Cambia ancora tutto alla Paris-Nice: vince Skjelmose, McNulty torna in maglia gialla
Jorgenson è il primo attaccare, poi i due lo raggiungono e il danese vince in volata a La Colle-sur-Loup. Evenepoel e gli altri a 52", l'americano nuovo leader
La Paris-Nice entra nella sua fase più calda per quanto riguarda la classifica generale, nonostante il cambio di disegno per l'arrivo in salita di domani, che sarà spostato da Auron alla Madonne d'Utelle a causa delle nevicate dei giorni scorsi. Si comincia però oggi con una tappa di quasi 200 chilometri da Sisteron a La Colle-sur-Loup, con un finale molto insidioso, che ha regalato trenta chilometri di lotta tra gli uomini di classifica.
La vittoria è andata a Mattias Skjelmose, che ha sfruttato la sua posizione in classifica per avere un po' più libertà ed evadere dal gruppo per andare a riprendere Matteo Jorgenson, che aveva attaccato in precedenza. Con loro a giocarsi la vittoria anche Brandon McNulty, che è riuscito a seguire Skjelmose e ha approfittato della scarsa cooperazione nel gruppo inseguitore per tornare in maglia gialla, soffiandola a Luke Plapp. L'australiano è giunto al traguardo a oltre cinquanta secondi nel gruppo regolato da Remco Evenepoel, probabilmente il più scontento di tutti dopo l'arrivo.
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Ci vogliono diversi chilometri per formare la fuga di giornata, in cui aveva provato ad entrare anche Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike), ancora in quota per la classifica e potenzialmente pericoloso anche per giochi di squadra in favore di Jorgenson. Alla fine il gruppetto giusto si sgancia sul Col de Lèques, dove tiene banco la sfida per la classifica dei GPM tra Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), attuale detentore della maglia, e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan). Con loro ci sono anche Michael Storer (Tudor Pro Cycling), Bruno Armirail (Decathlon Ag2r La Mondiale), Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty) e Gijs Leemreize (Team dsm-firmenich PostNL).
In discesa si agganciano anche Cedric Beullens (Lotto Dstny) e Mads Pedersen (Lidl-Trek), a cui si aggiunge poco dopo anche lo sfidante per la maglia verde Laurence Pithie (Groupama-FDJ) insieme a Marco Haller (Bora Hansgrohe). Neanche a quel punto però i fuggitivi vengono lasciati andare, perché la Ineos-Grenadiers si mette in testa al gruppo e mantiene il distacco intorno al minuto. La fuga viene ripresa poco dopo la cima del Col de Gourdon, dove Burgaudeau precede Scaroni e sale a 44 punti contro i 34 dell'italiano.
Il gruppo si fraziona però in discesa, con Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) e Steff Cras (TotalEnergies) che rimangono indietro e sono costretti a mettere le rispettive squadre a tirare per chiudere il buco. Il ricongiungimento avviene, e i favoriti arrivano tutti insieme ai piedi della Côte de La Colle-sur-Loup (1.8 km al 10.1%), lo snodo cruciale della tappa, con Mattia Cattaneo a tirare il gruppo per la Soudal Quick-Step.
Roglič accende, Jorgenson ne approfitta
Dopo pochissimi metri tocca a Matteo Sobrero alzare l'andatura, per quello che è un vero e proprio leadout per l'attacco del suo capitano Primož Roglič. Lo sloveno riesce a staccare McNulty, l'unico che aveva provato a seguirlo, ma Evenepoel e Santiago Buitrago riescono a chiudere il buco, con tutti i migliori a ruota ad eccezione di João Almeida. L'unico momento di rallentamento favorisce l'attacco di Jorgenson, che coglie tutti gli altri in un momento di rilassamento e riesce ad andarsene da solo.
Lo statunitense della Visma riesce a guadagnare una decina di secondi, mentre alle sue spalle cade Buitrago, secondo in classifica, che scivola in una curva bagnata e si trova ad inseguire a quasi un minuto dopo aver cambiato bici. Il colombiano era stato tra i più attivi a collaborare nel gruppo maglia gialla insieme ad Evenepoel, e poco dopo Skjelmose e McNulty riescono ad andarsene sul secondo tratto di salita, riuscendo a ricongiungersi a Jorgenson. I tre arrivano con circa quindici secondi sull'ultima rampa, dove Jorgenson passa per primo allo sprint intermedio, mentre dietro continua a non esserci collaborazione, con Evenepoel e Roglič a dividersi gran parte del lavoro.
Lo sloveno ha anche il supporto del compagno Aleksandr Vlasov, mentre restano più passivi Wilco Kelderman e Jay Vine, che hanno Jorgenson e McNulty davanti, oltre a Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Gall con il compagno di squadra Aurélien Paret-Peintre, Harold Tejada (Astana Qazaqstan) e la maglia gialla Luke Plapp. La mancanza di un accordo in questo gruppo non fa altro che favorire i tre attaccanti, che arrivano ad avere quasi un minuto di vantaggio, con McNulty nuovamente in maglia gialla virtuale.
Una possibilità sempre più reale per l'americano della UAE Emirates, che si trova a condurre il terzetto dentro l'ultimo chilometro, che tende a salire fino al traguardo. Il primo a lanciare lo sprint ai -250 è Skjelmose, il più esplosivo dei tre, che fa subito il vuoto e mantiene un buon margine fino al traguardo. Il danese della Lidl-Trek rientra così pienamente in corsa per la classifica generale, che ora è nuovamente guidata da McNulty, che strappa anche il secondo posto di tappa a Jorgenson. Evenepoel vince la volata per il quarto posto a 52", riuscendo anche a staccare i compagni di gruppetto, ma non sembra per nulla soddisfatto per l'andamento della tappa.
McNulty ha ora 23" sul connazionale Jorgenson e 34" su Plapp, mentre Skjelmose risale quindici posizioni ed è quarto a 54". Evenepoel resta al quinto posto, ma ora ha 1'03" da recuperare sulla maglia gialla, con Bernal sesto a 1'14" e Roglič undicesimo a 1'44". Almeida riesce a limitare i danni ed è ancora settimo in classifica generale, mentre Buitrago dopo la caduta arriva ad oltre due minuti e mezzo ed esce dalla top ten. I distacchi sono sicuramente aumentati, ma domani e domenica è ancora tutto in gioco.