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Lettera aperta di Fabio Jakobsen: «Grato di essere vivo, lotterò per recuperare»

18.08.2020 13:59
Sono passate ora due settimane dalla mia caduta in Polonia. I dottori ed i paramedici all'arrivo di Katowice mi hanno salvato la vita, e per questo gli sono estremamente grato. Ho passato una settimana in terapia intensiva all'ospedale Santa Barbara di Sosnowiec. Lì mi hanno immediatamente operato per cinque ore e mi hanno dato la possibilità di vivere. Sono molto grato a tutto lo staff di questo ospedale.

È stato un periodo difficile e buio per me in terapia intensiva, ero spaventato di non riuscire a sopravvivere. Grazie in parte all'organizzazione del Tour de Pologne e alla mia squadra Deceuninck-QuickStep, la mia famiglia mi ha potuto essere vicina, e questo mi ha dato molta forza.

Mercoledì scorso sono stato trasferito al Leiden University Medical Center, dove sono stato ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria. Passo dopo passo posso iniziare a vivere con più indipendenza. Attualmente sono a casa, dove le ferite al volto e le altre lesioni possono continuare a guarire. Inoltre, dovrò riposare molto nei prossimi mesi a causa di una seria commozione cerebrale. Nelle prossime settimane mi sottoporrò a interventi multipli e trattamenti per sistemare le ferite facciali.

Con questa lettera voglio far sapere a tutti che sono molto grato di essere ancora vivo. Tutti i messaggi e le parole di supporto mi danno una forza tremenda. Passo dopo passo posso lentamente guardare al futuro e lotterò per recuperare.

In particolare voglio ringraziare il dottor Rafael che è stato il mio chirurgo in Polonia, il dottor Vanmol che era in Polonia come dottor del team, Patrick Lefévère che mi ha portato vicino la mia famiglia, e Agata Lang e famiglia che, per parte del Tour de Pologne, si sono presi cura della mia famiglia.
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