Nel cross è Pauwels piglia tutto
Dopo il successo di Van Empel al femminile la squadra belga sorride ancora: Eli Iserbyt si aggiudica la prova maschile a Waterloo battendo Sweeck e Van der Haar. Ottimo quinto il talentuoso Thibau Nys
Scattata già tre settimane fa dal Belgio, la stagione crossistica inizia ad entrare nel vivo proprio con l'avvio della Coppa del Mondo sancito dalla tappa di Waterloo, prima di quattordici frazioni che da qui alla fine di gennaio (ultima prova in Francia a Besançon) delineeranno la classifica generale e il successore di Eli Iserbyt (molto probabilmente rimarrà il piccolo belga il detentore del titolo).
Riassumendo brevemente quanto accaduto nelle precedenti settimane, una sarà la costante, vale a dire il team Pauwels Sauzen Bingoal, la squadra guidata da Jurgen Mettepenningen che ha sotto contratto alcuni dei maggiori attori della scena internazionale: su tutti lo stesso Iserbyt e Michael Vanthourenhout, oltre a Van Empel e Betsema in campo femminile.
Già al vero e proprio esordio, il 18 settembre in quel di Kruibeke, la compagine belga ha chiarito le idee degli avversari piazzando la prima doppietta stagionale al primo tentativo. Vanthourenhout si è infatti aggiudicato un Polderscross molto fangoso dominando sin da metà gara e precedendo sul traguardo Iserbyt. In terza posizione si è piazzato Laurens Sweeck (Crelan, ex Pauwels) e in quarta l'ultimo dei big tra i crossisti puri, vale a dire il campione d'Europa Lars van der Haar (Baloise). Da segnalare ciò che in quest'occasione hanno combinato di buono sia i più giovani, come Niels Vandeputte (Alpecin, sesto), Toon Vandebosch (Alpecin, ottavo) e Ryan Kamp (Pauwels, nono), sia i meno giovani, su tutti un redivivo Tom Meeusen (Deschacht), il quale dopo una pessima partenza ha rimontato innumerevoli posizioni concludendo la prova con un ottimo quinto posto finale.
La settimana successiva a Beringen, tracciato esigente ma stavolta non bagnato, è andato in scena il capitolo secondo della saga Pauwels: Iserbyt ha palesato una superiorità schiacciante su uno dei suoi tracciati preferiti, mettendo all'angolo senza difficoltà alcuna Vanthourenhout e Van der Haar, rispettivamente secondo e terzo. Ai piedi del podio un altro giovane di ottime speranze, l'ex iridato U23 Pim Ronhaar (Baloise) che si è arreso solo nel finale ai due rivali più esperti dopo averci combattuto ad armi pari per due terzi di gara, dando ulteriore dimostrazione di una potenza fuori dal comune, paragonabile in piccolo a quella di uno come Wout van Aert. Più distanti gli altri, a cominciare dal terzetto Witse Meeussen (Pauwels, classe 2001)-Thibau Nys (Baloise, 2002)-Jente Michels (Alpecin, 2003), che con ogni probabilità negli anni a venire si imporrà ai vertici della disciplina insieme ad altri campioni in erba.
Infine, ultimo appuntamento prima della trasferta americana, il primo di ottobre si è corso a Meulebeke il consueto Berencross, che ha visto trionfare dopo una gara piuttosto equilibrata Vanthourenhout. Secondo Iserbyt, terzo Van der Haar, un ordine d'arrivo che vede nelle primissime posizioni sempre gli stessi nomi in attesa che rientrino in gioco Van der Poel, Van Aert, Pidcock e, si spera, Toon Aerts. Quarto Sweeck, autore di una prestazione molto convincente, ma penalizzato da una caduta che ha pregiudicato il risultato finale. Finalmente in top 5 una vecchia conoscenza, Corné van Kessel (Tormans), che ha anticipato i ben più freschi Kamp, Meeussen, Vandebosch e Michels.
Prima del via di Waterloo, alla luce di queste tre prove, era dunque ben chiaro che i favoriti secchi della corsa erano quattro (Iserbyt, Vanthourenhout, Van der Haar e Sweeck), due dei quali con una netta prevalenza sugli altri, anche perché compagni di squadra.
Pronti via e subito Iserbyt si porta in testa con a ruota Vandebosch, uno dei più forti al mondo nelle partenze. Dietro di loro LVDH, Daan Soete (Deschacht, altro crossista che si trova bene nei primi giri), Thibau Nys, Vanthourenhout e Niels Vandeputte. Decisamente più indietro invece Sweeck, scattato molto male al via. Il forcing di Eli tra continui saliscendi, curve veloci e tecniche e rilanci spezza le gambe alla resistenza già alla seconda tornata, dopo meno di dieci minuti. Dietro di lui l'inseguimento tituba ed è guidato prima da LVDH e poi da Sweeck, il quale nel corso del quarto giro stacca tutti gli altri e si porta ad appena 7" dal leader, minacciando di riaprire la corsa.
Il ritmo di Iserbyt è però martellante e dopo la sgasata Laurens ha bisogno di rifiatare e assestarsi su un'andatura un filo meno intensa. A causa di ciò il contrattacco del portacolori della Crelan viene respinto con forza e decisione dal padrone dell'ultima CDM e favorito per la riconquista della stessa in questa stagione. Nella seconda mezz'ora Iserbyt incrementa ulteriormente il proprio vantaggio, fino a concludere la prova con ben 32" su Sweeck, secondo. La lotta per la terza posizione si trascina fino al traguardo, dove Van der Haar paga 1'18" dal vincitore anticipando di poco Vanthourenhout (1'21"). Molto bravi anche i due giovani Baloise Thibau Nys, quinto a 1'27" (per lui questo risultato è una rivincita dopo la caduta dell'anno scorso in cui si ruppe la clavicola), e Pim Ronhaar, sesto a 1'33". Nell'ordine d'arrivo seguono Soete a 1'39", Vandeputte a 1'45", Timon Rüegg (Team Legendre) a 1'47" e David Menut (AS Bike Racing) a 1'56".
Domenica seconda tappa in quel di Fayetteville sul circuito che otto mesi fa ha ospitato la rassegna iridata. Le condizioni meteo faranno la differenza tra una corsa velocissima e piuttosto semplice o una fangosa e molto lenta. Sarà assente Van der Haar, il quale preferisce puntare sui successi parziali e sui campionati ed è quindi disposto a perdere punti importanti per la CDM per presentarsi al massimo della condizione agli Europei di Namur, dove tra l'altro difenderà il titolo conquistato nel 2021 sul Vamberg.