Kaden Groves batte Wout van Aert a Ourém © Vuelta a España-Cxcling
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Groves stappa il solito spumante, Van Aert si consola con un po' di rosso

Kaden si conferma il velocista più amico della Vuelta a España, Wout chiude al secondo posto ma conquista il primato in classifica

18.08.2024 19:20

Kaden Groves e la Vuelta a España, una storia d'amore: il 25enne nato a Gympie da qualche parte in Australia (nel Queensland, se vogliamo grossolanamente circoscrivere) proprio nel GT iberico s'è scoperto velocista di alto livello, in grado cioè di imporsi nei grandi giri. Tanto gli è piaciuto farlo che dopo la prima volta nel 2022 si è ripetuto in tre occasioni l'anno scorso (quando ha conquistato anche la classifica a punti) e quest'anno non ha perso tempo per riannodare il filo interrotto appena all'ultima tappa dell'edizione 2023, lui che nel 2024 non aveva ancora alzato le braccia.

Sicché - superata la crono d'apertura - il corridore della Alpecin-Deceuninck ha subito colto la prima occasione, oggi, per allungare la striscia vincente e porre in maniera chiara un'ipoteca anche sulle prossime volate della Vuelta: la concorrenza in campo veloce non è solitamente esagerata nel terzo GT della stagione, e lui fa bene ad approfittare della cosa (tra l'altro l'anno scorso ha dimostrato di saper vincere anche al Giro, non è uno specialista di una sola corsa insomma). A dicembre compirà 26 anni e la sua galassia appare ancora in potenziale espansione.

Chi invece aggiunge un colore a una carriera in cui le soddisfazioni non sono mai mancate (seppur spesso sovrastate dalle delusioni) è Wout van Aert, che oggi veste il rosso del primo posto della classifica, lui che è stato già giallo al Tour (e ovviamente verde), e che sui campi del ciclocross ha più volte sposato le tonalità dell'iride. Il rosa di maggio l'ha saltato per infortunio la scorsa primavera, ci riproverà nei prossimi anni ma nel frattempo sta onorando al meglio questo suo esordio alla Vuelta.

Vuelta a España 2024, la cronaca della seconda tappa

Luis Ángel Maté e Ibon Ruiz in fuga nella seconda tappa della Vuelta © Euskaltel-Euskadi - SprintCycling
Luis Ángel Maté e Ibon Ruiz in fuga nella seconda tappa della Vuelta © Euskaltel-Euskadi - SprintCycling

La seconda tappa della Vuelta a España 2024 era la Cascais-Ourém di 194 km. Data la località di partenza, che in gloriosi tempi andati ospitò una celebre famiglia reale italiana in esilio, Ibon Ruiz (Kern Pharma) e Luis Ángel Maté (Euskaltel-Euskadi) hanno voluto onorare tale ricordo proponendo immediatamente la specialità della casa(ta): la fuga.

I due spagnoli son partiti al primo chilometro e subito hanno dovuto affrontare il primo Gpm della corsa, l'Alto do Lagoa Azul (quarta categoria al km 9), vinto da Maté su Ruiz mentre il gruppo (passato a 3'35") faceva subito capire di aver bisogno di un supplemento di tranquillità e lasciava andare senza problemi l'azione a due. Il vantaggio massimo è stato toccato in 4'55" ai -170, poi il lavoro di Visma-Lease a Bike e Alpecin-Deceuninck rimetteva i battistrada a un tiro di trenata, situandoli plafonicamente a 2'-2'30".

La drammatica assenza di note di cronaca del resto del pomeriggio è stata interrotta da una caduta di Andreas Kepplinger (Bahrain-Victorious) e Dylan van Baarle (Visma-Lease a Bike) ai -92, con tanto di annesso ritiro per l'olandese vincitore della Roubaix 2022, e nel passaggio ai -83 da Caldas da Rainha, località natale di João Almeida, che in effetti è stato accolto da gran pubblico.

Ai -54 Maté si è preso anche lo sprint intermedio di Alcobaça, mentre il gruppo - transitato a mezzo minuto - è stato regolato da Kaden Groves (Alpecin) su Wout van Aert (Visma), in pratica gli stessi che erano pronosticati per giocarsi il successo di tappa. In particolare, a WVA non sarebbe dispiaciuto il secondo di abbuono in chiave classifica generale, ma facendo quarto è rimasto col classico pugno di mosche in mano.

Dopo lo sprint, dato che ormai la fuga era sullo sfiatato andante, i due donchisciotte di giornata si sono rialzati e ai -52 il gruppo era di nuovo compatto. A ritmo blando, come tutto il dì peraltro, con il vento contrario che ha fiaccato ritmo e voglia (alla fine la media sarebbe stata di appena 37.198).

Abbiamo dovuto aspettare i -30 per rivedere un po' di movimento, con Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) scattato su un tratto in salita, seguito da Marc Soler (UAE Emirates) e poi anche da Kevin Geniets e Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Kobe Goossens (Intermarché-Wanty); ai -28 la Visma ha chiuso tutto.

Le immancabili cadute, poi la volata di Groves su Van Aert

Il secondo Gpm di giornata, l'Alto da Batalha, ha visto dapprima una caduta di Mathias Vacek (Lidl-Trek) e Eddie Dunbar (Jayco AlUla) ai -23.5, a causa pare di qualche intemperanza del calorosissimo pubblico locale; e poi, in cima ai -19, lo scatto di Stefan Küng, che oggi si è trovato a indossare la maglia a pois per caso (non c'erano Gpm nella crono d'apertura, e le maglie, tutte detenute da Brandon McNulty a parte quella bianca, sono state redistribuite in base all'ordine d'arrivo di ieri), ma evidentemente ci ha fatto la bocca e allora, giacché era lì, l'ha difesa: missione brillantemente portata a termine, con lo svizzero che al Gpm ha preceduto Roger Adrià (Red Bull-BORA-Hansgrohe), pareggiando i due punti di Maté e assicurandosi il primo posto grazie a un miglior piazzamento nella generale.

In un attimo si è andati alla volata conclusiva. La Soudal ha controllato fino ai tre chilometri, poi è passata avanti la Red Bull e ai -2 una caduta in curva ha visto coinvolti Jhonatan Narváez e Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), con quest'ultimo catapultatosi su un muretto, e Max Poole (DSM-Firmenich PostNL), che ha sbattuto sulla base del marciapiede. Tutti sono ripartiti.

Intanto la velocità aumentava, all'ultimo chilometro Edoardo Affini (Visma) si è incaricato di una trenata che ha tenuto il gruppo fila per 800 metri, fino al momento in cui, sull'ultima semicurva a sinistra a 200 metri dalla fine, Van Aert è uscito dalla ruota del mantovano proiettandosi verso il centro della strada e una sperabile vittoria. Il problema di Wout era Kaden Groves alle sue spalle, puntualmente venuto fuori negli ultimi 100 metri e bravo a superare il RollingStone di Herentals in vista della linea d'arrivo.

Non è la prima sconfitta di una carriera ricca in tal senso, ma stavolta meno amara di altre, dato che l'obiettivo dell'abbuono è stato comunque centrato, e i sei secondi del secondo posto bastano e avanzano a Van Aert per scavalcare in classifica Brandon McNulty e vestirsi di rosso.

Alle spalle di Groves e Van Aert si sono piazzati Corbin Strong (Free Palestine), Pau Miquel (Kern Pharma), Lennert van Eetvelt (Lotto Dstny) e Pavel Bittner (DSM). Decimo posto per Filippo Baroncini (UAE). In classifica Van Aert guida con 3" su McNulty, 5" su Vacek, 9" su Küng, 11" su Affini. Domani terza e ultima tappa portoghese della Vuelta a España 2024, da Lousã a Castelo Branco, 191.2 km con una parte centrale mossa ma un finale che si presterà nuovamente a un arrivo in volata, al netto delle ruote veloci che non avranno avuto quel minimo di tenuta sulle salitelle di giornata.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!