Bredewold vince la crono del Giro di Turingia, Edwards nuova leader
La campionessa europea in linea precede Chapman. Crolla l'ex maglia gialla Vanpachtenbeke
Una nuova leader al Giro di Turingia femminile dopo la lunga cronometro di Altenburg: Ruth Edwards vince a mani basse il duello con Margot Vanpachtenbeke e, nei fatti, si assicura il successo finale con un giorno d'anticipo sulla fine della corsa. Festeggia anche la campionessa europea in linea Mischa Bredewold: successo parziale e 2° posto in classifica per l'olandese della SD Worx.
Edwards stravince il testa a testa con Vanpachtenbeke
Il profilo della 5ª tappa del Thüringen Ladies Tour - una crono individuale di 31,5 km intorno all'abitato di Altenburg - è adattissimo alle specialiste delle prove contro il tempo: lunghi tratti di falsospiano per spingere il massimo rapporto, poche curve davvero insidiose, qualche escursione in discesa. La strada si fa più esigente soltanto negli ultimi chilometri: prima uno strappo ai -3 dal traguardo, poi la rampa conclusiva in lastricato. Ed è proprio qui che la tedesca Mieke Kröger - in gara con la maglia della sua Nazionale - compromette la possibilità di migliorare la sua classifica: un salto di catena la obbliga infatti a raggiungere il traguardo a piedi, facendole perdere la leadership provvisoria in favore della connazionale Franziska Brausse (Ceratizit), che migliora di pochi centesimi il suo tempo (44'28").
A dispetto di una prova così lunga, i distacchi sono davvero contenuti: la finlandese Annina Ahtosalo (Uno-X Mobility) si arrampica momentaneamente in vetta con 1" di margine sull'olandese Anneke Dijkstra (VolkerWessels), 10" sulle due atlete di casa e 11" sull'australiana Sarah Gigante (AG Insurance-Soudal). Il paesaggio cambia radicalmente con l'arrivo delle migliori: l'australiana Brodie Chapman (Lidl-Trek) scalza Ahtosalo con una performance da 43'15", lasciandosi temporaneamente alle spalle l'austriaca Christina Schweinberger (Alpecin-Fenix), distanziata di 11" secondi. Ancora più indietro la spagnola Mireia Benito (AG-Insurance, a 58") e l'olandese Amber Kraak, in corsa sotto le insegne della sua nazionale (a 1'01"). Non resta che attendere le primissime della classifica: la prestazione dell'olandese Mischa Bredewold (SD Worx) è solida e brillante fin dal primo intermedio, dove ferma le lancette sui 19'56". La tendenza si conferma anche all'arrivo: miglior tempo in 43'04", risultato pressoché al sicuro nonostante siano ancora sul percorso le due candidate alla maglia di leader, la statunitense Ruth Edwards (Human Powered Health) e la belga Margot Vanpachtenbeke (VolkerWessels). Per la verità, la sfida per la maglia gialla non ha storia: Edwards imposta la cronometro con un passo che le consente di contenere le perdite da Bredewold, mantenendo oltretutto un'ottima posizione in bicicletta. Al contrario, Vanpachtenbeke - che ha curiosamente disputato la crono senza vestire le insegne del primato: un presagio? - appare troppo rigida sulla bici e, soprattutto, sceglie un rapporto oltremodo agile che non le consente di impostare una pedalata efficace. Il responso dell'orologio è impietoso: 3'50" di margine in favore di Edwards, che chiuderà peraltro al 4° posto.
Tirando le somme, Bredewold vince la crono in 43'04", lasciandosi alle spalle Chapman (a 11"), Schweinberger (a 22"), Edwards (a 24") e Benito (a 1'09"). 8° posto per l'italiana Letizia Borghesi (EF Education-Cannondale), a 1'14" dalla leader.
Alla vigilia dell'ultimo giorno di scuola, l'ex campionessa statunitense in linea dovrà difendere un margine di 2'06" sull'olandese della SD Worx e 2'42" sull'austriaca di casa Alpecin. Tradotto in termini più semplici: solo un colpo di coda della malasorte può togliere a Edwards il regno (ciclistico, of course) sulla Turingia.
Domenica l'epilogo a Smalcalda
D'altra parte, la 6ª frazione (partenza e arrivo a Smalcalda dopo 105,4 km) è sostanzialmente la fotocopia delle precedenti, sebbene siano previsti tre GPM. Anche il circuito conclusivo da 27,2 km - con la scalata a Waldhausstrasse (2,2 km al 5,5%), posizionata ai -21 dalla linea bianca - non dovrebbe pregiudicare un epilogo a ranghi più o meno compatti.
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