Parigi-Nizza, il rimpianto di Pedersen: "Fossi partito 50 metri dopo avrei vinto"
Le dichiarazioni dopo la prima tappa della Course au Soleil. Bernal: "Vista l'opportunità mi sono mosso". Pithie: "Battuto da due dei migliori al mondo"
Una volata di gruppo non compatto (una sessantina di unità) al termine di una tappa che ha avuto momenti di confronto tra i big della generale, senza che però la classifica abbia conosciuto movimenti diversi da quelli dettati dalla distribuzione degli abbuoni: in sintesi questo lo sviluppo della frazione d'apertura della Parigi-Nizza 2024, vita da Olav Kooij su Mads Pedersen.
Olav Kooij, vincitore a Les Mureaux: “Domani difenderemo la maglia”
“Questa vittoria è stata gratificante, sapevamo dalla vigilia che ci avrebbe aspettati una tappa dura, ma questo non ci ha impedito di dare il massimo. Oggi sono stato supportato in modo eccellente dalla squadra. È stata dura sulle salite finali, dove i compagni mi hanno aiutato a resistere, poi è stato chiaro che ci sarebbe stato uno sprint con il gruppo non al completo nel quale Pedersen era il chiaro favorito. Ho vinto di poco ma sono felice di averlo fatto subito. Domani se non avremo sorprese ci sarà un'altra opportunità per i velocisti, quindi avremo buone possibilità di difendere la maglia gialla”.
Mads Pedersen: “Se fossi partito 50-100 metri dopo avrei vinto”
“Oggi le cose sono andate molto diversamente rispetto ai nostri piani, pensavamo che sarebbe stato più uno sprint di gruppo. Alla fine eravamo in 50-60 di cui 20 erano appena rientrati nei chilometri finali. Quando gli uomini di classifica si sono mossi per gli abbuoni a 15 km dalla fine, la gara si è accesa e l'importante era restare davanti. È stato un bene che io, Skjelly e Jasper siamo rimasti in gruppo, così non abbiamo dovuto lottare per rientrare".
"Non direi che da parte mia tutto fosse sotto controllo quando Remco ha attaccato, la salita era piuttosto difficile e ho dovuto impegnarmi a fondo, ma ero uno dei pochi velocisti ad aver resistito lì in prima fila senza dover sgomitare per tenere le posizioni, e ciò mi ha dato buone sensazioni. Come sempre i ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro. Alla fine sono stato battuto da un ragazzo più veloce, semplicemente. Probabilmente avrei potuto vincere se fossi partito 50-100 metri dopo; comunque la forma è sempre buona, e considerando quanto gli ultimi 15 km siano stati duri, va bene così”.
Egan Bernal: “Ho visto un'opportunità, mi sono mosso”
“È stata una tappa nervosa, davvero dura ma alla fine possiamo dire di aver fatto un buon lavoro e di poter essere contenti di questa giornata. Avevamo in programma di muoverci sull'ultima salita, eravamo in buona posizione e quindi quando ho visto l'opportunità ho dovuto solo seguire i primi che sono scattati. Non era l'obiettivo primario ma giacché ero lì mi sono mosso anch'io”.
Jonas Rutsch: “A stare in fuga ci si stressa di meno”
“Speravamo che altri ragazzi si unissero alla fuga con noi, ma non è successo. E allora io e Bissegger abbiamo provato a trarre ugualmente il meglio dalla giornata, diciamo che è stata una specie di sessione di allenamento per la cronosquadre… Scherzi a parte, è stata una giornata davvero dura, in gruppo si sentiva un certo nervosismo, e stare in fuga è anche un modo per stare lontani dallo stress. La maglia a pois è una bella ricompensa alla fine della giornata, penso che proveremo a difenderla domani”.
Laurence Pithie: “Battuto da due dei migliori corridori al mondo”
"Con l'avvicinarsi del traguardo, Kevin Geniets ha fatto un ottimo lavoro per tenermi davanti fino ai 2 km, poi sono rimasto un po' chiuso nella frenesia delle curve intorno all'ultimo chilometro, ma ai 600 metri avevo ancora buone gambe e sono riuscito ad accelerare e superare alcuni avversari all’interno in curva. A quel punto mi trovavo in una buona posizione dietro al corridore dell’Intermarché-Wanty e sono riuscito anche a tornare alla ruota di Kooij prima dell’ultima curva. Sono riuscito a fare un bello sprint, battuto da due dei migliori corridori del mondo, e posso ritenermi soddisfatto. È bello dimostrare ancora una volta il mio livello in questo tipo di finali. È la mia prima corsa a tappe del World Tour in Europa e partire con un podio è sicuramente un buon inizio”.
Nils Eekhoff: “Il quarto posto è un risultato solido”
“Il finale è stato davvero duro ed ero abbastanza al limite dopo le ultime due salite. In gruppo c'era caos ma penso di aver sfruttato al meglio la situazione arrivando al traguardo coi primi. Il quarto posto è un risultato solido, ma ho sempre fame di qualcosa in più e sicuramente punteremo a risultati ancora migliori per la squadra nei prossimi giorni”.