Vuelta: Ciccone e Juaristi caduti dopo essere stati investiti da un capriolo inferocito
L'italiano e il basco sono rovinati a terra a 16 chilometri dalla fine dell'8a tappa a causa dell'irruzione sulla sede stradale di uno o più ungulati imbizzarriti, ma non hanno riportato ferite gravi e hanno terminato la corsa
L'ottava tappa della Vuelta a España 2024, che arrivava nella città Cazorla, ha visto una nuova vittoria di Primož Roglič: il capitano della Red Bull-Bora-Hansgrohe ha rimontato quasi un minuto sulla maglia rossa Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale)
La caduta di Ciccone e Juaristi
A circa 16 chilometri dalla fine però, mentre il gruppo dei migliori inseguiva la fuga di giornata apprestandosi ad affrontare la salita finale di Sierra de Cazorla, le telecamere hanno inquadrato due corridori a terra: si trattava di Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi) entrambi caduti dalla bicicletta e apparentemente senza nulla di grave, ma intenti a guardarsi le ammaccature riportate nell'incidente, del quale non era stata mostrata la dinamica.
ll bollettino medico e l'incidente con un capriolo
Cosa fosse avvenuto è poi stato chiarito dal comunicato medico rilasciato al termine della tappa dai sanitari al seguito della corsa: dopo aver menzionato la caduta che “Al chilometro 73, ha coinvolto quattro corridori, tra cui i numeri 74 (Juri Hollman dell'Alpecin-Deceuninck) e 167 (Lorenzo Rota dell'Intermarché-Wanty), che hanno diversi traumi, ma tuttavia, sono riusciti a riprendere la corsa dopo essere stati assistiti dal medico della gara” si dice anche che “Al chilometro 140, si è verificata un'altra caduta causata da un impatto con un capriolo. I corridori 42 e 211 sono stati colpiti e hanno riportato diverse contusioni, ma sono riusciti a continuare la gara”.
Sebbene il sostantivo deer possa indicare sia il cervo che il capriolo, i sostantivi nelle altre lingue (corzo e chevreuil) permettono di identificare l'animale con il capriolo, mentre i corridori indicati sono proprio Giulio Ciccone (Lidl-Trek), n.42 e Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi), n.211
Come detto dal comunicato, fortunatamente nessuno dei due ha dovuto abbandonare la corsa, né ha riportato ferite più gravi che alcune contusioni, che però non hanno impedito loro di proseguire la gara. Sono poi arrivati entrambi al traguardo con più di un quarto d'ora di ritardo dal vincitore, ma nessuno dei due aveva più ambizioni di classifica generale, visto che quello meglio posizionato, Giulio Ciccone, già ieri pagava più di 28' in classifica generale. Per quanto riguarda l'animale, alcune fonti parlano di “tre caprioli” che avrebbero fatto irruzione sulla sede stradale, anche se è possibile che poi la caduta sia stata causata da uno solo.
Le sfortune di Ciccone
Nonostante la caduta non sembri aver compromesso la corsa, questa disavventura si aggiunge alla lunga lista di sfortune che hanno minato la carriera di Giulio Ciccone, di cui riportiamo solo quelle degli ultimi 12 mesi, dalla caduta alla Tre Valli Varesine che lo costrinse a saltare il Lombardia 2023, alla cisti perineale che da febbraio che, operata, gli impose di posticipare l'esordio stagionale ad aprile e saltare il Giro d'Italia, all'influenza che lo colpì tra il Delfinato e l'ultimo Tour de France.