Matteo Moschetti vince la quinta tappa dell'AlUla Tour 2025 ©AlUla Tour
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Moschetti ha vinto la volata più veloce di sempre? Velocità da record all'AlUla Tour

Matteo Moschetti trionfa all'AlUla Tour: ma il suo sprint è davvero il più veloce della storia? Qualche dato su una volata oltre gli 80 km/h

La volata di venerdì scorso al termine della quinta tappa dell'AlUla Tour 2025 è stata vinta da Matteo Moschetti con una rimonta netta su Alexander Kristoff. Il milanese della Q36.5 si è messo alle spalle anche Juan Sebastián Molano e Dylan Groenewegen. La corsa si è chiusa a una media di 48 km/h (dato PCS) o 47.5 km/h (dato Strava). A incidere sulla media è stato il percorso molto semplice (896 metri di dislivello totali su 169.6 km), ma soprattutto il vento, che pur non essendo esageratamente forte (26 km/h la velocità registrata dopo un'ora di corsa) ha reso la tappa animata fin dai primi metri, con due situazioni in cui si sono verificati ventagli (la seconda volta fatali al secondo e terzo in classifica generale alla partenza, Rainer Kepplinger e Alan Hatherly).

I dati della 5a tappa dell'AlUla Tour 2025 secondo il profilo Strava di Matteo Moschetti
I dati della 5a tappa dell'AlUla Tour 2025 secondo il profilo Strava di Matteo Moschetti

Come si vede dall'estratto dei dati del ciclocomputer del vincitore, sul tratto in lieve discesa successivo al km 20 si sono sfiorati i 90 km/h pur con una pendenza negativa massima del 4.5%.

Volata da record?

Nella mattina di oggi è stato poi pubblicato un video sui social in cui si ipotizza che l'ultimo chilometro sia stato corso alla media oraria più veloce di sempre: 87.8 km/h.

Il video del broadcaster australiano SBS Sport estrapola questo dato dal cronometraggio dell'ultimo chilometro, che sarebbe stato percorso nel tempo record di 41 secondi: la velocità media calcolata corrisponderebbe dunque a 87.7 km/h (non 87.8 come riportato). Se questo dato fosse corretto, la volata finale di Moschetti, lanciata appena passato il cartello dei 250 metri, potrebbe aver superato i 90 km/h. Il dato sarebbe notevole: il chilometro finale aveva sì una pendenza negativa, ma mai superiore al -2% (1.9% sempre secondo i dati Strava di Moschetti).

Un ulteriore fattore che potrebbe aver influito sulla volata è il forte vento, che pure c'era, ma di cui non abbiamo il dato preciso. L'ultima rilevazione riportata da PCS era ai -113 km dall’arrivo e, come detto sopra, indicava 26 km/h, con una direzione addirittura opposta al senso di marcia dei corridori nel rettilineo finale. Non possiamo escludere che il vento sia girato e si sia addirittura intensificato nelle 2 ore e 30 successive, ma la probabilità che soffiasse in senso opposto resta bassa.

Il dato di Moschetti è comunque mostruoso

Il dato che possiamo ritenere più oggettivo è quello registrato dal ciclocomputer di Moschetti (che naturalmente potrebbe non avere una precisione ottimale), ma ha riportato 83 km/h come velocità massima nel finale. Qualcosa nelle misurazioni del video non torna: quale dato potrebbe essere stato rilevato in modo errato? Il cronometro sembra corretto, la velocità delle riprese anche, quindi non resta che concludere che l'ultimo chilometro potrebbe essere stato misurato male, probabilmente a una distanza minore di quella segnalata rispetto al traguardo, cosa che spiegherebbe la discrepanza tra i dati.

La potenza massima espressa (1539 watt) è alta, ma non straordinaria, considerando che si trattava di una volata al termine di una tappa corsa a ritmi folli. Tuttavia, la velocità massima registrata resta una delle più elevate mai documentate in una volata. È difficile avere un confronto oggettivo con altre volate su strada, soprattutto per fattori come pendenza e vento, ma il dato resta impressionante.

Se da una parte la spettacolarità della volata di Moschetti ci ha lasciati a bocca aperta, dall'altra non possiamo che sottolineare una volta di più la pericolosità degli arrivi con pendenza negativa, specialmente quando è prevista una volata di gruppo. Negli ultimi anni, sprint su discese lievi sono stati talvolta concausa di gravi incidenti, (tutti ricordiamo quello occorso a Fabio Jakobsen a Katowice nel 2020).

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