Chi fermerà questo Sagan?
Con una super rimonta lo slovacco vince anche la terza tappa dell'Eneco Tour e si avvicina in classifica a Rohan Dennis
Sulla carta la terza tappa dell'Eneco Tour doveva offrire un'altra scontatissima chance di vittoria per i velocisti come già era stato nella giornata inaugurale, anzi, forse anche si più visto che due giorni fa c'era comunque il rischio del vento che poi non si è presentato: alla fine sul traguardo di Ardooie è stata sì volata, ma i fuggitivi stavolta sono arrivati davvero vicini a sorprendere il gruppo e forse con una diversa gestione dell'ultimo chilometro sarebbe stato uno di loro a festeggiare sul podio la vittoria.
Alla fine invece sul gradino più alto del podio c'è salito Peter Sagan e, come quasi sempre accade con lui, ci troviamo a raccontare un successo tutt'altro che banale. La volata del campione del mondo slovacco è stata una fantastica rimonta in slalom tra gli altri sprinter e i fuggitivi che erano ancora davanti del gruppo: Sagan è riuscito a farsi strada passando con grande sicurezza in due varchi minuscoli e poi ha trovato ancora spazio per staccare abbastanza nettamente tutti i rivali. Per il corridore della Tinkoff questa è la vittoria numero 12 del 2016, ma soprattutto sono altri 10" di abbuono guadagnati in classifica generale: la cronometro a squadre di venerdì ci dirà se Sagan sarà veramente il favorito per la vittoria finale di questo Eneco Tour.
La fuga a più di sei minuti
Dopo due giornate in Olanda, l'Eneco Tour si è spostato oggi in Belgio per una tappa di 182.3 chilometri tra Blankenberge e Ardooie: il percorso interamente in pianura non stimolava grandi fantasie tattiche e così la fuga di giornata è partita molto presto. Ad uscire dal gruppo sono stati Yukiya Arashiro (Lampre), Martin Elmiger (IAM Cycling), Stijn Steels (Topsport Vlaanderen), Jesper Asselman (Roompot) e Mark McNally (Wanty) che sono arrivati ad avere anche sei minuti e mezzo di vantaggio: un po' troppo forse vista la presenza di un ottimo uomo come Elmiger che era anche il meglio posizionato in classifica generale a soli 23" da Rohan Dennis, ma la BMC e le squadre dei velocisti (Cofidis, Etixx e LottoNL in particolare) si sono subito date da fare per tenere la situazione sotto controllo.
A 70 chilometri dal traguardo il vantaggio dei cinque battistrada si era già dimezzato a tre minuti, gap che poi aveva continuato a scendere fino a 1'20" quando mancavano circa 30 chilometri all'arrivo. La svolta è arrivata intorno ai meno 25 in corrispondenza dall'ormai celebre Chilometro d'Oro: qui i fuggitivi, anziché darsi battaglia con scatti a controscatti per prendersi gli abbuoni, hanno tirato dritto lasciando tutti i 9" in palio ad Elmiger, ma grazie anche alla trenata dello svizzero della IAM Cycling l'andatura in testa è salita e il vantaggio è tornato sopra a 1'40" quando mancavano 18 chilometri all'arrivo.
Strenua resistenza vanificata all'ultimo
A questo punto tra fuggitivi e gruppo è iniziato un inseguimento davvero appassionante con le squadre dei velocisti che, complice un certa disorganizzazione, hanno recuperato solo pochi secondi ad ogni chilometro che passava: ai meno 11 Arashiro, Asselman, Elmiger, McNally e Steels aveva 1'01" di vantaggio, ai meno 8 il gap era di 55", poi 49" ai meno 6, 43" ai meno 5 e ancora 38" quando al traguardo mancavano solo più 4000 metri. A cambiare parzialmente le carte in tavola è stato un forcing congiunto di Sky e Giant che in un chilometro ha fatto recuperare al gruppo 10" invertendo così una tendenza che fino a quel punto sembrava favorire i fuggitivi.
Nonostante tutto l'altissima velocità del gruppo, i fuggitivi sono arrivati al triangolo rosso dell'ultimo chilometro con un margine di vantaggio di 15" che garantiva anche una piccola possibilità di studiarsi a patto di non esagerare. E invece, dopo un timido allungo di Arashiro proprio ai 1000 metri, gli attaccanti hanno iniziato troppo presto a guadarsi ed il gruppo è tornato sotto molto velocemente: alla fine il sorpasso è arrivato in piena volata, ma il britannico Mark McNally ed il forte elvetico Martin Elmiger (notevolissime le sue trenate in pianura) sono riusciti comunque a piazzarsi rispettivamente in quinta e settima posizione dell'ordine d'arrivo, un risultato che forse aumenta ancora di più i rimpianti.
Nizzolo il primo degli italiani
Per quanto riguarda la volata abbiamo già raccontato la favolosa rimonta di Peter Sagan, mentre secondo è arrivato un ottimo Danny Van Poppel che era partito molto bene e sembrava addirittura poter vincere finché non è sbucato fuori lo slovacco. In terza posizione il francese Nacer Bouhanni che negli ultimi metri non è riuscito ad avvicinare i primi come era successo lunedì, quarto posto invece per l'olandese Dylan Groenewegen che aveva conquistato con grande merito la prima volata. Il migliore degli italiani è stato di nuovo Giacomo Nizzolo che ha bissato la sesta posizione della prima tappa mentre alle sue spalle continuano a non brillare André Greipel e Marcel Kittel: i due tedeschi logicamente non vogliono rischiare in vista dei Mondiale, specie se la volata è un po' caotica, ma un risultato importante potrebbe convincere il selezionatore della Germania ad affidare il ruolo di capitano ad uno invece che all'altro.