Adam Yates vince il Grand Prix Cycliste de Montréal 2023 ©Grand Prix Cycliste de Montréal-IG
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Adam Yates batte Sivakov, Velasco coi migliori

La UAE schianta la corsa e lancia il britannico che vince in scioltezza sul francese. Il campione italiano è sempre nel vivo della corsa e coglie un buon quinto posto.

10.09.2023 21:05

Finisce ancora in casa UAE Emirates il 12°Grand Prix Cycliste de Montréal: la classica canadese, che l'anno scorso fu di Tadej Pogačar, quest'anno sorride ad Adam Yates. Era dal Gp Industria & Artigianato 2017 che Yates non vinceva una classica di un giorno. A favorire la vittoria del britannico, reduce da due terzi posti consecutivi nelle classifiche generali di Tour de France e Vuelta a Burgos, è stato sicuramente l'intenso lavoro di squadra dei compagni, su tutti Rafał Majka e Brandon McNulty. Dietro di lui si è posizionato Pavel Sivakov, il solo capace di rispondere alla sua accelerazione  nell'ultimo giro e riportarsi su di lui, forse anche motivato dalla rabbia agonistica derivata dall'esclusione dalla Vuelta a España, di cui nei giorni scorsi si era lamentato, attribuendo la scelta della squadra al suo mancato rinnovo: nella prossima stagione infatti il russo con passaporto francese raggiungerà proprio la UAE.

Il Grand Prix Cycliste de Montréal 2023, coi suoi 4100 di dislivello, è la più dura delle due classiche nordamericane che dal 2010 si corrono, al netto dell'era covidica, nella prima metà di settembre: l'altra prova, il Grand Prix Cycliste de Québec, ha visto venerdì sera la vittoria di Arnaud De Lie (Lotto Dstny). Nei primi 50 km la corsa ha visto una pioggia battente cadere sul classico circuito intorno a Montréal, caratterizzati dallo strappo di Camillien-Houde (2.3 chilometri al 6.2%), oltre che dalle più agili Côte de Polytechnique e Côte de Pagnuelo, da ripetersi 18 volte per un totale di 221.4 km. Il primo a distinguersi è stato Florian Vermeersch (Lotto Dstny) che è partito dopo una dozzina di chilometri e ha fatto l'andatura per ben 154 km, per lui 4'30" il vantaggio massimo. Hanno provato a inseguirlo senza successo diversi corridori, anche se il contrattacco più concreto è stato quello di Manuele Boaro (Astana Qazaqstan) e Harrison Wood (Cofidis). Vermeersch è stato ripreso soprattutto grazie al il forcing della Soudal-Quick Step, votata alla causa del capitano Julian Alaphilippe, il quale però già ai-43 ha accusato i primi cedimenti quando a dettare il ritmo è la Groupama-FDJ.

Appena dopo i -40 Arnaud De Lie è partito da solo prendendo qualche centinaio di metri, ma la UAE Emirates, con un gran lavoro di Rafał Majka, ha chiuso su di lui e ha preso il controllo di quanto rimaneva del gruppo, riducendolo a una trentina di unità ai -30: sia De Lie che Christophe Laporte (Jumbo-Visma) hanno rischiato di perdere contatto, ma sono rimasti seppur con fatica nel gruppo di testa.

Ai -22 dopo una quindicina di km è terminato il notevole lavoro di Majka, ma il forcing UAE è proseguito con Brandon McNulty. Ai -18 ha provato un attacco Ben Healy (EF Education-EasyPost), ma la UAE ha subito chiuso, permettendo il rientro di Michael Matthews (Jayco AlUla), che è subito ripartito in contropiede ai -15. Nella UAE nel frattempo Majka è tornato in testa, dando di nuovo il la al forcing di McNulty, che sull'ultimo passaggio su Camillien-Houde ha a sua volta lanciato Adam Yates. Il britannico è partito ai -10 inseguito solo da Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers). 

Il gruppo inseguitore contava una dozzina di unità, tra cui la seconda punta UAE Marc Hirschi, pronto a chiudere sui contrattacchi di Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e, di Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) ai -6. Dietro, ai -3.5, si è selezionato terzetto con Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Ben O'Connor (AG2R Citroën) e Alex Aranburu (Movistar), con quest'ultimo che ha provato poi a rientrare senza successo da solo sulla coppia di testa, per poi rialzarsi insieme agli altri due.

Nel frattempo Yates e Sivakov si sono dati cambi regolari fino all'ultimo chilometro, quando Yates si è incollato alla ruota di Sivakov ed è partito ai -200 dando 3" al suo futuro compagno di squadra. Aranburu ha poi regolato un quartetto composto da Madouas (quarto), Velasco (quinto) e Simon Yates (Jayco AlUla, sesto) giunti a 12". Nei 20 si sono piazzati anche Giovanni Aleotti (BORA-hansgrohe), 16esimo, e Lorenzo Rota (Intermarché-Circus-Wanty), 17esimo.

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