Rivincite e mal di gambe: le parole dei protagonisti del GP de Québec
Il ritmo della UAE stanca i velocisti, la dedica di Michael Matthews alla nonna scomparsa
La tredicesima edizione del Gran Prix Cycliste de Québec ha visto il trionfo in volata di Michael Matthews (Jayco AlUla). Seconda piazza per Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), terzo Rudy Molard (Groupama-FDJ).
Michael Matthews: “Vincere in un momento di preparazione ai Mondiali è una cosa incredibile”
"La giornata è stata dura, immagino che a nessuno fosse rimasta abbastanza energia per fare la differenza in volata. Quando ho visto tutto il gruppo sprintare sulla sinistra ho colto l’opportunità per aprirmi a destra e fare una volata lunga: penso che nessuno si aspettasse questa mossa. Sapevo di non avere una potenza assoluta superiore a quella di altri, ma sapevo di poter fare uno sprint lungo, dai 15 ai 20 secondi, ed è quello che ho fatto.
[Riguardo all’attenzione dei media rivolta a Pogačar e non a lui] Tadej al momento è il ciclista numero 1 al mondo, quest’anno ha fatto cose che non abbiamo mai visto fare da nessuno prima nel ciclismo. Io stesso sono un suo fan, quindi capisco che ai fan interessi più lui di me, soprattutto qui in Canada, dove lui non viene spesso. È un bene per lo sport. Io però sono qui per fare il mio lavoro, che è vincere la corsa, non importa quante interviste faccio.
Ho avuto un ottimo avvio di stagione, ma da quando mi hanno relegato al Fiandre per quello sprint [per aver chiuso alle barriere Nils Politt, ndr] ho perso un po’ di concentrazione, sinceramente. Al Tour de France e ai Giochi Olimpici ho cercato di superare quel momento difficile, e vincere qui, in un momento di preparazione verso i Mondiali, è qualcosa di incredibile. È quello per cui lavoriamo con la squadra: dalle Olimpiadi ho lavorato tantissimo, e questa vittoria è per la mia squadra, la mia famiglia, e tutti coloro che ci sono vicini. Mia nonna è venuta a mancare la settimana scorsa, i funerali erano questo mercoledì a Canberra, e questa vittoria è tutta per lei.
Purtroppo, quando ho vinto a Montreal in passato era una corsa molto diversa: con le squadre e le salite che ci sono ora sarà molto difficile ripetersi. Se sarà troppo dura per me, abbiamo comunque Simon Yates, che è uno scalatore magnifico: anche lui ama quella corsa. Siamo un bel duo, uno di noi potrà essere domenica sul podio".
Biniam Girmay: “Matthews è stato semplicemente migliore di me, sono contento della mia seconda posizione”
"Come hanno visto tutti, oggi è stata veramente dura, anche più degli anni scorsi: adesso ho un gran mal di gambe! La squadra ha fatto un grandissimo lavoro, tenendo la corsa sotto controllo fin dall’inizio, sono felicissimo di questo. Durante gli ultimi due giri è stato molto difficile per me seguire il ritmo imposto dalla UAE. Ho cercato di non esagerare e gestirmi e poi dare tutto nell’ultimo chilometro, ma sempre cercando di non restare al vento troppo presto: penso di essermi mosso in maniera intelligente negli ultimi 600 metri. Michael è stato semplicemente migliore di me, sono quindi felice di aver colto la seconda posizione.
Sull’ultima salita ero già ben oltre il mio limite: a quel punto, devi chiudere gli occhi e andare al massimo fino alla fine. Oggi non era solo una questione di watt, ma anche di posizionamento. Come ho detto, sono felice del mio secondo posto.
Devo essere realista: il Mondiale sarà una corsa molto difficile per me, se dovrò confrontarmi con Tadej e Remco. Loro due sono sicuramente più veloci di me. Anche il chilometraggio, 270 e più chilometri, non mi favorisce. Ma sarò felice di rappresentare il mio paese, e vedremo come andrà".
Rudy Molard: “Il ritmo della UAE ha dato un'opportunità a noi puncheur”
"Sono stato vittima di una caduta abbastanza grave al Down Under ad inizio stagione. Ci ho messo tre mesi a tornare a correre. Quella di oggi è una bella rivincita per quell’inizio sfortunato di stagione, oggi mi sono sentito di nuovo al 100%. Un podio qui in Québec, davanti ad un pubblico magnifico che mi ha incoraggiato tantissimo, fa un sacco piacere.
So di essere rapido su questo tipo di arrivi, ma il piano oggi era di lavorare per Romain Grégoire. Quando mi sono girato per cercarlo all’ultimo kilometro non l’ho visto: avrei dovuto portarlo su in buona posizione, ma a quel punto era iniziato lo sprint e mi sono detto che era meglio provare a cogliere la mia opportunità. Ho dato tutto fino alla linea d’arrivo, ed è andata bene, con un bel podio.
Non c’è stata pace oggi in gruppo: la UAE ha imposto un ritmo duro per stancare tutti. Tutto considerato, è andato a mio vantaggio, perché ha stancato i velocisti puri, e noi puncheur abbiamo avuto un’opportunità. È stata una corsa provante".