Carera a "Riunione Tecnica": «Quattro fenomeni del futuro: e due sono italiani»
Il noto procuratore, tra gli altri, anche di Tadej Pogačar è stato ospite dell'ultima puntata della nuova trasmissione di Cicloweb
Alex Carera, procuratore di grandi campioni, da Jasper Philipsen a Tadej Pogačar, è stato ospite della puntata n. 47 di Riunione Tecnica, il nuovo format di Cicloweb in onda il mercoledì, il giovedì e il venerdì a partire dalle 19. Qui ve ne proponiamo un estratto, ma per sentire l'intervista completa vi lasciamo il link alla diretta su ‘YouTube'.
Alex Carera: “Fu Philipsen a contattarci perché …”
“Al 90% un mio talent scout contatta i genitori o l'atleta stesso, oggi in un età molto più precoce rispetto agli anni 2010, perché all'epoca contattavi un atleta che aveva 22/23 anni, mentre oggi a 18. Questo perché arrivano prima al professionismo e prima ottengono grandi risultati. Poi ci sono casi eccezionali di atleti che non si trovano bene con il proprio agente e ti contattano, è successo nello scorso mese di gennaio con Jasper Philipsen".
“Nibali dalla Liquigas all'Astana fu un colpo eccezionale”
“Io penso che il passaggio di Vincenzo Nibali dalla Liquigas all'Astana fu un colpo eccezionale. Non solo perché lui andò là, ma perché ci andò con un gruppo di lavoro e di fiducia già consolidato, che gli permise di non soffrire i cambiamenti da una squadra italiana ad una kazaka, infatti vinse il Giro nel 2013 e il Tour nel 2014”.
Alex Carera: “Bessega e Rosato atleti dal grande avvenire”
“Ci sono tre atleti che secondo me avranno un futuro iridato o roseo: uno si chiama Albert Philipsen, un altro si chiama Leo Bisiaux, è francese e nel 2023 ha vinto il Giro della Lunigiana. Per quanto riguardo l'Italia abbiamo diversi profili interessanti, ma Andrea Bessega o Giacomo Rosato sono atleti dal grande avvenire. L'importante è che continuano ad impegnarsi ogni giorno come se fosse l'ultimo”.
Alex Carera: “Pogačar non farà mai Giro, Tour e Vuelta”
“15 anni fa ti avrei detto di sì e sarebbero stati invidiosi che ha avuto così tanto successo. È la prima volta che mi succede in tanti anni di carriera che gli altri atleti hanno rispetto verso di lui e non sono gelosi. Ho giocato qualche volta a Padel contro di lui ed è l'unico sport in cui lo si può battere. Mi ha battuto anche a kart. Non ho mai trovato un campione, da Nibali a Cunego, di Tadej, che non vuole perdere nemmeno quando gioca a carte. Che lui sia sorridente anche quando perde lo posso dire con certezza. Lui ha un amore viscerale per la bicicletta, che è una cosa incredibile, il suo pensiero nel martedì successivo a Roma era quello di andare a farsi un giro e fare colazione con la sua ragazza in bicicletta. Preferisce perdere il Tour de France contro i migliori che vincerlo contro nessuno. Giro, Tour e Vuelta non lo farà mai, è una cosa impensabile, ma prima o poi farà sicuramente la Roubaix".