Wellens: "Al mio segnale scateneremo l’inferno". Cipressa da record per la Sanremo di Pogačar
L’esperto luogotenente di Pogačar ha un pensiero fisso: alla prossima Sanremo la squadra dovrà essere perfetta. Un’andatura folle sulla Cipressa basterà a risolvere la gara?
Per Tadej Pogačar la Milano-Sanremo più che un semplice obiettivo è un oggetto del desiderio. Tanto più agognato quanto complicato da raggiungere. Negli ultimi tre anni è stato molto vicino a realizzarlo e al prossimo tentativo non vorrà sbagliare. Ci lavora con impegno e si immagina, avvolto nella sua maglia iridata, con le mani al cielo in via Roma.
Di certo il 22 marzo nulla accadrà per caso, il progetto Sanremo è in cima alle priorità della sua squadra, la UAE Team Emirates - XRG. E non è un caso se fra le fila della compagine emiratina, ormai da qualche stagione, c’è un grande specialista delle classiche: Tim Wellens. Il luogotenente perfetto, con la giusta visione della corsa e le giuste capacità per un risultato così complicato da raggiungere.
Il corridore belga si è raccontato in una lunga chiacchierata con il magazine Wieler Revue nella giornata dedicata alla stampa, tenuta in questa settimana al ritiro UAE di Benidorm. Ha parlato della Sanremo che arriverà, del suo ruolo all’interno della squadra e dei possibili sviluppi di una carriera come la sua in un ciclismo in rapido mutamento.
Al di là dello schermirsi, il luogotenente del campione del mondo non ha potuto negare che il lungo lavoro sulla strategia da tenere nella prima classica monumento dell’anno è iniziato da tempo. C’è un solo obiettivo che lui e i suoi compagni devono raggiungere: fare la Cipressa in meno di nove minuti. Semplice, no?
Una corsa che seduce e trae in inganno
Vincere la Sanremo non è un terno a lotto. Molti dei suoi vincitori sapevano come fare e lo hanno fatto ripetutamente; non sono stati estratti a sorte. Il fatto è che per vincerla ci vogliono nervi saldi non comuni. Bisogna saper evitare i tanti possibili In una giornata interminabile. E poi bisogna cogliere l’occasione al momento giusto. Ma anche crearla questa benedetta occasione, nelle parti di percorso che ne offrono l’opportunità. Governare gli eventi è possibile, ma serve una squadra perfetta, capace di stare coperta e poi ritrovarsi al momento giusto. Nessun sassolino negli ingranaggi può essere consentito.
Tutti questi pensieri affollato la mente del direttore sportivo di Pogačar, Matxin Joxean Fernández. La sua teoria, calcolata con dati attendibili, ipotizza che salire sulla Cipressa in meno di nove minuti possa aprire la strada per la vittoria. Un ritmo così elevato creerebbe grandissima selezione e successivamente la corsa avrebbe una logica più lineare.
Da quanto si lascia sfuggire Wellness, il piano sarà ancora valido per il prossimo assalto. Anche se, dice l’esperto corridore belga: “La Milano-Sanremo dell'anno scorso è stata un esempio di come non sempre tutto vada secondo i piani". Nel 2024 al progetto UAE di fare grande selezione sulla Cipressa sono mancati due uomini. A metà salita il ritmo è calato e gli attesi effetti svaniti.
Queste frequenti circostanze sottolineano il valore che uomini con esperienza come Tim Wellens apportano a una grande squadra: il loro carisma aiuta a evitare naufragi. Dopo tutto, lo scorso anno Pogačar ha potuto giocarsi ogni possibilità fino alla fine della corsa; tenuto a freno e condotto lungo i tornanti del Poggio dal suo luogotenente belga.
Pienamente a proprio agio nella UAE Team Emirates-XRG
Tim Wellens è stato, nella prima parte della sua carriera, un corridore in odore di classiche monumento. Con buone attitudini nelle classiche delle Ardenne, notevoli piazzamenti alla Amstel Gold Race e per due volte nei primi cinque al Lombardia. Per questo ha avuto lungo un ruolo molto impegnativo: uomo di punta nella Lotto, la decana fra le squadre belghe.
Con grande concretezza il forte corridore belga ha deciso, nel 2022, di passare alla UAE Team Emirates, dove ha trovato una sua giusta dimensione. Un ruolo più da supporto che da leader, che gli dà la possibilità di affronta le gare con maggiore serenità, avendo riconosciuta l’importanza della sua esperienza in un team pieno di giovani talenti.
“Nel mio periodo alla Lotto, sentivo molta pressione. Lì le prestazioni dovevano essere garantite da me in prima persona”, racconta il belga nella lunga intervista. Aggiungendo: “alla UAE Team Emirates XRG, so di dover correre a un alto livello, ma non è un problema se per una volta non va bene. Nelle gare lavoro in modo molto più rilassato: se non arrivo tra i primi cinque, so che lo farà qualcun altro della nostra squadra“.
Aver trovato un ruolo chiave in un team di primissimo piano è la giusta dimensione per un corridore di grandi prospettive come il belga. Valorizzare giovanissimi talenti richiede l’apporto silenzioso e prezioso di uomini che, per storia personale e indubbie capacità, sappiano essere un faro. E poi, risolvere il rompicapo Sanremo non è per nulla facile; il livello va mantenuto alto: quei nove minuti per arrivare in località Cipressa sono pochi ma fondamentali nella stagione.