Kim Le Court vince la Liège-Bastogne-Liège ©ASO/Billy Ceusters
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Kim Le Court si prende Liegi e mette le Mauritius sulla mappa

Primo successo in una grande classica per la campionessa delle Mauritius, che batte Pieterse, Vollering e Kerbaol in volata ristretta

27.04.2025 18:47

Mary Patricia Kimberley (Le Court) Pienaar de Billot. Un nome da ricordare e incidere (anche non per esteso) per sempre nell'albo d'oro della Liegi-Bastogne-Liegi, dopo una vittoria che si può facilmente definire storica. L'ex biker, vincitrice sia della Cape Epic che della Swiss Epic, diventa la prima atleta delle Mauritius a vincere una classica, trionfando in una volata a quattro per mettersi dietro Puck Pieterse, Demi Vollering e Cèdrine Kerbaol.

Già dallo scorso anno, il suo primo nel World Tour, la ventinovenne della AG Insurance-Soudal aveva messo sulla mappa del grande ciclismo quest'isola dell'Oceano Indiano di poco più di un milione di abitanti, che nello sport può contare su un bronzo olimpico nel pugilato a Pechino 2008 e poco altro. Nel 2024 era già stata consistente per tutta la stagione con l'acuto del successo di tappa del Giro d'Italia, ma in questa primavera si è ulteriormente migliorata. I piazzamenti raccolti tra Trofeo Binda (nono posto), Sanremo e Ronde van Vlaanderen (quinto posto) non la lasciavano comunque soddisfatta, come aveva confermato anche ieri nell'intervista pre gara. Il podio era l'obiettivo da raggiungere, per cui aveva anche scelto di saltare la Paris-Roubaix per concentrarsi sulle classiche delle Ardenne, dove sentiva di poter arrivare la grande risultato, arrivato oggi dopo una corsa di grande gamba e tenacia.

Liegi-Bastogne-Liegi 2025, la cronaca della gara

Non partono da Bastogne Julie Vlyminck (DD Group Pro Cycling), Debora Silvestri (Laboral Kutxa-Fundación Euskad) e Chloe Dygert (Canyon//SRAM zondacrypto), che sarebbe potuta essere una variabile interessante. Dopo pochi chilometri anche il UAE Team ADQ perde un elemento importante, con Silvia Persico ritirata in seguito a una caduta. Coinvolta anche Liane Lippert (Movistar), senza conseguenze particolari.

A formare la prima fuga sono Constance Valentin (Winspace Orange Seal), Victoire Guilman (Cofidis) e Tiril Jørgensen (Team Coop-Repsol), raggiunte nei chilometri successivi da Laura Molenaar (VolkerWessels), Fariba Hashimi (CERATIZIT), Danielle De Francesco (Arkéa B&B Hotels), Sylvie Swinkels (Roland), Solbjørk Minke Anderson (Uno-X Mobility). Ai -110 si forma un gruppo di otto che riesce a prendere oltre tre minuti di vantaggio, ma già prima della Côte de Stockeu c'è selezione. Davanti rimangono Valentin, Jørgensen, Molenaar e Anderson, ma con un margine sempre più esiguo sul, e già dopo la Côte de la Haute-Levée le fuggitive vengono riprese.

Il gruppo rimane compatto anche sul Col du Rosier, poi ai -54 Maeva Squiban (UAE Team ADQ) riesce ad avvantaggiarsi in solitaria nel tratto pianeggiante che precede la Côte de Desnié. Valentina Cavallar (Arkéa B&B Hotels) si porta all'inseguimento della francese, che guadagna poco più di un minuto sul gruppo tirato dalle FDJ-SUEZ. All'imbocco della Côte de La Redoute il distacco è di poco meno di 30", con Mischa Bredewold davanti a riprendere il suo ruolo di luogotenente per la SD Worx-Protime. Sul tratto più duro della salita cede di colpo Elisa Longo Borghini, mentre davanti sono le compagne di Vollering e Pieterse ad avere il vantaggio numerico in un gruppo di testa già molto selezionato.

Dopo lo scollinamento è proprio la Fenix-Deceuninck a provare a sfruttare il sovrannumero per creare un gruppetto, con Pauliena Rooijakkers che si avvantaggia. Le si accodano Anna van der Breggen (Team SD Worx-Protime), Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatly) e Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM zondacrypto), mentre la FDJ preferisce rimanere a controllare e contenere il distacco intorno ai 20". Évita Muzic si spende sulla Côte des Forges dopo il lavoro precedente di Juliette Labous, mentre Elise Chabbey riprende la testa dopo l'allungo verso la cima di Pauline Ferrand-Prévot, subito stoppato. Anche le Movistar collaborano attivamente all'inseguimento, con Merielle Meijering e anche Lippert a disposizione di Marlen Reusser

Davanti la collaborazione resta viva fino alla Côte de la Roche-aux-Faucons, quando Van der Breggen e soprattutto Kerbaol rimangono ancora competitive al sopraggiungere delle favorite. Inizialmente è Chabbey a impostare il ritmo, ma su indicazione della sua capitana lascia fare a Yara Kastelijn, che lancia l'allungo di Puck Pieterse negli ultimi 600 metri dello strappo. Solo Vollering e Kopecky riescono a seguire, ma anche Kerbaol tiene botta fino allo scollinamento. La francese gioca d'anticipo e parte ai -13, sfruttando il marcamento tra le altre tre.

Cédrine Kerbaol ©EF Education-Oatly
Cédrine Kerbaol ©EF Education-Oatly

Il recupero per la storia di Kim Le Court

Anche Reusser riesce a tornare sotto e si mette anche davanti a tirare per qualche centinaio di metri. Con il secondo gruppetto sempre più vicino, Pieterse rompe gli indugi e prova a fare nuovamente selezione sull'ultimo tratto di salita disponibile. Vollering segue, mentre Kopecky vacilla e viene raggiunta da dietro. Kim Le Court riesce invece a tornare davanti in progressione, completando un terzetto che riesce a chiudere su Kerbaol ai -9. A 30" il secondo gruppo con le due SD Worx, Reusser, Kastelijn, Kasia Niewiadoma (Canyon//SRAM zondacrypto), Niamh Fisher-Black (Lidl-Trek) e Monica Trinca Colonel (Liv AlUla Jayco), che provano il recupero disperato nei chilometri pianeggianti che portano a Liegi.

La collaborazione davanti non è delle migliori, ma sufficiente per arrivare all'ultimo chilometro con un buon vantaggio a giocarsi la vittoria in uno sprint a quattro. Vollering prende la testa con Le Court a ruota, mentre Kerbaol rimane in ultima posizione ma senza più spazio e gambe per provare l'anticipo, accontentandosi della quarta posizione. La campionessa nazionale delle Mauritius ha lo spunto migliore di tutte e si tiene dietro Pieterse, che sale nuovamente sul podio ma si ferma al secondo posto. Per la ventinovenne della AG Insurance è la seconda vittoria World Tour dopo quella al Giro d'Italia di un anno fa.

Vollering completa il podio ma chiude la campagna delle Ardenne senza vittorie, così come Kopecky, che vince la volata per il quinto posto a 24". L'unica italiana tra le prime dieci è Trinca Colonel, ottava. Pieterse è l'unica a chiudere in top 3 sia all'Amstel che alla Flèche che a Liegi, chiudendo una primavera con undici top 10 in undici classiche disputate.

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