, Trentin era riuscito ad avvantaggiarsi sul gruppo ai -49 ma la sua unica conquista è stata di farsi tre chilometri a bagnomaria prima di essere ripreso. Sul Baneberg ai -41 Hugo Page (Intermarché) si è mosso dietro a Cees Bol (Astana), poi - annullata rapidamente quest'azione - il francese è ripartito appresso a Turner ai -40.

A questo punto il gruppo si è praticamente rialzato, anche perché INEOS e Intermarché - che potevano avere interesse a tirare - ora avevano i propri rappresentanti all'attacco; dato che la corsa gli sfuggiva via, Anthony Turgis (TotalEnergies) ha allora tentato una personale soluzione ai -36, poco prima del terzo passaggio sul Kemmelberg, versante Ossuaire (il più duro).

Sul muro è stato Pedersen a imporre il proprio forcing davanti. Di nuovo Van der Poel non ha reagito ma si è limitato a tenere il danese, cosa non riuscita a Pithie che ha perso contatto; il neozelandese è scollinato a poco meno di 10" dai primi, ha dato tutto nell'immediato per provare a chiudere subito ma non ce l'ha fatta: fine dei sogni per lui.

Ai -31 Turgis si è riportato su Turner e Page, e a quel punto il nuovo terzetto vantava una ventina di secondi sul gruppo e accusava un minuto da Van der Poel e Pedersen. Il plotone, tra una strappata dei Soudal e un ennesimo split, pareva rassegnato a concorrere per il premio di miglior comparsata di un film la cui trama veniva monopolizzata dalla fortissima coppia al comando. I non protagonisti erano ovviamente i corridori intercalati, con Pithie che veniva ripreso ai -24 da Turner, Page e Turgis. Il margine per Mads&Mathieu raggiungeva in questa fase il minuto e mezzo sul grosso degli inseguitori.

La splendida e meritata vittoria di Mads Pedersen

La Gent-Wevelgem è una corsa che tarda ad assopirsi, storicamente: il finale senza più asperità offre sempre una terza, una quarta, una quinta chance a chi è dietro. E in effetti anche oggi, quando i Soudal - che avevano pur sempre un Merlier da giocarsi - sono finalmente riusciti a riorganizzarsi, ecco che negli ultimi 25 km il ritmo del gruppo è cambiato nettamente, riaprendo un'ipotetica possibilità di riprendere i primi.

Ma i primi erano quelli che erano: come glielo riprendi un minuto e mezzo a due così? E infatti il plotone, trainato in particolare da Kasper Asgreen (Soudal), ha ripreso ai -13 il quartetto intercalato, ma abbattere il restante minuto dai primi era tutto un altro impegno. Destinato a fallire.

È stata quindi volata a due. Mathieu, come quasi sempre riesce a fare, ha lasciato la prima posizione all'avversario. Mads non se n'è curato più di tanto, si è lanciato da sé ai 200 abbondanti impostando la volata lunga che spesso risulta indigesta al Fenomeno. E anche stavolta non l'ha digerita, il vincitore della E3 dell'altro giorno. Pedersen ha spinto inarrestabile fino alla linea d'arrivo, Van der Poel è uscito dalla sua ruota ai 150 metri ma ai 50 si è arreso, e l'altro di sottecchi ha visto subito che MVDP si rialzava, e ha potuto prodursi nel supplementare sforzo di esultare con tutta la voce che aveva. Bravissimo, chapeau al danese.

Il gruppo ha chiuso a 16", e per un attimo è sembrato che la Lidl-Trek andasse a prendersi un altro posto sul podio perché Jonathan Milan, col suo classico sprintare a stantuffo, stava per completare l'opera dei gialloblurossi; ma negli ultimi metri le forze si sono un po' assopite nell'italiano, superato in dirittura da Jordi Meeus e Jasper Philipsen. Il quinto posto è comunque un ottimo risultato per Johnny, anche considerando chi si è lasciato dietro (e che potete leggere qui sotto nei risultati completi). La top ten è stata chiusa da Matteo Trentin, anche lui protagonista di una corsa positiva.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!