Da sinistra, Demi Vollering, Annemiek van Vleuten e Gaia Realini sul podio della Vuelta Femenina 2023 © SD Worx
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Sul podio dei veleni la più serena è Gaia

Realini commenta lo splendido terzo posto conquistato alla Vuelta Femenina: "Sono contenta ma è un punto di partenza, ora bisogna solo migliorare". Van Vleuten: "Oggi non avevo gambe". Vollering: "Abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci"

08.05.2023 00:02

La sesta tappa della Vuelta Femenina 2023, quella di ieri in cui Demi Vollering è stata attaccata per essersi fermata a fare la pipì, è destinata a lasciare strascichi (oltre che a far discutere). Ma se ieri, a caldo, le protagoniste della vicenda si erano vivamente contrapposte, oggi i toni al termine della corsa spagnola sono più attenuati, le polemiche lasciano il posto ai bilanci e la gioia sostituisce il disappunto.

Certo quanto avvenuto sulla strada per Laredo fungerà da propellente per molte altre sfide quest'anno, c'è da giurarci. Vollering che ha vissuto come un affronto l'attacco subìto, qualcosa di vergognoso; Van Vleuten che ha rivendicato la cosa parlando di un piano d'attacco già previsto in quel frangente; Demi che ha risposto “certo, ha perfettamente senso quanto dice Annemiek, che coincidenza, è stato tutto molto casuale! Eravamo a inizio tappa e il gruppo andava pianissimo, e non appena noi ci siamo fermate l'andatura è aumentata all'improvviso in maniera vertiginosa…”.

Il sarcasmo di ieri è diventato la voglia di riscatto di oggi, la rabbia agonistica messa in campo; ma non è bastato a Vollering per vincere una Vuelta che lei sentiva di meritare, e questo senso di ingiustizia la accompagnerà per il resto del 2023 (o forse della carriera), vedrete: aspettiamoci di ritrovarla sempre più spietata da qui in avanti.

In tutto questo Gaia Realini ci si è trovata un po' in mezzo: ieri anche la sua Trek-Segafredo ha contribuito all'attacco ai danni di Demi Vollering (che era in maglia rossa), poi nel finale - quando la lotta si è ridotta alle capitane - la non collaborazione della pescarese all'azione di Annemiek van Vleuten, seguita dalla vittoria di tappa di Gaia, ha scatenato le ire della 40enne iridata: “Domani sarà riposata, dato che oggi è stata sempre coperta”, ha commentato ironicamente la veterana olandese.

Ma la 21enne di Pescara non si è scomposta più di tanto, e oggi ci ha messo parecchio del suo per mandare in difficoltà proprio Annemiek lungo la scalata ai Lagos de Covadonga. Ma sia ieri che oggi, in ogni caso, Realini non ha fatto altro che la propria corsa, in misura della propria esperienza (ancora scarsa: è al primo anno nel World Tour!) e dei propri obiettivi (magari vincere una tappa; magari risalire in classifica: centrati ottimamente entrambi!). Quando sarà più grandicella e avrà spalle più larghe potrà decidere in piena autonomia come muoversi nei più svariati frangenti: per il momento sta ancora solo imparando (anche se lo fa brillantemente), per cui le sia evitato qualsiasi addebito.

Gaia Realini, terza nella Vuelta Femenina 2023: “Dopo i ventagli della terza tappa non ci speravo più”

"Per come si era messa la Vuelta dopo la terza tappa, nella quale ho preso un buco a causa del vento, non speravo più nella classifica, anche se eravamo venute qui proprio per quell'obiettivo; però non abbiamo mollato fino alla fine, ci abbiamo creduto, io in primis ma anche tutta la squadra che mi ha aiutato, quindi sono super contenta per questo e dedico questo risultato soprattutto a loro che hanno creduto in me.

L'ascesa di oggi mi ha ricordato un po' Passo Lanciano, una salita delle mie parti su cui facciamo sempre dei test, e allora mi sono messa lì, concentrata, testa bassa e mi sono divertita molto: una bellissima salita. C'era l'opportunità di vincere ma nel finale la stanchezza si è fatta sentire dato che avevo avuto anche un problema nella prima scalata di giornata, comunque sono molto contenta perché la squadra mi ha protetta fino ai piedi dei Lagos de Covadonga e la ringrazio per questo. Sicuramente da qui bisogna solo migliorare, questa Vuelta è un punto di partenza, sono molto contenta".

Annemiek van Vleuten: “Sapevo di non avere le gambe migliori ma non mi sono mai arresa”

Mi sento super felice e super stanca. È incredibile. Ho combattuto fino alla fine, sapendo che non avevo le gambe migliori già all'inizio. Forse stavo pagando lo sforzo di ieri… Ma non mi sono mai arresa. Ho continuato a spingere, sapendo che anche le mie avversarie si stavano stancando. Anche oggi c'è stato un fantastico lavoro di squadra. Questa Vuelta è una vittoria per tutto il Team Movistar”.

Demi Vollering: “Ci siamo rimesse in piedi e abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci”

Tutta la squadra ha lottato duramente per la vittoria perché avevamo qualcosa di cui riscattarci dopo la tappa di ieri. Sono davvero felice di aver potuto vincere qui oggi. La doppia vittoria di tappa è un gran risultato. Sono andata vicino a conquistare anche la classifica, e certo sono delusa per aver mancato di così poco quest'obiettivo: se le cose ieri fossero andate diversamente avremmo potuto vincere pure la generale. È un peccato non essere riuscita a lottare con le migliori ieri, ma oggi ci siamo rimesse in piedi e abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci. Sono immensamente orgogliosa della nostra prestazione".

Marianne Vos: “Penso sia stata una grande Vuelta per noi”

"Sono molto felice della mia Vuelta, è stato fantastico iniziare con una vittoria nella cronosquadre e avevamo una buona motivazione per continuare con queste vibrazioni. Poi, ovviamente, aver vinto personalmente due tappe, la maglia verde e quella bianca suona davvero bene. Anche Riejanne Markus ha fatto un ottimo lavoro in classifica generale, sfiorando il podio. Tutto sommato, penso che sia stata una grande Vuelta per noi. È uno dei grandi grandi giri, è cresciuto negli ultimi anni ed è diventato uno dei più grandi eventi della stagione. È stata una manifestazione all'altezza delle aspettative".

Silvia Persico: “Non una Vuelta memorabile per me, ma ci siamo comportate da grande squadra”

Non è stata propriamente una grande Vuelta per me, ma sono molto contenta del modo in cui abbiamo corso come squadra. Sapevo di non essere la capitana, a livello personale mi faccio bastare il quarto posto che ho ottenuto nella tappa di ieri; certo avrei preferito vincere una tappa, ma comunque sono contenta e spero di fare meglio nelle prossime gare. Non è la prima occasione in cui vinciamo la classifica a squadre: sappiamo che, quando corriamo tutte insieme con un obiettivo condiviso, siamo una grande squadra”.

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