Il leggero divertissement della Champions League
Il ciclismo su pista sta vivendo la seconda edizione della nuova rassegna UCI. Gli italiani in gara (Rachele Barbieri, Silvia Zanardi, Miriam Vece, Michele Scartezzini e Matteo Donegà) si intravedono, brillano Matthew Richardson e Katie Archibald
Quattro gare di velocità, quattro gare di endurance, equamente divise tra prove maschili e femminili: Sprint individuale e Keirin da una parte, Scratch ed Eliminazione dall'altra. A contendersele, 36 donne e 36 uomini, 18 per specializzazione, in un tambureggiante programma della durata di 3 ore, da ripetersi in 5 tappe. La prima è andata in scena la scorsa settimana a Palma de Mallorca, la seconda ieri sera a Berlino; sabato 26 toccherà a Saint-Quentin-en-Yvelines, quindi il 2 e il 3 dicembre le ultime due tappe a Londra. Tutto questo è la Champions League della pista, di cui è in corso di svolgimento la seconda edizione.
Un divertissement sul cui senso ci riserviamo di tornare a fine rassegna, e di cui per il momento ci possiamo limitare a ricordare i vincitori volta per volta. Partiamo dalle donne. Nella Velocità ha vinto, sia sabato scorso che ieri, la francese Mathilde Gros, battendo le olandesi: una volta Hetty van de Wouw, l'altra Laurine van Riessen; in entrambi i casi l'unica azzurra in gara nelle prove veloci, Miriam Vece, è stata eliminata in batteria. Le batterie sono 6, da tre corridori ciascuna, e promuovono solo chi vince; anche nelle due semifinali si affrontano tre atleti per volta, e passano i vincitori.
Nel Keirin abbiamo avuto il successo della colombiana Martha Bayona sulla canadese Kelsey Mitchell a Maiorca, e ieri sera c'è stata l'esatta rivincita, con Kelsey davanti a Martha. Anche in questo caso Vece ha collezionato due eliminazioni in batteria (tre da sei atlete ciascuna, promosse alla finale le prime due di ogni serie).
I risultati di tutti i 18 partecipanti a ogni singola gara sono determinati dai tempi in qualifica per le posizioni successive a quelle fissate dalle finali, e producono una classifica a punti: chi vince ne conquista 20, il secondo 17, il terzo 15, il quarto 13 e poi a seguire dal quinto al 15esimo guadagnano 11, 10, 9 punti e così via fino a 1.
Per quanto riguarda la Velocità femminile, la classifica vede al comando la Bayona con 49 punti: 37 per i due Keirin (20 punti per quello vinto a Maiorca, 17 per il secondo posto di ieri), 12 per i due Sprint (2 presi col 14esimo posto alle Baleari, 10 per il sesto di ieri). Evitiamo di fare lo scorporo per ogni atleta, tanto il meccanismo l'avete capito. Mitchell è attualmente seconda con 48 punti, seguono Gros a 46, l'olandese Shanne Braspennincx a 45, Van Riessen a 40, l'ucraina Olena Starikova a 36. Grandi assenti dai quartieri alti le blasonate tedesche: Emma Hinze proprio non partecipa alla Champions League, Lea Sophie Friedrich è 13esima a 22 (ieri sera si è ritirata tra le lacrime dopo il Keirin, fiaccata da problemi di salute), Pauline Grabosch è 14esima a 18; Miriam Vece è attualmente 16esima a 12 punti.
Per quel che concerne invece l'Endurance femminile, la britannica Katie Archibald ha toppato clamorosamente l'Eliminazione di sabato scorso: prima a essere buttata fuori, ha raccolto 0 punti in quell'occasione; ma per il resto, sia nello Scratch di Maiorca, sia nelle due prove di ieri sera, ha vinto nettamente. La sua principale competitor è la statunitense Jennifer Valente, che alle Baleari ha fatto terza nello Scratch (preceduta anche dall'atleta di casa Tania Calvo) e seconda nell'Eliminazione (vinta dalla norvegese Anita Yvonne Stenberg), mentre ieri sera ha raccolto due secondi posti alle spalle di Archibald.
Il tutto produce una classifica in cui Jennifer guida con 66 contro i 60 di Katie; molto lontane tutte le altre, a partire dall'americana Lily Williams, terza a 43, seguita dalla canadese Sarah Van Dam a 40 e dalla Stenberg a 38. Due le italiane presenti, Rachele Barbieri, settima a 32, e Silvia Zanardi, 14esima a 20. La prima ha collezionato un 11esimo e un quarto posto nelle due Eliminazioni, e un quinto e un 13esimo nei due Scratch; la seconda un decimo e un nono (Eliminazioni) e un decimo e un 15esimo (Scratch).
Ma veniamo agli uomini. Le gare veloci stanno confermando alla grande l'australiano Matthew Richardson, in grado di battere per ben due volte il totem olandese Harrie Lavreysen allo Sprint (per inciso: le gare, anche le finali, sono prove secche); il pluricampione oranje si è rifatto nel Keirin, conquistato sia a Maiorca (davanti al tedesco Stefan Bötticher e allo stesso Richardson) che ieri a Berlino (battuti gli stessi ma in posizioni invertite, secondo l'australiano, terzo il padrone di casa).
La classifica dopo due tappe vede al comando Lavreysen con 74 punti, tallonato da Richardson che ne ha 72; ovviamente il terzo non può che essere Bötticher, a quota 58; più lontani i colombiano Santiago Ramírez e Kevin Quintero, quarto e quinto con 39 punti ciascuno. Assente l'Italia in queste gare.
Presenti invece in due, gli azzurri, nell'Endurance: Michele Scartezzini e Matteo Donegà. Quest'ultimo ha fatto ieri sera un ottimo Scratch, infilandosi nell'azione decisiva che - orchestrata dal britannico Oliver Wood e dallo svizzero Claudio Imhof - ha portato alla conquista del giro (20 tornate in tutto: una prova molto rapida) e ha proiettato i due, nell'ordine, in vetta alla classifica, con Donegà terzo davanti al tedesco Moritz Malcharek, che a propria volta ha conquistato un giro solo soletto subito dopo gli altri tre. Scartezzini si è piazzato decimo.
Nella stessa prova, a Maiorca, era stato invece Michele a chiudere al terzo posto, alle spalle dell'altro britannico Mark Stewart e dello spagnolo Sebastian Mora (14esimo Donegà).
Le Eliminazioni sono state terreno di conquista per il Canada: ieri ha vinto Dylan Bibic e il suo connazionale Mathias Guillemette ha chiuso terzo; tra i due, secondo posto per il britannico William Perrett, gli azzurri hanno chiuso sesto (Scartezzini) e 14esimo (Donegà); otto giorni fa era stato invece Guillemette a imporsi davanti allo statunitense Gavin Hoover e ai due britannici Stewart e Perrett; nono fu Scartezzini, 15esimo Donegà.
La classifica, come si può più o meno intuire dai piazzamenti che abbiamo qui riportato, è più variegata ed equilibrata rispetto alle altre tre: guida al momento Guillemette con 55 punti, seguito da Stewart (50), Imhof (48), Mora (44), Perrett (42), Malcharek (39) e Scartezzini, settimo a 38; Donegà è 13esimo a quota 20.