GP Indurain, tra gelo e neve trionfa Barguil
Warren conferma il proprio positivo inizio di stagione, battuti allo sprint ristretto Vlasov e Clarke. Quinto Andrea Vendrame. Corsa modificata a causa di abbondanti nevicate
Nessuno si sarebbe immaginato che a farla da padrone in questa semiclassica spagnola di inizio primavera fossero il grande freddo e la neve. In Navarra la corsa intitolata a Miguel Indurain è pesantemente snaturata a causa delle nevicate che hanno colpito la zona nelle ultime ore, facendo capolino anche in un tratto di corsa. Il percorso ha così avuto il proprio fulcro sull'Alto Ibarra, terribile strappo vicino al traguardo. UAE e Movistar molto attive per i rispettivi capitani Marc Hirschi e Gorka Izagirre, ma ad Estella esulta Barguil. Il francese della Arkéa Samsic, confermando l'ottimo stato di forma della squadra bretone, è protagonista di una gara nascosta ed attendista ma è bravo a rimontare al momento giusto conquistando la volata finale.
Si preannunciavano poche le novità nel percorso del GP Indurain 2022, con partenza ed arrivo fissati come da tradizione ad Estella, nella regione spagnola della Navarra. Un tracciato mai banale e con numerosi saliscendi e qualche strappo più significativo. L’ondata di freddo e maltempo che sta sferzando su tutta l’Europa si è fatta sentire però anche nei pressi della corsa. Persino una abbondante nevicata ha infatti interessato parti del tracciato, con gli organizzatori costretti a rimuovere le tre salite più impegnative di giornata: l’Alto de Guirguillano, l’Alto de Lezaun e l’Alto de Eraul. Il chilometraggio si è così ridotto dai 203,7 km previsti ai 191 km effettivi. Restano comunque nel disegno di corsa diversi tratti impegnativi disseminati qua e là, tra i quali spicca il micidiale strappo dell’Alto Ibarra (0,7 km all’11%), rampa di lancio in prossimità dell’arrivo.
Passiamo quindi alla cronaca di questa freddissima giornata spagnola. Le prime fasi di gara sono infatti caratterizzate da una gelida pioggia che non dà tregua ai corridori. La fuga di giornata ha origine solo dopo 40 chilometri, quando prendono il largo Stephen Bassett (Human Powered Health), Paul Lapeira (Ag2r Citroën), Alex Martin (Eolo-Kometa), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Rafael Reis (Glassdrive Q8 Anicolor) e Jon Barrenetxea (Caja Rural Seguros RGA), raggiunti poco dopo da Oscar Cabedo (Burgos-BH), Ivan Cobo (Equipo Kern Pharma) e Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi). Il drappello di nove attaccanti che quindi si forma è lasciato andare dal gruppo, nel quale il ritmo è scandito da UAE e Movistar, con il gap dei fuggitivi che raggiunge un massimo di 4’. La situazione in corsa riceve un primo cambiamento quando all’inseguimento degli uomini al comando si aggiunge la Bahrain-Victorious, con il ritardo del gruppo rapidamente portato sotto ad 1’30” a 55 km dall’arrivo.
Con il gruppo in rapido avvicinamento tra i fuggitivi è Stephen Bassett a provare ad andarsene da solo, rialzandosi e aspettando i compagni d’avventura una decina di chilometri più in là. Dopo qualche ora di tempo sereno, seppur gelido, una fitta nevicata interessa la corsa. La neve fortunatamente non dura molto, mentre a 20 km dalla conclusione tutti i fuggitivi sono riassorbiti. La corsa si accende definitivamente sul penultimo passaggio sull’Alto Ibarra con il forcing di Enric Mas (Movistar) che tuttavia sembra essere a disposizione del compagno di squadra Gorka Izagirre. Anche Davide Formolo (UAE) si affaccia nelle prime posizioni, allungando il già sfilacciato gruppo in discesa. In un tratto in falsopiano a 13 km dal traguardo Jefferson Cepeda (Caja Rural Seguros RGA) ed Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) lanciano un buon attacco e sono immediatamente raggiunti da Gorka Izagirre, Victor Lafay (Cofidis) e Pello Bilbao (Bahrain-Victorious). Dietro ci si accorge subito della pericolosità di questo quintetto ed è la TotalEnergies a lavorare a fondo per rintuzzare il gap proprio ai piedi dello strappo. Sull’ultima ascesa provano l’allungo Pierre Latour (TotalEnergies) e subito dopo Marc Hirschi (UAE), ma la manciata di metri accumulata non è abbastanza, e da dietro rientrano una decina di corridori.
Ci si gioca tutto dunque nello sprint ristretto, lanciato lunghissimo da Alexis Vuillermoz (TotalEnergies). L’esperto francese è però rimontato da Aleksandr Vlasov e Warren Barguil (Arkéa Samsic): il russo della Bora-Hansgrohe stacca le braccia dal manubrio per esultare, e si accorge solo tagliato il traguardo che dall’altra parte della carreggiata Barguil è davanti a tutti. Vittoria quindi al francese, per Vlasov seconda piazza. Completa il podio poi Simon Clarke (Israel-PremierTech), Alexis Vuillermoz è quarto, Andrea Vendrame (Ag2r Citroën) quinto. Sesta posizione per il combattivo Pierre Latour, settimo Ion Izagirre (Cofidis), solo ottavo Marc Hirschi. Completano la top10 Clément Champoussin (Ag2r Citroën) e l’altro fratello Gorka Izagirre (Movistar).