Giro d'Italia 2024: ecco tutti i cacciatori di tappe
La rassegna completa di tutti i corridori che cercheranno di mettersi in mostra senza ambizioni di classifica. Tra gli italiani spiccano Ganna, Zana e Trentin
A soli 3 giorni dal dal via della 107esima edizione del Giro d'Italia 2024, che prenderà il via sabato 4 maggio da Torino, è giunto il momento di presentare i principali cacciatori di tappe che animeranno le tappe interlocutorie e le fughe di questa edizione. Nel 2023, infatti, sono state ben 10 le azioni della prima ora giunte al traguardo, ed è quindi importante andare a conoscere subito i corridori che sperano di essere protagonisti con azioni a lunga gittata o colpi da finisseur.
Dopo aver presentato i principali uomini di classifica ed i velocisti più attesi, ecco di seguito la panoramica completa sui “battitori liberi” di questa edizione
Ecco tutti i cacciatori di tappe del Giro 2024
Filippo Ganna
Il fuoriclasse della Ineos Grenadiers torna al Giro dopo una primavera ridotta a causa del grande obiettivo olimpico della prossima estate. Il piemontese vuole tornare a quella vittoria di tappa che gli manca dal 2021, e non è detto che si limiterà alle due cronometro per provarci, anche se in squadra sono forti gli interessi di classifica generale. Alla scorsa Vuelta lo abbiamo scoperto anche velocista, ma visto il parterre di questa edizione, è difficile che decida di buttarsi nella mischia.
Christophe Laporte
Il campione europeo sostituisce lo sfortunato Wout Van Aert nella Visma-Lease a Bike e dovrà provare a non far rimpiangere l’assenza del belga. Il compito è più che mai complicato, ma Laporte ha dimostrato che nelle giornate migliori riesce a competere con chiunque nelle classiche. Avendo in squadra un velocista puro (Olav Kooij), si può pensare che saranno alcune giornate con finali incerti a vederlo protagonista, oppure un suo inserimento nelle grandi fughe della seconda settimana.
Biniam Girmay
L’eritreo della Intermarché-Wanty torna al Giro due anni dopo l’exploit che lo portò a duellare alla pari con Mathieu Van der Poel, battendolo anche in quel di Jesi. Da quel momento le cose sono un po’ cambiate, e le prestazioni di Bini si sono stabilizzate su un buon livello, pur senza ripetere gli squilli del 2022. Il suo avvicinamento al Giro è volutamente ricalcato su quello di due anni fa, e le occasioni per essere protagonista sono molteplici.
Julian Alaphilippe
Esordisce al Giro il 31enne Julian, che dopo 9 Tour de France vuole sperimentare la Corsa Rosa potendo godere di ampie libertà. Nonostante nella sua Soudal-Quick Step metà squadra sia addetta a curare gli sprint di Tim Merlier per l’ex campione del mondo si preannuncia una corsa tutta all’attacco alla ricerca di una vittoria di tappa. Classe ed esperienza di certo non gli mancano, ed anche la gamba sembra essere tornata pimpante negli ultimi mesi. Sicuramente vedremo spesso LouLou in testa alla corsa.
Michael Woods
Gli anni non sembrano passare per il canadese della FreePalestine, arrivato tardi al professionismo e uno dei migliori in circolazione quando si tratta di portare a termine le fughe nei tapponi di montagna. “Rusty” arriva a questo Giro con il chiaro intento di vincere una tappa per completare la trilogia di successi nei grandi giri, e nonostante una concorrenza piuttosto folta, l’obiettivo sembra alla sua portata.
Alexey Lutsenko
Arrivata la sorpresa la convocazione del kazako capitano dell’Astana, resta ora da capire con quali ambizioni Lutsenko affronterà i 21 giorni di corsa. Nelle sue corde c’è sia la possibilità di fare classifica che quella di attaccare ripetutamente cercando vittorie di tappa. Potendo contare sulla presenza di Lorenzo Fortunato con l’obiettivo top10 finale, forse si potrebbe ipotizzare per lui un Giro più libero, ma saranno le prime montagne a darci la risposta.
Filippo Zana
Lo scalatore veneto è in continua crescita, ed il successo di tappa ottenuto lo scorso anno in Val di Zoldo, battendo nomi importanti, ne è stata la consacrazione. Nella sua Jayco-AlUla saranno Eddie Dunbar e Luke Plapp ad avere compiti di classifica, e per Filippo si prospetta un altro Giro all’attacco, magari con l’obiettivo Maglia Azzurra.
Laurence Pithie
Il giovane neozelandese della Groupama-FDJ ad inizio stagione era sconosciuto ai più, ma dopo una primavera straordinaria per prestazioni, costanza e risultati il suo status all’interno del gruppo è già cambiato. La sua prima esperienza in un grande giro sarà innanzitutto una prova, ma ci si aspetta di vederlo protagonista nelle tappe che più assomiglieranno ad una classica, suo terreno preferito. Occhio anche all’ottimo spunto veloce, in caso di sprint ristretti potrebbe lasciare il segno.
Jasper Stuyven
Il belga della Lidl-Trek è invece nome molto più noto e d’esperienza, che ha voluto fortemente correre il Giro nonostante un infortunio rimediato alla clavicola. Prima che per sé, Jasper avrà un ruolo fondamentale nel fortissimo treno di Jonathan Milan, ma la gamba dimostrata un paio di mesi fa gli permette di giocarsi anche chances in prima persona, probabilmente in contesti di fughe numerose.
Nairo Quintana
Dieci anni dopo la sua vittoria, il colombiano torna al Giro d’Italia con la stessa formazione, quella Movistar che lo lanciò nel grande ciclismo, ma con diverse ambizioni. Come da lui stesso ammesso, infatti, dopo un anno di stop e con 33 anni sulla carta d’identità, la gamba non è più quella dei vecchi tempi, ma Nairo è altamente motivato a lasciare il segno, sperando di vincere una tappa di montagna che manderebbe in visibilio i suoi fan colombiani.
Matteo Trentin
È un ritorno dopo tanto tempo anche quello di Matteo, la cui ultima partecipazione al Giro risale al 2016. Con la sua nuova formazione, l’ambiziosa svizzera Tudor, Trentin spera di affrontare una corsa da protagonista, quando non avrà il ruolo di ultimo uomo per il compagno Alberto Dainese. Dopo 3 tappe vinte al Tour e 4 alla Vuelta la speranza è quella di aggiungerne una al grand tour di casa, magari ripetendo quanto fatto nel 2016 a Pinerolo, vincendo allo sprint sui compagni di una numerosa fuga.
Altri nomi da non sottovalutare
Trattandosi di una categoria poco delineata e suscettibile di variazioni, non è semplice elencare tutti i corridori che potrebbero godere delle giuste libertà per rendersi protagonisti in prima persona. Ad esempio, è questo il caso di Jhonatan Narváez e Magnus Sheffield, uomini da classiche di spessore in casa Ineos Grenadiers, ma che facilmente saranno impegnati a trainare il gruppo lontano dal traguardo, stessa sorte che potrebbe toccare a Jan Tratnik (Visma-Lease a Bike).
Chi invece avrà sicuramente ampi margini di movimento è il giovane Ewen Costiou, talento dell'Arkéa-B&B Hotels che si esprime al meglio in collina rispetto alle grandi salite, mentre il compagno di squadra Jenthe Biermans è uomo da classiche e cercherà piazzamenti negli sprint ristretti. Gli italiani Simone Velasco e Davide Ballerini sperano di portare un successo di tappa all'Astana, così come proverà a fare Stefano Oldani in casa Cofidis.
Curiosità poi per vedere se Florian Lipowitz (Bora-Hansgrohe) proverà a fare classifica o si butterà nelle fughe dopo un eccellente Romandia. Proprio in Svizzera si è messo in mostra Andrea Vendrame, che ha la condizione per ripetere il successo già ottenuto nel 2021, mentre il suo compagno in casa Decathlon-AG2R, Aurélien Paret-Peintre è nella migliore annata della propria carriera e sa coniugare una buona classifica ad una corsa offensiva
Infine, anche in casa EF Education-EasyPost c'è attenzione alle fughe con uomini come Esteban Chaves e Michael Valgren. Uomo da fughe si è già dimostrato Marco Frigo (FreePalestine), che meriterebbe un successo di tappa dopo l'ottimo Giro 2023. Esordisce invece Andrea Bagioli (Lidl-Trek), che fa parte di un gruppo di corridori da classiche collinari comprendente anche Mauri Vansevenant (Soudal-Quick Step), Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck) e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe).