Più di 1.300.000 metri di dislivello in un anno: l’incredibile record di Walter Tomasi
Abbiamo intervistato il cicloamatore trentino che, nel 2024, ha percorso più di 33.600 chilometri, accumulando un dislivello totale di 1.316.000 metri: come scalare 150 volte l’Everest partendo dal mare
La passione per il ciclismo non conosce limiti e può condurre su percorsi inimmaginabili. La storia di Walter Tomasi, ciclista amatore di 52 anni residente a Trento e tesserato con la società Alé Cipollini di Monferrato, ne è l’emblema. A pochi giorni dalla fine del 2024, i numeri da record registrati sul suo profilo Strava sono incredibili e lo consacrano come l’uomo che ha totalizzato più dislivello al mondo, almeno secondo le statistiche della challenge promossa da questa piattaforma. Il suo dislivello totale supera i 1.316.000 metri: in altre parole, è come se in un anno Walter avesse scalato 150 volte il Monte Everest partendo dal livello del mare.
Non è un caso che, quando lo abbiamo contattato per conoscerlo e chiedergli quando fosse disponibile per un’intervista, ci abbia risposto: “Sentiamoci quando volete, ma dopo le 10:30, che sto completando una scalata all’Alpe du Zwift”.
Una sfida nata quasi per gioco
I numeri realizzati da Walter Tomasi in questa stagione sono impressionanti, frutto di un’evoluzione progressiva del suo modo di andare in bici e di una sfida nata quasi per gioco con gli amici: “Pensi di riuscire a fare un milione di metri in un anno?”. Un obiettivo che Walter ha raggiunto già il 6 settembre e che è continuata. Dopo aver superato il milione, infatti, pur rallentando i ritmi, ha deciso di non fermarsi per vedere fino a dove potesse spingersi.
Come spesso accade in questi casi, tutto ha origine da lontano. “Da ragazzino, per un paio d’anni, ho praticato atletica, ma la mia vera passione era la bici. Continuavo a chiederla ai miei genitori, ma mio padre era preoccupato: qualche anno prima, suo fratello era stato ucciso mentre pedalava in strada. Poi, piano piano, anche grazie a mia madre, si è convinto e il 15 settembre del 1987 ho avuto la mia prima bicicletta da corsa”.
Da quel momento, Walter ha iniziato a pedalare incessantemente, partecipando a granfondo e gare a circuito, fino a scoprirsi un ottimo cronoman, con un titolo mondiale e diversi titoli nazionali amatoriali conquistati nel corso della sua carriera. “Poi, con l’età, bisogna iniziare a tirare un po’ i freni e ottimizzare i tempi. Le disponibilità si riducono, e ho iniziato a rallentare con le gare. Con un amico, abbiamo iniziato ad allenarci sulle salite intorno a Trento, aggiungendo ogni giorno un po’ di dislivello. In poco tempo mi sono accorto che riuscivo a fare quasi 4.000 metri di dislivello al giorno. Ed è in questo contesto che è nata la sfida del milione di metri”.
La sveglia alle 4 del mattino e la colazione sui rulli
Per realizzare la sua impresa, Walter Tomasi si è concentrato principalmente sui rulli, utilizzando la piattaforma Zwift come base per le sue pedalate. “Mi sono fatto prestare un rullo interattivo, così da poter registrare il dislivello e tenere traccia di quello che facevo”. Inizialmente, l’idea era di dedicarsi alle pedalate virtuali solo durante l’inverno, per poi spostarsi su strada, ma la praticità dei rulli lo ha convinto a cambiare strategia. Grazie a questa soluzione, Walter ha potuto allenarsi quotidianamente, indipendentemente dal meteo, ottimizzando la logistica ed eliminando la necessità di raggiungere salite lunghe in macchina o in bici. Walter ha così deciso di pedalare tutti i giorni, senza pause, nonostante malanni di stagione o festività. Nella prima parte della stagione si è imposto l’obiettivo di 4.000 metri di dislivello giornalieri, intensificando il ritmo in prossimità del traguardo del milione di metri.
Per mantenere questo ritmo impressionante, Walter Tomasi ha sviluppato una routine ferrea che gli permette di conciliare la passione per le salite con la vita personale e il lavoro come autista di mezzi pubblici. La sua giornata inizia spesso alle 4 del mattino, quando sale sui rulli per affrontare principalmente le pendenze virtuali dell’Alpe du Zwift, una salita che ricalca il profilo altimetrico dell’Alpe d’Huez e che Walter ripete dalle tre alle quattro volte al giorno. Come ci ha raccontato: “Per ottimizzare i tempi, mi capita spesso di fare colazione direttamente sui rulli. Inizialmente approfittavo delle fasi in discesa per alimentarmi, ma ora riesco a farlo anche nei tratti in salita”.
151 scalate al monte Bondone per omaggiare Moser
Walter Tomasi non è nuovo a imprese straordinarie come quella realizzata in questa stagione. Lo scorso anno, ad esempio, si è cimentato in una sfida altrettanto curiosa per onorare il record dell’ora del suo idolo, Francesco Moser: scalare il Monte Bondone per 151 volte in un anno, all’età di 51 anni. Un’impresa simbolica, legata alla numerologia. I numeri 51 e 151, infatti, richiamano gli impressionanti risultati ottenuti da Moser il 23 gennaio 1984, quando stabilì il record dell’ora nel velodromo di Città del Messico alla media oraria di 51,151 km/h. “Quando sono riuscito a completare l’ultimo Bondone, ho chiamato Moser e ci siamo bevuti una bottiglia insieme. È stato molto bello, era venuta anche la Rai”.