Van der Poel rinnova con la Alpecin, ma Philipsen cosa farà?
Mentre il campione del mondo prolunga il suo contratto fino al 2028, il fresco vincitore della Sanremo si guarda intorno sul mercato. Una scelta che passa per tutta la primavera
“Ho detto ad Alex che i miei prossimi quattro o cinque anni saranno i miei anni migliori, e spero di trovare una squadra dove poter dare il meglio di me, che potrebbe anche essere la mia attuale squadra. Tutte le opzioni sono aperte, valuterò la situazione nel complesso e poi prenderò una decisione.” Con queste parole a Het Laatste Nieuws della scorsa settimana, Jasper Philipsen aveva aperto più di qualche dubbio sul suo futuro, visto il contratto in scadenza 2024 con la Alpecin Deceuninck. Nel frattempo qualcosa è cambiato, perché De Vlam van Ham nel frattempo è diventato anche un vincitore di Monumento, oltre a essere la maglia verde dell’ultimo Tour de France, il secondo classificato dell’ultima Paris-Roubaix e probabilmente il miglior velocista del mondo.
A differenza del compagno di squadra, è notizia di oggi che Mathieu van der Poel ha deciso di legarsi ancora per quattro stagioni alla squadra che lo ha fatto diventare grande (e soprattutto viceversa), estendendo il suo contratto fino al 2028, oltre a firmare un nuovo accordo decennale come uomo immagine di Canyon.
Tra i due c'è ottimo rapporto in corsa e fuori, ma Philipsen ha già fatto capire che prenderà la sua decisione sul futuro seguendo le sue ambizioni personali. Ma lasciare la squadra dei fratelli Roodhooft e uscire dall'ombra di MVDP sarebbe la decisione migliore per la sua carriera?
L'evoluzione di Philipsen
La vittoria della Milano-Sanremo di sabato è stata solo un’ulteriore dimostrazione dello status ormai consolidato tra le grandi superstar di questo ciclismo, e ormai non è quasi più necessario ribadire che si tratti di molto più che un grande velocista. Già nelle categorie giovanili e con la Hagens Berman Axeon nel 2018 aveva mostrato lampi di talento anche come corridore versatile e tagliato per le classiche, ma nei suoi anni alla UAE Emirates si era specializzato sempre più come sprinter resistente.
Da qui la scelta di passare in quella che allora si chiamava Alpecin-Fenix nel 2021, una squadra che stava completando la sua transizione da squadra principalmente di ciclocross a realtà emergente su strada, trainata verso il World Tour dalle prodezze di Van der Poel. Philipsen è diventato prima un velocista sempre più prolifico e costante durante l’anno, e poi anche un vincitore di tappe del Tour de France, anche sui Campi Elisi, prima di passare definitivamente in una nuova dimensione lo scorso anno, quando è diventato indiscutibilmente uno dei migliori corridori del mondo.
Dopo la sua prima vittoria stagionale in volata alla Tirreno-Adriatico, Philipsen aveva espresso nell’intervista post-gara come questa transizione sia ancora in atto: “In inverno ho lavorato sullo sprint quanto sulle classiche, ma fare le volate è il mio talento e quello che mi riesce meglio, mentre per le classiche devo lavorare duramente per fare bene.” Il progetto Poggio era sicuramente già nei piani fin dall'inverno, ma per poterlo realizzare c'era bisogno che si verificassero una serie di condizioni, per la maggior parte delle quali entrava in scena l'ingombrante presenza in total white di Mathieu van der Poel.
L'assist di Van der Poel a Sanremo
La Alpecin è sempre una squadra molto competente e in parte sottovalutata per questo tipo di corse, e raramente si fa trovare impreparata ai grandi appuntamenti. Riavvolgendo il nastro della Classicissima, sia Axel Laurance che Søren Kragh Andersen hanno svolto un ruolo molto importante per riposizionare i due capitani, dopo la fase di stallo dopo la Cipressa, mentre quello che ha fatto il campione del mondo in favore del compagno tra la discesa del Poggio e il traguardo di Via Roma rimarrà tra gli highlights della stagione, e potrebbe esserlo ancora di più pensando ai possibili scenari per il resto della primavera.
Se non ci fosse stato il confronto tra i due in fondo alla discesa, quando Philipsen ha detto di avere ancora ottime gambe, Van der Poel avrebbe con ogni probabilità cercato di proseguire insieme a Tadej Pogačar dopo aver chiuso il suo attacco sulla cima del Poggio, e se successivamente non si fosse messo a piena disposizione del compagno probabilmente avrebbe vinto Matej Mohorič con il suo attacco ai -2. Nulla di tutto questo è accaduto, Philipsen ha fatto una volata non perfetta ma sufficiente per vincere la sua prima monumento in carriera, su assist del campione in carica, senza il quale si sarebbe trovato nella scomoda posizione di quello che nessuno vuole portarsi in volata alla Sanremo, quasi impossibile da sbrogliare senza un compagno di squadra.
MVDP aveva tutto l'interesse a mettere da parte per una volta il sacro fuoco competitivo di chi può vincere tutte le corse di un giorno a cui prende parte, per una serie di ragioni. Per questioni di mera probabilità, la strategia concordata in casa Alpecin di puntare tutto sull'uomo più veloce qualora fosse stato nel gruppo dei migliori dopo il Poggio era più che condivisibile, anche perché Van der Poel avrebbe potuto trovarsi invischiato in una situazione scomoda, con Stuyven a lavorare per Pedersen per la volata e tutti gli occhi addosso da vincitore uscente. Ultimo ma non ultimo, un Philipsen ben disposto nei suoi confronti, dopo aver già centrato uno dei grandi traguardi della sua stagione, potrebbe essere per Mathieu il più grande degli alleati per quello che sarà il principale obiettivo del suo 2024: la doppietta Fiandre-Roubaix.
Dopo il secondo posto dello scorso anno, Philipsen avrà sicuramente la legittima ambizione di fare la sua corsa a Roubaix, non solo come arma tattica da usare in situazioni particolari, ma avrà sicuramente un motivo in più per mettersi a disposizione con una Monumento già in tasca. I due potrebbero fare già le prove alla Gent-Wevelgem, quando saranno entrambi presenti e con il favore del pronostico, vista la più che probabile assenza di Wout van Aert.
Cosa c'è fuori
L'assist della Sanremo non è stato il primo di Van der Poel nei confronti di Philipsen, che specialmente all'ultimo Tour de France aveva trovato in Mathieu l'ultimo uomo ideale per le sue quattro vittorie di tappa. In generale la Alpecin è sempre una delle squadre che offre il supporto migliore ai propri velocisti, sia come qualità dei componenti del treno che come know-how acquisito negli anni. Da un punto di vista prettamente sportivo, ci sono pochi contesti più favorevoli in giro per il World Tour per un corridore delle sue caratteristiche, ma nella decisione di un atleta che ha aumentato a dismisura il suo valore negli ultimi anni e che va in scadenza di contratto subentrano anche altri fattori. Di questo si occuperà il suo procuratore Alex Carera, come ha fatto capire lo stesso Philipsen nella dichiarazione riportata in apertura.
Secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, le squadre maggiormente interessate sarebbero UAE Emirates, Bora Hansgrohe e Tudor Pro Cycling. Un ritorno in UAE sarebbe difficile da inquadrare vista la direzione che sta prendendo la squadra degli emirati, mentre la nuova Bora targata Red Bull potrebbe essere un'altra mossa molto significativa per una potenza emergente dopo l'ingaggio di Primož Roglič. La squadra di Ralph Denk non ha più avuto un ruolo molto rilevante nelle classiche dopo i migliori anni di Peter Sagan, ma Danny van Poppel come ultimo uomo per le volate sarebbe un incentivo non da poco. Diverso il discorso per la Tudor, che sta cercando un percorso di crescita graduale simile a quello avuto dalla Alpecin negli anni, e con l'aggiunta di un corridore di questo calibro, per cui pare abbia già pronta una prima offerta, farebbe decisamente un passo in avanti.
Le opzioni sono sul tavolo, Philipsen e i suoi rappresentanti si stanno guardando intorno, con un una Monumento in più come argomento non da poco. Il ciclomercato (termine forse improprio) non è certamente l'argomento più interessante nel pieno della stagione delle classiche, e tantomeno lo è cercare di indovinare quale può essere la prossima destinazione di questo o quel corridore, ma sicuramente molto di quello che vedremo in futuro passerà anche da quello che abbiamo visto nei momenti decisivi della Sanremo, e da quello che succederà nel resto della primavera.