Kaden Groves batte Wout van Aert a Villablino © Vuelta a España-SprintCycling
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Groves ne vince un'altra alla Vuelta (con tanti cari grazie a Van Aert!)

Seconda volata vincente per Kaden nella quattordicesima tappa, sesta in carriera in Spagna. Wout secondo, brivido Primoz Roglic per una foratura ma la classifica resta invariata

31.08.2024 17:35

Probabilmente Kaden Groves non avrebbe mai pensato, al momento di studiare le altimetrie della Vuelta a España 2024, di poter ambire a vincere una tappa come la numero 14. Una tappa con una salita di ventidue chilometri vicino all'arrivo non è certamente un acquario in cui possa nuotare comodo; d'altro canto la sua squadra non avrebbe mai pensato di voler tenere chiusa una frazione palesemente destinata a una fuga da lontano.

A risolvere ogni rovello ci ha pensato però la Visma-Lease a Bike, che per una serie di motivi la corsa l'ha tenuta effettivamente chiusa, e la fuga (che pure era di alta qualità) l'ha annullata senza pietà. La "serie di motivi" era riconducibile a un nome e un cognome separati da un van. Wout van Aert voleva infatti prendersi i punti Gpm per continuare a godersi l'inatteso ma sospirato primato nella classifica relativa; e giacché era lì, puntava chiaramente a mettere le mani su quella che sarebbe stata la sua terza vittoria di tappa.

Il problema per il belga è che la salita di Leitariegos era davvero troppo abbordabile, sull'asfalto ancor più che sulla carta, per permettere alla sua squadra di imporre un ritmo che facesse staccare tutte le altre ruote veloci del gruppo. Sicché alcune di queste hanno resistito, e una fra tutte - quella di Kaden Groves per l'appunto, gli è finita davanti di pochissimi centimetri sulla linea del traguardo.

Per il 25enne nato a Gympie quello di Villablino è il secondo successo in questa Vuelta, sesto in totale (son tre anni che Kaden in Spagna va regolarmente a segno), da condividere oggi più che mai col suo apripista Eddy Planckaert che l'ha lanciato divinamente; quanto a Van Aert, non è che non abbia rosicato per la sconfitta, ma saprà trovare in qualche modo riscatto, non foss'altro che per difendere la maglia verde e quella a pois, che orgogliosamente veste, oltre che per portarsi a casa un'altra vittorietta (del tutto alla sua portata).

Vuelta a España 2024, la cronaca della quattordicesima tappa

La tappa delle ville, la quattordicesima della Vuelta a España 2024, da Villafranco del Bierzo a Villablino, 200.5 km con quella sottospecie di autostrada verso il Gpm di Leitariegos, lunga e blanda blanda, con vetta a 15 km dalla fine… una salita che neanche in un universo parallelo lynchiano potrebbe fare selezione; d'altro canto 20 chilometri di scalata al 4% che gruppo lascerebbero a guidare la corsa? Chi si salverebbe? Insomma la classica condizione (di corsa incerta, poco leggibile, men che meno tenibile chiusa) in cui la fuga pasce alla grandissima.

Il problema di quando una tappa è così smaccatamente pro fuga è che tutti vogliono andare all'attacco. Indi per cui i tentativi si susseguono e si sprecano, e l'andatura volge verso cifre importanti. Oggi per esempio ci è voluta quasi un'ora a cinquanta di media perché un abbozzo di fuga prendesse forma, sulle ruote di Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers), Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck) e Marco Frigo (Free Palestine). Su di loro si è poi portato Isaac Del Toro (UAE Emirates), quindi al km 50 son rientrati anche Victor Campenaerts (Lotto Dstny) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan).

Ma non hanno preso margine, i sei, perché il gruppo era lì che li teneva a tiro, e solo strappando un secondo dopo l'altro a morsi e dentate gli attaccanti sono riusciti ad ampliare un minimo quel margine fino a portarlo a un massimo di 2'40", toccato a 130 km dalla fine. La Visma-Lease a Bike controllava dietro e ha contenuto il disavanzo, scollinando a 1'50" il Gpm di Puerto de Cerredo ai -98 (terza categoria, passato per primo Meurisse) e facendo capire a tutti che da lì in avanti non ci sarebbe stato agio per nessuno.

La Visma-Lease a Bike tiene chiusa la corsa per Van Aert

La Visma-Lease a Bike al lavoro per Wout van Aert © Visma-Lease a Bike
La Visma-Lease a Bike al lavoro per Wout van Aert © Visma-Lease a Bike

Wout van Aert, autentico mattatore di questa Vuelta, voleva infatti vincere la tappa. E allora dopo il puerto la Visma ha continuato a martellare, con Robert Gesink ed Edoardo Affini, e ha progressivamente riavvicinato i battistrada, i quali - piuttosto demotivati anzichené - hanno approcciato il Puerto de Leitariegos, ai -40 e dopo che Meurisse aveva vinto pure lo Sprint Intermedio di Cangas del Narcea ai -50, con appena un minuto di margine.

In salita subito Narváez, Frigo e Tejada hanno staccato gli altri tre, sfilati via senza lacrimare; dietro è passato a tirare Cian Uijtdebroeks, il quale l'ha fatto indefessamente per 15 chilometri, selezionando il gruppo anche se i migliori son rimasti tutti insieme (una sessantina in totale i componenti del plotone).

Poco dopo Narváez ha allungato piantando in asso Frigo (Tejada aveva già perso contatto a 10 dallo scollinamento), in ogni caso il destino della fuga - ovvero quello di essere annullata - si è compiuto ai -19.5 (tre dal Gpm), col gruppo - tirato ora da Steven Kruijswijk - che ha raggiunto l'ecuadoriano, predisponendosi ad assistere alla volata di Van Aert per i punti a pois (obiettivo ormai dichiarato dal RollingStone di Herentals).

Wout ha sprintato senza che alcuno gli contestasse la cosa, si è preso i suoi bravi dieci punti e si è voltato due volte, tre, valutando il piccolo margine che aveva preso sugli altri. Ha pensato tra sé e sé “che faccio, vado?”, poi ha riflettuto di poter vincere la tappa senza eccessive mattane e si è lasciato riprendere.

In discesa ai -14 Primoz Roglic (Red Bull-BORA-Hansgrohe) ha forato; il compagno Daniel Martínez gli ha dato la sua bici e lo sloveno è riuscito a riaccodarsi al gruppo nel giro di quattro chilometri. Ai -5, finita la discesa, è stata la Alpecin-Deceuninck a prendere in mano la situazione: Kaden Groves si era salvato e aveva legittime ambizioni di poter graffiare al traguardo.

La volata vincente di Kaden Groves (e Eddy Planckaert)

Ai -2 è passata davanti la DSM-Firmenich PostNL perché pure Pavel Bittner si era salvato; parimenti la Free Palestine presidiava le posizioni d'avanguardia data la presenza di Corbin Strong. Intorno all'ultimo chilometro la Alpecin si è rimessa in pari, con Eddy Planckaert che ha fatto un capolavoro, mettendosi Groves nel taschino e riportandolo davanti. Van Aert era alla ruota dell'australiano ma ha dovuto faticare per chiudere un piccolo buco in uscita dall'ultima curva, mentre Bittner - che pure era lì davanti - non è riuscito addirittura a tenere le ruote del trenino dato che il rettilineo finale tirava un po' all'insù.

Planckaert ha tirato fino ai 175 metri, quando Groves è uscito dalla sua ruota con Van Aert che fino all'ultimo metro gli ha conteso il successo. Il colpo di reni di Kaden è stato migliore e gli ha permesso di centrare la seconda affermazione in questa Vuelta; per Wout un secondo posto che si aggiunge agli altri 780. Strong ha chiuso terzo, quindi Mathias Vacek (Lidl-Trek), Pau Miquel (Kern Pharma) e Filippo Baroncini (UAE), sesto.

La classifica resta invariata con 1'21" tra la maglia rossa Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale) e Roglic; Enric Mas (Movistar) è terzo a 3'01", Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) quarto a 3'13", Mikel Landa (T-Rex Quick-Step) quinto a 3'20". Il primo italiano della generale è Lorenzo Fortunato (Astana), ventesimo a 13'09".

Domani si respirerà tutta un'altra aria nella quindicesima tappa della Vuelta a España 2024, la Infiesto-Cuitu Negru di 142.9 km. Due passaggi sull'Alto de la Colladiella inframezzati da un transito sull'Alto de Santo Emiliano caratterizzeranno i primi cento chilometri di tappa, ma tutto sarà demandato all'ascesa finale, 19 km nei quali si alternano tratti durissimi (in particolare nella seconda metà) a spianate su cui riprendere fiato. Gli ultimi tre chilometri sono costantemente in doppia cifra con punte fino al 24% di pendenza.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!