Caleb in Toulouse to win
Ewan si prende la rivincita su Groenewegen e vince di un soffio l'undicesima tappa del Tour de France; terzo Viviani, Bonifazio colpito da un cellulare. Domani arrivano i Pirenei
Le volate di questo Tour de France 2019 non hanno un padrone assoluto e dopo dieci tappe in linea disputate ci ritroviamo con ben dieci corridori diversi capaci di salire sul gradino più alto del podio: una rarità che non succedeva da ben 23 anni, dalla Grande Boucle del 1996 quando ci furono addirittura 15 vincitori diversi nei primi 15 giorni di corsa. Oggi sul traguardo di Tolosa ad esultare è stato il 25enne australiano Caleb Ewan, già protagonista con due vittorie di tappa allo scorso Giro d'Italia nel mese di maggio e capace di andare a segno per la prima volta anche al Tour: il velocista della Lotto Soudal entra così nella cerchia (ormai sempre meno ristretta) di corridori capaci di ottenere successi in tutti i Grandi Giri nel corso della sua carriera.
Fuga a 4 con i locali Calmejane e Perez
Lasciato alle spalle il primo giorno di riposo di questo Tour de France, la corsa ha ripreso il proprio avvicinamento ai Pirenei con una tappa di 167 chilometri da Albi a Tolosa senza grossi ostacoli per quanto riguardava il profilo altimetrico: favorite quindi le ruote veloci del gruppo, e fin dall'inizio lo svolgimento della tappa è stato quello tipico dei finali a ranghi compatti. Neanche il tempo di dare il via ufficiale che subito quattro corridori sono andati all'attacco senza incontrare resistenza dal parte del resto del plotone. L'iniziatore di questa fuga è stato il francese Lilian Calmejane che è originario proprio di Albi, città di partenza di oggi: il 26enne della Total Direct Energie voleva mettersi in luce sulle strade di casa nonostante non stia attraversando un periodo di grande brillantezza.
Ma Calmejane non era l'unico "enfant du pays" presente nel quartetto in fuga in questa undicesima tappa: nel drappello al comando c'era infatti anche Anthony Perez della Cofidis che invece è nato a Tolosa dove era posto l'arrivo di oggi. A completare il quartetto dei battistrada c'erano poi un altro uomo della Cofidis, l'infaticabile Stéphane Rossetto alla sua quarta fuga in questo Tour de France, ed il belga Aimé De Gendt (Wanty-Gobert), senza legami di parentela con il connazionale che ha vinto qualche giorno fa a Saint-Étienne. Ai quattro fuggitivi sono bastati poco più di tre chilometri per prendere due minuti di vantaggio ma, come accaduto anche lunedì, il gruppo si è organizzato fin da subito con Deceuninck-QuickStep, Lotto Soudal e Jumbo-Visma a tenere in mano le redini della corsa.
Una caduta scuote la corsa ai meno 30
Anche oggi gli entusiasmi della fuga sono stati praticamente smorzati sul nascere: nella prima parte di gara Calmejane, De Gendt, Perez e Rossetto non sono mai riusciti ad avere più di 2'55" di vantaggio e solo un breve rilassamento del plotone a circa 90 chilometri ha permesso loro di toccare un vantaggio massimo di appena 3'20"; troppo poco per sperare di arrivare, soprattutto con le gambe del gruppo un po' più fresche dopo il giorno di riposo. Nella fase centrale, la situazione di corsa è rimasta invariata per parecchi chilometri senza alcun tipo di emozione: l'unico momento con un minimo di interesse è stato il traguardo volante di Gaillac (km 87) dove Perez ha anticipato De Gendt in una volata combattuta, mentre tra gli inseguitori Viviani è transitato in quinta posizione davanti a Peter Sagan e Sonny Colbrelli.
Purtroppo anche nelle tappe in apparenza più tranquille le insidie sono sempre dietro l'angolo: anzi, è proprio in giornate come questa che si rischiano delle cadute per delle banali distrazioni. L'esempio lo abbiamo avuto a circa 30 chilometri dall'arrivo quando da un normale contatto è scaturita una caduta che ha coinvolto molti corridori e ha addiruttura spezzato il gruppo per alcuni chilometri: a riportare le conseguenze peggiori è stato Niki Terpstra (Total Direct Energie) che ha dovuto abbandonare la corsa con una sospetta frattura ad una spalla, mentre Sebastian Langeveld (EF), Giacomo Nizzolo (Dimension Data) ed anche l'ex maglia gialla Giulio Ciccone (Trek) hanno raggiunto il traguardo doloranti e con 12 minuti di ritardo. Per fortuna il plotone si è ricomposto abbastanza velocemente, anche perché tra coloro che erano che erano rimasti nelle retrovie c'erano anche Nairo Quintana e Richie Porte.
De Gendt ultimo fuggitivo ad arrendersi
Un'altra caduta è avvenuta a 10 chilometri dall'arrivo con il belga Jasper De Buyst (Lotto Soudal) che è volato in un piccolo fossato a bordo strada dopo un contatto con il corridore della CCC: quest'ultimo ha allargato un po' il gomito sinistro, mentre da destra doveva difendersi da una minima sbandata di altri corridori, e quel movimento ha fatto finire De Buyst sull'erba che già stava pedalando sul ciglio per recuperare posizioni. Il corridore della Lotto non ha riportato conseguenze fisiche, ed è stato fortunato a non coinvolgere il compagno di squadra Caleb Ewan che gli era immediatamente a ruota: l'australiano è stato costretto a fermarsi ed a mettere piede a terra per evitare la bici di De Buyst, ma poi ha potuto ripartire molto velocemente senza mai perdere contatto con il plotone.
Sempre ai meno 10 dalla conclusione, quando attimo prima della caduta, il gruppo principale si era ormai riportato a soli 20" di distanza dai quattro battistrada e così Aimé De Gendt ha allungato tutto solo per cercare di resistere ancora qualche chilometro e guadagnarsi così il premio di supercombattivo di giornata. Il belga della Wanty-Gobert non ha certo fatto felici gli uomini della Cofidis, ma è riuscito nel proprio obiettivo, portando brevemente il proprio vantaggio addirittura sopra ai 40": De Gendt ha poi dovuto arrendersi a 4.5 chilometri dalla conclusione sull'ultimo lieve strappetto al 4%, non valido come gran premio della montagna.
Ewan supera Groenewegen al colpo di reni
Negli ultimi due chilometri, caratterizzati da qualche tortuosità e anche da un po' di vento, il Team Jumbo-Visma è riuscito ad organizzare un ottimo treno per Dylan Groenewegen che però ha dovuto fare i conti con la Deceuninck-QuickStep ha cercava di inserirsi nelle stesse posizioni di testa: il risultato è stato che i due treni si sono un po' danneggiati a vicenda, e negli ultimi 800 metri Groenewegen ha potuto contare solamente su un ottimo Teunissen davanti a sé. Inevitabilmente Groenewegen si è trovato al vento un po' troppo presto e ha dovuto lanciare una volata molto lunga che lo ha esposto alla rimonta degli avversari: l'unico però in grado di affiancarlo è stato Caleb Ewan che ha ingaggiato un bel testa a testa per poi superarlo di una manciata di centimetri proprio con il colpo di reni finale. Una volata bella e molto incerta come tante altre di questo Tour, una perfetta rivincita della settima tappa a Chalon-sur-Saône dove era stato Ewan ad arrendersi al neerlandese della Jumbo per un soffio.
Elia Viviani ha iniziato la volata dalla ruota di Caleb Ewan, ma si è fatto un po' sorprendere nelle prime pedalate dello sprint e poi si è trovato leggermente ostacolato da Niccolò Bonifazio: il veronese della Deceuninck-QuickStep non è riuscito ad esprimere tutta la sua potenza oggi e ha tagliato il traguardo in terza posizione ma a distanza abbastanza netta dai primi due. Peter Sagan ha qualcosa in meno rispetto ai migliori in queste volate pure, ma ha portato a casa un quarto posto che lo tiene nettamente al comando della classifica della maglia verde; a seguire il belga Jens Debusschere si è piazzato quinto ed il nostro Sonny Colbrelli sesto.
Tra i protagonisti dello sprint finale non si può non parlare di Niccolò Bonifazio, molto sfortunato sul traguardo di Tolosa. Il ligure della Total Direct Energie era riuscito con fatica a prendere la ruota di Elia Viviani e si era lanciato molto bene nella volata riuscendo ad anticipare il veronese lungo le transenne. Purtroppo Bonifazio si è visto sbarrare la strada da Caleb Ewan che dal centro strada si è spostato verso la sua sinistra obbligando il corridore della Total a tirare i freni per non andare al contatto: il risultato non era ancora compromesso del tutto, ma nel giro di un attimo il ragazzo ligure ha avuto un salto di catena e con il casco ha colpito il cellulare di uno spettatore che si era sporto per riprendere la scena. Da una possibile top5, Bonifazio si è così trovato dodicesimo (Pasqualon ha chiuso undicesimo) ma comunque con la consapevolezza che le gambe sono in crescita.
Domani prime salite pirenaiche
In classifica generale non è cambiato nulla di rilevante ed in maglia gialla troviamo sempre Julian Alaphilippe alla vigilia del primo assaggio di Pirenei. La dodicesima tappa di domani porterà i corridori da Tolosa a Bagnères de Bigorre per un totale di 209.5 chilometri: negli ultimi 70 chilometri ci saranno da affrontare le salite di prima categoria del Col de Peyresourde (13.2 km al 7%) e della Horquette d’Ancizan (9.9 km al 7.5%). Qualche corridori rimasto indietro nei giorni scorsi potrebbe provare ad attaccare per recuperare terreno, ma negli ultimi 30 chilometri ci saranno solo discesa e pianura, quindi l'epilogo più probabile sembra quello di una fuga da lontano che vada nuovamente a buon fine.