Jurgen Foré, da quest'anno guida la Soudal Quick-Step al posto di Patrick Lefevere © Soudal Quick-Step
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Jurgen Foré e l'incidente inosservato alla Milano-Sanremo: "Non posso stare in silenzio"

Il manager della Soudal Quick-Step scrive una lettera aperta sulla sicurezza dopo la caduta di Martin Svrček: "Per fortuna era cosciente, ma senza radioline..."

La Milano-Sanremo dello scorso sabato è passata alla storia come una delle gare più belle del secolo: gli ultimi 30 chilometri sono stati animati come non si vedeva da tanti anni da un'intensa sfida a tre fra Tadej Pogačar, Filippo Ganna e Mathieu van der Poel, che ha poi conquistato la sua seconda Classicissima nella volata decisiva sul rettilineo di via Roma.

Alle loro spalle, però, non è stata una gara memorabile per tutti: tanti possibili protagonisti sono rimasti tagliati fuori dalla lotta per la vittoria in seguito da una caduta all'ingresso della Cipressa, che li ha costretti a forzare il ritmo in discesa per riaccodarsi al gruppetto degli inseguitori.

Martin Svrček salvato dalla radiolina: “Per fortuna era cosciente”

Proprio sulla discesa della Cipressa è caduto Martin Svrček. Il classe 2003 della Soudal Quick-Step stava cercando di rientrare sul gruppo, come spiegato nel dettaglio da Jurgen Foré. Prendendo spunto da questa caduta, il manager della squadra belga ha pubblicato una lettera aperta sul tema della sicurezza, evidenziando come si sia imbattutto nell'ennesima situazione al limite che si sarebbe potuta concludere molto peggio.

“Martin non è molto conosciuto, quindi la sua caduta non ha fatto notizia, ma non dovrebbe essere così. Martin è caduto nella discesa della Cipressa mentre cercava di riunirsi al gruppo. In una curva tecnica ha perso il controllo, cadendo dal guardrail e volando per circa 3 metri. Era completamente solo, intorno a lui non c'erano auto che potessero vederlo.”

Onori anche per il giovane Martin Svrcek, tra i protagonisti di giornata © Soudal Quick-Step - GettySport
Martin Svrček, caduto alla Milano-Sanremo, è alla sua terza stagione con la squadra belga © Soudal Quick-Step

L'ammiraglia della Soudal Quick-Step, che era circa 500 metri più avanti dello slovacco, è accorsa poco dopo quando è stato lo stesso Svrček ad avvisare i suoi direttori sportivi tramite la radiolina. Ma come sarebbe andata se Svrček non fosse stato cosciente o se non ci fossero state le radioline?

“Per fortuna Martin era cosciente e ci ha avvisati della caduta tramite la radiolina. L'ammiraglia si è fermata a bordo strada e il nostro staff è tornato su a piedi. Quando lo abbiamo trovato abbiamo realizzato che sarebbe potuta andare molto peggio di così.”

“Dobbiamo fare di più per evitare questi incidenti in futuro”

Foré riconosce che è stato un incidente di gara come tanti altri, ma proprio per questo evidenzia come si dovrebbe fare di più per evitare spiacevoli conseguenze. In particolare, il manager della Soudal Quick-Step traccia sei punti da seguire che includono anche l'utilizzo delle radioline in tutte le competizioni, vista la loro importanza in questo e in tanti altri casi.

“Sì, è un incidente di gara, ma non possiamo ignorarlo e andare avanti. Accogliamo la tecnologia, come le radioline, che sono un elemento fondamentale con cui i corridori possono chiedere aiuto in caso di incidente."

La caduta comporterà un lungo stop per Martin Svrček, che dovrà stare lontano dalle gare per almeno tre mesi. Lo slovacco ha rimediato fratture a una clavicola, a una scapola e alle costole, ma come sottolinea Foré sarebbe potuta andare molto peggio.

"Stavolta si è trattato “solo” di qualche frattura, ma sappiamo che può andare anche peggio di così. Noi auguriamo il meglio a Martin nel suo processo di guarigione: ci prenderemo cura di lui”, ha concluso Foré.

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Amedeo Onnis
Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro e appassionato di triathlon, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.