Demi allungo assassino, a Chiara solo i rimpianti
Vollering conquista in solitaria la Dwars door Vlaanderen lasciando a Consonni la limitata soddisfazione di vincere la volata delle battute davanti a una certa Marianne Vos e a Vittoria Guazzini
Terzo giorno di gara in poco più di un mese e seconda classica messa a referto: il ruolino di Demi Vollering in questo 2023 comincia a prendere proporzioni di tutto rispetto, soprattutto se le vittorie si chiamano Strade Bianche (25 giorni fa) e Dwars door Vlaanderen oggi. La 26enne neerlandese si sta specializzando nel sovvertire andamenti di gara stereotipati: a Siena contese (fino a togliergliela) la vittoria in volata alla compagna Lotte Kopecky, il che, in tempi di arrivi in parata, ne fa una sorta di eroina dei nostri giorni; oggi a Waregem sembrava tutto apparecchiato per uno sprint di gruppetto e le ultime salitelle di giornata non parevano avere il carattere per creare selezione, ma lei ha fatto finta di non saperlo e si è involata sola soletta proprio sull'ultimo muro, a 10 km dalla fine. E da qui alla fine del periodo delle classiche vedrete che raccoglierà ancora.
Il rammarico oggi è tutto per Chiara Consonni, che questa corsa l'aveva vinta l'anno scorso e che si sarebbe ripetuta se non ci fosse stato l'anticipo vincente dell'avversaria; il secondo posto di oggi vale comunque alla bergamasca come salutare (anche se fondamentalmente non necessario) bagno di autoconsapevolezza sulle proprie possibilità di lottare alla pari con tutte per risultati di prestigio.
Dwars door Vlaanderen femminile 2023, la cronaca di gara
115.2 km da coprire, partenza e arrivo a Waregem, la Dwars door Vlaanderen 2023 era per le donne la decima edizione della storia; la plurivincitrice (tre successi) è la sfortunata Amy Pieters, l'ultima ad alzare le braccia, dodici mesi fa, Chiara Consonni, partita oggi col dorsale numero 1 nella UAE ADQ. Dopo quasi cinquanta chilometri di gruppo sostanzialmente compatto, il quarto muro, il Kanarieberg ai -67, ha dato la stura a una serie di attacchi. La prima a muoversi è stata Justine Ghekiere (AG Insurance-Soudal Quick-Step), poi Victoire Berteau (Cofidis) ha ispirato un contropiede a cui ha risposto ottimamente Francesca Barale (DSM), e di lì a poco alle due si sono aggiunte Eva van Agt (Jumbo-Visma) e Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ-Suez) a formare un interessante quartetto.
Sul Knokteberg, ai -55, Van Agt ha perso leggermente contatto dalle altre ma soprattutto in gruppo, già a un minuto di ritardo dalle battistrada, il tappo è saltato facendo venir via un gruppetto di sette contrattaccanti mossesi sull'onda di un allungo di Liane Lippert (Movistar). Con la campionessa nazionale tedesca la compagna Floortje Mackaij, la vincitrice di Cittiglio Shirin van Anrooij (Trek-Segafredo), Ashleigh Moolman (AG Insurance), la coppia SD Worx Demi Vollering-Marlen Reusser (quest'ultima a segno appena domenica alla Gand) e infine la più grande di tutte, Marianne Vos (Jumbo). Il drappello ha raggiunto Van Agt ai -52, a quel punto Barale-Ludwig-Berteau conservavano meno di mezzo minuto di margine.
Marianne non aveva voglia di cianciare troppo e ai -50, sull'Hotond, sesto muro del tracciato, è scattata tutta sola. Poco dopo è arrivata la reazione di Reusser, che ha raggiunto l'Imperatrice del ciclismo per imbastire con lei una cronocoppie che le avrebbe portate a raggiungere il terzetto di testa ai -43, sul pavé di Maria Borrestraat (il terzo dei sette settori previsti, a fronte degli otto muri da affrontare). I ciottoli (ma più che altro il rilancio di andatura una volta che le due contrattaccanti son rientrate: Reusser un treno) sono risultati indigesti per Barale, che ha perso contatto. Il gruppetto di Vollering e Van Anrooij pagava in quel momento mezzo minuto ma si registravano su di esso continui rientri, tra le altre Juliette Labous (DSM), poi Elisa Longo Borghini e Lucinda Brand (Trek), e ancora la campionessa uscente Consonni con la compagna Eleonora Camilla Gasparrini, e Vittoria Guazzini (FDJ): in totale il drappello sarebbe andato a contare una venticinquina di atlete.
Ai -40 Barale, con tenacia, ha colmato il gap dalle prime proprio all'imbocco del settimo muro, il Ladeuze, peccato che le rampe di quest'ultimo l'abbiano nuovamente respinta. Reusser e Vos erano particolarmente incarognite e una loro strappata sul pavé di Doorn ai -30 è costata cara a Berteau e Ludwig, staccate. Sul successivo settore, Huisepontweg ai -27, un quintetto ha provato a emergere da dietro (Lippert, Vollering, Mackaij, Moolman e Van Anrooij), ma non c'è stato spazio per loro. La Trek si incaricava comunque del grosso del lavoro di inseguimento, ma le due lepri non se ne davano per intese: ancora 30" per loro all'abbrivio del penultimo muro, il Nokereberg ai -22.
Qui dal drappellone è emersa Mackaij, poi raggiunta dalla compagna Lippert e dall'immancabile Vollering, quindi ai -20 sono arrivate anche le altre e nel frattempo il ritardo dalle prime si era dimezzato a 15". Vos e Reusser erano ormai nel mirino, tenute a vista, e ai -16 il loro attacco è stato annullato. Il tempo di riorganizzare le idee ed è partita la sequela di attacchi e tentativi vari, tra le altre particolarmente attiva Mischa Bredewold (SD Worx), ma in uno di questi allunghi si è proposta anche Longo Borghini.
L'ultimo muro del giorno, Nokere ai -10 (altro versante di quello precedente), ha visto Vollering allungare vanamente inseguita dalle connazionali Vos e Van Anrooij: non c'erano così tante gambe dietro, sicché Demi si è involata e a nulla sono valsi i successivi tentativi di Lippert ai -6 e ancora di Vos poco dopo: la vittoria era già più che indirizzata. Ed è giunta, con un margine di 38" sul primo gruppetto regolato da Consonni con nettezza su Vos, Guazzini e Ruby Roseman-Gannon (Jayco AlUla); per Chiara un cenno di rimpianto al momento di tagliare la linea d'arrivo: del tutto comprensibile.