Tom Pidcock durante il Tour of Britain © INEOS Grenadiers
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Pidcock-INEOS, è rottura? "Qui non posso performare al meglio"

Il nativo di Leeds ammette di non trovarsi bene all'interno della sua squadra, sempre più lontana parente della grande corazzata delle passate stagioni

Era la fine di settembre di quattro anni fa quando la INEOS Grenadiers, dopo il suo primo Tour de France non da protagonista, annunciava l'ingaggio di quattro nuovi corridori in un colpo solo. Oltre al gradito ritorno di Richie Porte, reduce dalle esperienza in BMC e Trek-Segafredo, e agli innesti dei promettenti Dani Martínez e Laurens De Plus, la formazione di Dave Brailsford annunciò che dal marzo seguente si sarebbe assicurata anche le prestazioni di Tom Pidcock. Il britannico aveva gli occhi di tutti puntati addosso dopo la vittoria al Giro d'Italia Under 23 e la INEOS lo scelse come elemento chiave per iniziare un nuovo ciclo di vittorie nei Grandi Giri, dopo la fortunata generazione di Chris Froome e Geraint Thomas.

“Dovrei pensare solo ad andare più forte, ma qui non posso farlo”

A quattro anni di distanza, si può dire che l'obiettivo non sia stato raggiunto. A confermarlo non sono solo i risultati, ma anche la voce dello stesso Pidcock. Intervistato dal quotidiano belga HLN all'indomani della seconda tappa del Tour of Britain, in cui ha dovuto abbandonare l'idea di fare classifica dopo una giornata da dimenticare, il corridore di casa ha parlato di come sta e dei prossimi obiettivi. Dopo la conferma del titolo olimpico e il bronzo iridato nella MTB, Pidcock ha deciso di focalizzare la sua attenzione sulla strada almeno per tutta la prossima stagione.

“Sì, finirò la mia stagione correndo su strada e mi concentrerò solo su quella nel 2025. Al momento non sto bene come dovrei. La seconda tappa è stata terribile, ma nei giorni seguenti ho pedalato meglio. Per il finale di stagione nutro ancora qualche speranza di fare bene tra le classiche canadesi e il Mondiale in linea.“

Tom Pidcock è medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 © UCI MTB
Tom Pidcock vince la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 © UCI MTB

Incalzato dall'intervistatore, Pidcock si è sfogato sulla situazione in casa INEOS. “All'interno della squadra ci sono alcuni problemi che devo affrontare. Ad essere sincero ciò non mi aiuta affatto: dovrei pensare solo ad andare più forte, ma qui non posso farlo. In questo momento devo pensare ad altro e questo non è l'ideale se voglio vincere.”

Dopo lo sfogo, Pidcock non ha fornito indizi sul suo futuro. “Al momento ho un contratto con la INEOS Grenadiers fino al 2027. Non posso aggiungere altro”, ha concluso.

INEOS Grenadiers, su Pidcock c'è troppa mancanza di fiducia?

Dopo quasi quattro anni da professionista, Tom Pidcock ha raccolto tanto su strada, ma non quanto avrebbe potuto. Le ragioni sono da rintracciare nella sua devozione alla multidisciplina, che ne ha sempre condizionato il rendimento nel corso degli anni, permettendogli però di centrare ottimi risultati in altre discipline - due ori olimpici e uno iridato nella MTB, oltre a un titolo mondiale nel ciclocross. Dall'altra parte, invece, la formazione britannica non sembra essersi mai fidata ciecamente di Pidcock, affiancandogli sempre un corridore esperto che potesse “salvare la baracca” in caso di fallimento e, probabilmente, minando la sua sicurezza.

Ad ogni modo, il 2024 si conferma un anno da dimenticare per la INEOS Grenadiers. In questa stagione sono arrivate appena 14 vittorie - il dato peggiore della sua storia -, a cui si uniscono le scarse prestazioni al Tour de France e alla Vuelta a España, oltre alla stanchezza palesata da Filippo Ganna che fa nutrire qualche dubbio sulla gestione della INEOS Grenadiers dei propri corridori. Non una situazione ideale per la formazione più ricca del World Tour, che sembra essere giunta a un punto di non ritorno.

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Amedeo Onnis
Se sorrido mentre parli, probabilmente stai parlando di ciclismo. Tifoso sfegatato di tutti i corridori dal nome bizzarro e appassionato di triathlon, sono tra quelli che attendono la stagione di ciclocross più di quella su strada.