Cavendish ora non sa più perdere: seconda di fila in Turchia, Belletti sesto
Gli bastava davvero solo sbloccarsi per riprendere il filo con la vittoria? O gli "bastava solo" tornare alla Deceuninck-Quick Step per togliersi di dosso un intero lustro in cui era stato via dalla squadra fiamminga, e nel quale era parso irrimediabilmente invecchiato, praticamente finito? Il 21 maggio Mark Cavendish compirà 36 anni, e quando la gran parte degli osservatori gli indicava la via della pensione, lui ha saputo proporre il colpo a sorpresa di un ritorno da vincente. Non reinventandosi, come altri nelle sue condizioni in passato, ma tornando semplicemente a essere quello che era sempre stato: uno sprinter velocissimo.
Dopo il break event di ieri a Konya, oggi il velocista di Man si è ripetuto ad Alanya, al termine della più lunga delle otto tappe del Presidential Cycling Tour of Turkey, 212.6 km con partenza da Beysehir, qualche salita fino a metà tappa e 60 km conclusivi piatti. La fuga del giorno ci ha messo un bel po' prima di partire, e ha preso le mosse sulle rampe della salita più lunga di giornata (Gpm al km 102, a 111 dalla fine); quattro gli uomini all'attacco, ovvero gli italiani Nicola Venchiarutti (Androni-Sidermec) e Umberto Poli (Novo Nordisk), lo spagnolo Iker Ballarin (Euskaltel-Euskadi) e il messicano Ulises Castillo (Wildlife Generation). Poli ha faticato sul finire della salita ma poi è riuscito a rientrare in discesa, intanto Deceuninck. Israel Start-Up Nation e Alpecin-Fenix tenevano sotto controllo la situazione tirando il gruppo, destinato a raggiungere i fuggitivi a 16 km dalla fine.
La volata non è stata facile per Mark Cavendish, che si è trovato esposto abbastanza presto, al punto da decidere di partire ai 200 metri; ma il britannico si è mosso alla perfezione tra gli Israel che stavano lanciando André Greipel, e una volta presa la testa dello sprint non l'ha più mollata. Una vittoria non scenografica come quella di ieri, ma tecnicamente ancor più rilevante. Perché se è vero che la concorrenza non è di primissimo livello nella corsa turca, certi automatismi in Mark non li vedevamo da una vita.
Alle spalle di Cav si sono piazzati nell'ordine Jasper Philipsen (Alpecin), Stanislaw Aniolkowski (Bingoal Pauwels Sauces WB), Kristoffer Halvorsen (Uno-X), Greipel, Manuel Belletti (Eolo-Kometa), sesto e primo degli italiani, e ancora Arvid De Kleijn (Rally), Lionel Taminiaux (Alpecin), Eduard-Michael Grosu (Delko) e Giovanni Lonardi (Bardiani-CSF). Col bonus odierno Cavendish allunga per quanto possibile in classifica, primo con 8" su Philipsen, 10" su De Kleijn, 14" su Halvorsen, 16" su Greipel, Aniolkowski e Pierre Barbier (Delko), 17" su Artyom Zakharov (Astana-Premier Tech), Garikoitz Bravo (Euskaltel) e Sean De Bie (Bingoal).
E domani c'è ancora una chance ad attendere i velocisti presenti al Tour of Turkey, con la quarta tappa (Alanya-Kemer di 184.4 km) sostanzialmente pianeggiante, a eccezione di qualche strappetto qua e là, l'ultimo dei quali a 10 dalla fine, ma non sospettato di poter rompere il gruppo.